Il 2022 della Ferrari si è rivelato meno fruttuoso del previsto. Ma per il futuro potrebbero esserci colpi scene, soprattutto per Leclerc.
Il titolo iridato firmato da Charles Leclerc è solo questione di tempo. Questo almeno secondo Raymond Vermeulen. Non nascondendo la propria stima nei confronti del monegasco, il manager personale di Max Verstappen ha dato il proprio endorsement al rivale del suo pilota, identificandolo come un papabile campione. Se non nel 2023, più avanti.
Vincitore dei GP di Spa e Monza nella sua prima annata con i colori di Maranello nel 2019, il #16 è rimasto a secco tra il 2020 e il 2021 a causa della scarsa competitività delle due monoposto. In questo Mondiale però, potendo contare su una F1-75 valida e veloce, specialmente nella prima fetta di stagione, si è imposto in Bahrain, in Australia e in Austria.
Mai dunque, dal suo ingresso nell’equipe modenese, è stato così incisivo. Una prova di forza ben augurante per l’avvenire quando, messi a punto e risolti alcuni deficit, potrebbe davvero fare il colpaccio.
Leclerc è il vero rivale di Verstappen per il futuro?
Per il procuratore olandese i diversi svarioni avuti dal 25enne negli ultimi mesi, sarebbero dovuti agli impasse tecnici e ugualmente operativi del team rosso, che troppo spesso hanno influenzato l’esito delle corse. Obbligando i due corridori ufficiali a rischiare più del dovuto. A compiere azzardi che alla fine non hanno pagato.
“Con un’auto e un pacchetto validi potrà arrivare al top“, ha affermato al podcast F1 Nation, riconoscendo il talento del driver del Principato e sottolineando come quest’anno abbia subito la scarsa maneggevolezza della macchina e il conseguente rapido degrado delle gomme. Un mix di criticità che lo avrebbero messo al gancio in più occasione, come al Paul Ricard dove, proprio cercando di spingere, è finito a muro. Togliendosi di fatto dalla lotta per la coppa più prestigiosa.
“Entrambi i piloti della Rossa hanno commesso errori a causa della perdita del posteriore. Apparentemente poco prevedibile“, ha analizzato. “Quando sei in leggera difficoltà cerchi di spingere per trovare quella percentuale in più che ti manca e sfiori il limite. In questa maniera lo sbaglio è dietro l’angolo“.
Interessante anche la lettura delle abilità al volante di Charles e Max. Se da manager Vermuelen avrebbe potuto benissimo esaltare il suo cliente, con una certa onestà intellettuale li ha posti sul medesimo piano. Individuando nella differenza dell’equipaggiamento a disposizione, ciò che ha creato un divario tanto ampio nella classifica generale.
“Possono vantare il medesimo talento. Alcuni giri veloci che sono valsi al ferrarista la partenza al palo sono stati incredibili. Inoltre ha un’ottima ottica di gara. Tuttavia se le tue coperture si degradano rapidamente e più del dovuto sulla distanza non puoi farci ub granché“, ha proseguito nel suo esercizio comparativo.
“Forse il più bravo nella gestione degli pneumatici è Sergio Perez, ma ritengo che loro non siano da meno. Il vero problema per il portacolori del Cavallino riguarda comunque la vettura. Quella schierata nel 2022 ha dimostrato di non essere in grado di reggere per un’ora e mezza“, ha concluso secco.