Protagonista di un 2022 con meno gioie del previsto Sainz ha rimandato l’appuntamento al prossimo anno con un obiettivo speciale.
A quattro gare dal termine del campionato in corso, quinto della generale con 202 punti Carlos Sainz si è detto soddisfatto solo in parte per quanto raccolto. Dopo le buone performance della seconda fetta di 2021, le aspettative per l’anno di debutto delle vetture ad effetto suolo erano ben altre. Per quanto concerne la Ferrari come squadra. E soprattutto per sé stesso.
Ed invece nelle prime corse della stagione ha faticato a leggere la F1-75, rendendosi protagonista di diversi errori che ne hanno complicato la posizione e di fatto tagliato fuori dalla lotta per l’iride.
Finora autore di 8 podi, lo spagnolo è stato in grado di vincere soltanto a Silverstone. Un ruolino di marcia discreto, ma migliorabile, già a partire dal 2023.
Sainz ha le idee chiare sul futuro
Tanto che, alla sua terza annata con il colori di Maranello, il figlio d’arte ha rivelato di volere di più. Molto di più. Addirittura il traguardo più prestigioso.
“Il mio target è diventare campione del mondo. Quindi, incrociando le dita circa la competitività della macchina, mi auguro di poter battagliare da subito“, le sue parole ad AS che non nascondo però il timore di ritrovarsi nella medesima situazione vissuta in primavera. “Dovrò stare attento a non perdere terreno nelle fasi iniziali. Perché poi so di poter battagliare e continuare a farlo“.
L’ottimismo regna sovrano nella mente del madrileno. Ed infatti ha annunciato che in fabbrica si sta lavorando sodo per tornare più forti di prima. “Ci stiamo dando da fare per progredire. Così non appena si presenterà l’occasione non ce la faremo sfuggire“, ha rilanciato fiducioso.
Quest’ondata di buon umore e convinzione personale ha comunque una ragione. La presenza in griglia di un certo Fernando Alonso, suo amico e mentore. Prova vivente che non si smette mai di imparare.
“Dentro di me sento di essere vicino alla maturità, essendo al mio ottavo campionato nella top class. Poi però guardo a lui e mi rendo conto che il processo di crescita è continuo. Più trascorrono gli altri, più ti completi. Avere fatto tanta strada è un bene, ma c’è sempre qualcosa di nuovo“, la sua riflessione.
E compararsi con il Samurai non è poi del tutto campato in aria. Sebbene tra i due ci siano un paio di sigilli di distanza. Ad unirli c’è un aspetto non secondario. In quanto rappresentano i due piloti più vincenti della storia della F1 in Spagna.
In tema di successi, la prima piazza conquistata in Inghilterra è ancora viva nella mente del 28enne. Sebbene il tourbillon dei weekend di competizione lo costringa a riporla in un cassetto dei ricordi. “Probabilmente durante la pausa invernale, avendo più tempo a disposizione ci penserò maggiormente”, ha confessato. “Al momento, considerato che ogni GP presenta una chance, preferisco non focalizzarmi su ciò che è stato. Può essere che più avanti, quando diventerò più vecchio e sarò meno veloce, mi soffermerò di più su certi traguardi tagliati”.