La Ferrari ha puntato tutto su Charles Leclerc per il futuro, ma c’è un dato che allarma i tifosi. Ecco di cosa si tratta.
Charles Leclerc ha compiuto 25 anni da poche ore, quattro dei quali passati al volante della Ferrari. Dopo tutte queste stagioni, è arrivato il momento di tirare fuori un piccolo bilancio della sua esperienza a Maranello, che purtroppo non ha ancora prodotto la vittoria di qualche titolo mondiale.
C’è da dire che per vincere con la Rossa ci vuole tempo, e che altri campionissimo come Fernando Alonso e Sebastian Vettel non ce l’hanno fatta, mentre Michael Schumacher dovette attendere un lustro intero prima di potersi laureare iridato a bordo di una Ferrari.
In molti si domandano se Leclerc sia la scelta giusta per poter puntare al mondiale, e la nostra risposta è sicuramente affermativa, anche se per competere con Max Verstappen ci sono comunque degli aspetti da affinare. L’alfiere della Red Bull, prima di tutto, non commette più errori, anche nelle situazioni di maggior pressione.
La sfida mondiale contro Lewis Hamilton dello scorso anno lo ha fatto crescere in maniera spaventosa, ed il suo 2022 perfetto ne è la conferma. Ovviamente, Leclerc avrà bisogno in futuro di una squadra più pronta, ma anche lui è chiamato a risolvere alcune lacune. Quest’oggi vi daremo conto di una statistica abbastanza allarmante, che potrà comunque essere leggermente perfezionata nelle ultime gare di questa stagione.
Ferrari, il dato su Leclerc che spaventa i tifosi
Charles Leclerc è un talento sulla quale la Ferrari ha scommesso da tanto tempo, sin dal periodo in cui venne messo sotto contratto con la Driver Academy. Il monegasco ha dominato da rookie campionati come la GP3 e la Formula 2, dimostrando una classe fuori dal comune e guadagnandosi il posto in F1 nel 2018, a soli vent’anni di età.
L’esordio con l’Alfa Romeo Racing ha fatto capire cosa era in grado di fare, portando una squadra che era in enorme crisi tecnica a giocarsela quasi sempre per la zona punti. Leclerc, con una stagione da debuttante da vero fenomeno, è stato così promosso in Ferrari direttamente dal 2019, al posto di Kimi Raikkonen ed al fianco di Sebastian Vettel.
La scelta della Scuderia modenese ha pagato sin dalle prime gare, dal momento che Charles mise a referto la pole position al GP del Bahrain, alla seconda tappa della stagione, divenendo il ferrarista più precoce in termini di ottenimento del miglior tempo in qualifica, ed il secondo nella storia della F1 alle spalle di Sebastian Vettel.
In quel campionato, nonostante le difficoltà del Cavallino, ottenne anche le prime due vittorie in carriera, battendo le Mercedes di Lewis Hamilton e Valtteri Bottas a Spa-Francorchamps ed a Monza, e concludendo davanti a Vettel in classifica. Per uno che era al secondo anno nel Circus ed al primo al volante della vettura più ambita, c’è da dire che sono statistiche di tutto rispetto, considerando anche le sette pole position conquistate, più di tutti gli altri.
Purtroppo, Leclerc si è poi ritrovato a fare i conti con delle monoposto non competitive come quelle del 2020 e del 2021, ottenendo comunque due partenze al palo a Monaco e Baku lo scorso anno. La passata stagione è stata tutto sommato deludente a causa anche di diversi errori commessi, che lo fecero concludere alle spalle del compagno di squadra Carlos Sainz in graduatoria generale.
Il 2022 era iniziato sotto i migliori auspici grazie ad una vettura competitiva, ma gli errori sono comunque proseguiti, come nel caso del podio gettato al vento ad Imola e del successo sfumato al Paul Ricard a causa di un’uscita di pista, dove, di fatto, si è concluso il sogno mondiale del Cavallino.
Nei suoi primi quattro anni a Maranello, Leclerc ha vinto solo cinque gare, e si tratta della peggior statistica di un pilota di punta della Scuderia modenese dai tempi di Gerhard Berger e Jean Alesi. Fernando Alonso e Sebastian Vettel furono a lungo in lotta per il titolo nei loro anni sulle Rosse, mentre Kimi Raikkonen ed ovviamente Michael Schumacher portarono a casa il titolo.
Per rispetto di Leclerc è giusto sottolineare che le colpe non sono le sue per la gran parte dei casi, dal momento che il pilota non può nulla contro i problemi di affidabilità, gli errori di strategia o una macchina poco competitiva. Da lui ci si attende comunque un passo in avanti sul fronte caratteriale, dal momento che nelle interviste tende a giustificare fin troppo gli errori della sua squadra. Se riuscirà a diventare più aggressivo e più maturo in pista limando quelle perdite di concentrazione, diverrà un campione a tutti gli effetti.