Gran Premio d’Australia avvincente che potrebbe aver indirizzato, definitivamente, il Mondiale di MotoGP 2022. Ora i fan Ducati possono sognare.
Gara emozionante a Phillip Island, come nelle aspettative. Il tracciato australiano si è confermato essere uno dei migliori al mondo e ha dimostrato quanto ancora le piste old school facciano la differenza. Le moto evolveranno ma per avere gare entusiasmanti, con un bel gruppetto di mischia, occorre anche il giusto circuito. Bagnaia ha, finalmente, portato a termine il suo piano, scavalcando in classifica piloti Fabio Quartararo. Partiamo dal principio, dandovi l’opportunità di riavvolgere il nastro.
Allo spegnimento dei semafori la Ducati Desmosedici ha subito dimostrato di essere competitiva. Stavolta è stato Jorge Martin ad imprimere, nelle prime battute, un ritmo indiavolato, davanti a Marquez, Bagnaia, Aleix Espargarò e Fabio Quartararo. Alle spalle dei primi cinque sono partiti bene anche Luca Marini e Alex Marquez. Lo start della corsa di Fabio Quartararo non è stato male, ma dopo qualche giro è calato, vistosamente, non avendo il ritmo giusto. Ad attirare le attenzioni sono stati Miller e Rins che hanno rimontato dalle retrovie e si sono affacciati alle prime posizioni della graduatoria. Il francese della Yamaha per forzare ha sbagliato una staccata, rischiando di cadere ed è finito lunghissimo. Il nativo di Nizza è rientrato in pista ventesimo, dovendo già dire addio ai sogni di gloria in Australia.
L’obiettivo del campione del mondo in carica era quello di limitare i danni, in vista delle ultime due sfide mondiali. E’ andato tutto storto, mentre al vertice della classifica lo spagnolo del team Ducati Pramac ha tenuto la testa nella prima parte di gara. Alle sue spalle Marc Marquez è sembrato aver ritrovato un buon feeling con la Honda e ha battagliato con le Ducati ufficiali. L’idolo di casa, Jack Miller, ha anche sopravanzato Pecco con un bel sorpasso all’interno. Alle spalle dei ducatisti, Alex Rins ha trovato un passo indemoniato. Sesto, invece, Aleix, poi Marini e Bezzecchi. Fabio, nelle retrovie, ha vissuto lo stesso incubo delle settimane precedenti, in sella alla Yamaha M1, non riuscendo a rialzare la china. La Suzuki, invece, è rinata e Rins ha sopravanzato entrambe le Ducati. Al nono giro è arrivato un colpo di scena inaspettato, con il tamponamento di Alex Marquez a Jack Miller.
Lo spagnolo ha, completamente, perso il punto di staccata, finendo per centrare in pieno l’australiano. Il contatto è stato molto brutto e rischioso. Jack è stato disarcionato dalla moto, speronato dal pilota della Honda LCR. Per un attimo si è temuto il peggio con Miller dolorante a terra, ma per fortuna non ha riportato gravi conseguenze fisiche. Dopo dieci giri la bagarre per il podio ha visto Martin, davanti a Marquez e Rins, mentre alle loro spalle Bagnaia ed Espargaró. Sesto Bezzecchi, poi settimo Binder. Ottavo Luca Marini sull’altra Ducati del team VR46. Nel tentativo di rimonta, Fabio Quartararo è scivolato in curva 2, ponendo fine ad un altro weekend da incubo. La lotta tra gli spagnoli, in testa alla classifica, si è accesa con il sorpasso di Rins sull’otto volte campione del mondo della Yamaha.
MotoGP, esplode la gioia di Bagnaia
Alex, dopo essersi liberato di Marquez, ha puntato Martin, in difficoltà con le gomme. Il passo del rider del team Ducati Pramac è iniziato ad essere sempre più lento, finendo per farsi superare da Rins, Marquez, Bagnaia e Bezzecchi. Nel giro di poche curve Martin si è ritrovato quinto, mentre Pecco ha provato la fuga, dopo aver superato MM93 e la Suzuki di Rins. Il torinese ha tentato lo strappo ma non è riuscito nel suo intento, ritrovandosi alla fine tutti a pochi millesimi. Non è nemmeno sembrata una gara di MotoGP ma di Moto3 con Bagnaia, Bezzecchi, Marquez, Rins, Martin e Marini a lottare per il podio. Più staccato, invece, Aleix Espargarò davanti a Bastianini, Zarco e Binder. Il Bestia è riuscito a sopravanzare Aleix. L’ultimo giro non è stato per deboli di cuore. Bagnaia ha tenuto la leadership della corsa per pochi metri, dopo il traguardo, ma è stato attaccato in curva 1 da Rins e Marquez. Alex ha tenuto duro sino alla fine, non commettendo errori e vincendo davanti a Marquez e Bagnaia.
Quest’ultimo è apparso il più felice di tutti sul podio, diventando il nuovo leader del Mondiale con 14 punti su Fabio Quartararo. Ecco le dichiarazioni di Pecco a caldo. Quarto Bezzecchi, poi Bastianini e Marini. Settimo Martin, davanti a Zarco, Espargaró e decimo Binder. Dopo tre anni di assenza il Gran Premio d’Australia ha riacceso l’entusiasmo della folla. Un Gran Premio che ha sempre regalato spettacolo e duelli epici. In questa annata si è molto parlato dell’aereodinamica delle moto e della difficoltà di sopravanzare, ma è bastata una pista concepita per le battaglie su due ruote, per riavere sorpassi e controsorpassi dal primo all’ultimo giro. Avrebbe potuto vincere ancora una volta una Ducati, tuttavia, a sorpresa, sono riemerse Suzuki e Honda, rispettivamente penultima e ultima, della classifica costruttori.
Alex Rins ha ottenuto la prima vittoria stagionale in MotoGP, mentre per Marc Marquez si è trattato del primo podio nel 2022. Uno spiraglio di luce dopo l’ennesima annata da incubo. Pecco Bagnaia, dal canto suo, ha in mano una clamorosa opportunità, potendo allungare in Malesia per poi chiudere i giochi a Valencia. Quartararo, invece, lascia l’Australia con un grande rammarico e tanti dubbi nella testa. Il Mondiale di MotoGP sembra, ormai, aver preso la strada di Borgo Panigale. La Rossa dopo il terzo trionfo di fila nei costruttori, potrebbe festeggiare anche il titolo piloti, che manca dal 2007. Stoner, intanto, fa il tifo per Pecco, così come tutto il popolo italiano.
Il ducatista si è dimostrato all’altezza del compito in questo delicato finale di stagione. La sua rimonta sarà ricordata come epica se dovesse completarsi. Tutto lascia pensare che Bagnaia possa fare la differenza già nel prossimo Gran Premio in Malesia. Se dovesse portare il suo vantaggio a 26 punti sul n.20 sarebbe, matematicamente, campione del mondo, succedendo nell’albo d’oro nostrano, ad un mostro sacro come Valentino Rossi.