Rubens Barrichello è stato uno dei secondi storici della Ferrari, per questo motivo è ancora oggi uno dei più amati a Maranello.
L’inizio del nuovo millennio è stato sicuramente un periodo d’oro per la Ferrari, con Michael Schumacher che era stato in grado di vincere la bellezza di ben cinque mondiali consecutivi, ma nessuno può assolutamente dimenticare nemmeno l’apporto del suo secondo pilota, ovvero Rubens Barrichello.
In molti casi si dice che per poter vincere con costanza bisogna avere non soltanto una grandissima primo pilota, ma anche un secondo che possa essere in grado di poter guardare le spalle.
Probabilmente Michael Schumacher sarebbe comunque diventato una leggenda assoluta in Ferrari anche senza l’apporto di Rubens Barrichello, ma non ci sono dubbi che sarà sempre brasiliano il principale compagno di squadra del teutonico.
Rubinho era arrivato in Ferrari subito dopo è dir vaine, con il pilota nordirlandese che nel 1999 era andato addirittura a un passo dalla vittoria del mondiale, sfruttando il grave infortunio di Schumi a Silverstone.
Nelle sue sei stagioni in quel di Maranello è riuscito in ben cinque occasioni a contribuire alla vittoria del titolo Mondiale, con il 2004 che fu il suo anno d’oro, dove ottenne anche il secondo posto in classifica generale.
La sua sostituzione avvenne al termine dell’annata 2005, una stagione davvero nera per la rossa, non tanto perché non riuscii la conferme iridata, ma perché fu un vero e proprio tracollo assoluto.
L’amore a quel punto per il Brasile da parte del popolo ferrarista era cresciuto a tal punto che per sostituire Barrichello venne scelto Felipe Massa, un giovane brasiliano di bella e speranze che rimase in Ferrari addirittura fino al 2013.
Dunque non ci sono assolutamente dubbi sul fatto che Barrichello sia stato in grado di entrare a tutti gli effetti nella storia della Ferrari, per questo motivo non perde assolutamente tempo nel poter aiutare sempre di più anche il figlio Eduardo, o per meglio dire Dudu, nella sua crescita professionale.
Ricordiamo inoltre come il giovane ragazzo, essendo un classe 2001, è nato proprio con la Ferrari addosso, perché quelli erano gli anni d’oro di Rubinho con la Rossa, per questo motivo non sorprende assolutamente sì la sua avventura con le quattro ruote sia proprio con questo colore.
È ancora però molto lontano dal potere debuttare con la Ferrari, ma in questo momento si trova nel campionato regionale europeo, con la sua scuderia che in questo momento è la Arden Motorsport, guarda caso proprio con il colore rosso.
Chi è Dudu Barrichello? Il figlio di Rubinho prova a sfondare
In questo momento la carriera di Dudu Barrichello non è sicuramente ancora esplosa, anche perché la Arden Motorsport non è certamente la Scuderia principale del Mondiale.
Le sue prestazioni infatti in questa annata 2022 sono state nella maggior parte dei casi molto deludenti, anche se le novità da un punto di vista della meccanica hanno consegnato alla brasiliano una vettura completamente nuova in queste ultime quattro gare.
Davvero sensazionale è stata la sua prova in occasione delle gran premio di Spa, ovvero nella tredicesima tappa del mondiale.
Per la prima volta nella sua carriera all’interno del campionato regionale europeo, è riuscito infatti a ottenere una grandissima podio, alcuni il terzo posto che è stato comunque perfezionato sempre di più nelle altre tre gare con due quinti posti, ovvero nella seconda gara di Spa e nella prima in Austria, mentre la seconda prestazione stiriana ha portato a un ottavo posto.
In questo modo così ha potuto finalmente ottenere i suoi primi punti, anche perché nelle 2021, a bordo della JD Motorsport, non era mai stato in grado di andare oltre al sedicesimo posto, dunque ma in zona punti.
Con la Arden Motorsport quest’anno però ha già toccato quota 39, con la posizione in classifica che è al dodicesimo posto, ma ci sono ancora due tappe molto significative come il Gran Premio di Catalogna e quella del Mugello.
Il passaggio comunque di Barrichello all’interno del campionato regionale europeo non è stato assolutamente casuale, infatti si era messo in bella mostra nello U.S. F2000 National Championship per, dato che nel 2020, con la sua Pabster Racing, sfiorò il titolo mondiale chiudendo il secondo posto.
Allora riuscì a vincere ben tre gare, dimostrando assolutamente di essere perfettamente adatto al circuito di Indianapolis, vincendo entrambe le gare, senza poi dimenticare un’ottima vittoria anche nel tracciato del New Jersey.
Insomma si può dire sicuramente che buon sangue non mente, con Eduardo Barrichello che sta cercando in tutti i modi di poter perfezionare sempre di più la sua carriera e magari un giorno poter arrivare in quella Formula 1 che ha dato grandi soddisfazioni al padre Rubens, magari un giorno con il grande obiettivo della Ferrari.