Pecco Bagnaia è ad un passo dal suo primo titolo in MotoGP, ed oggi ci chiediamo se possa davvero essere l’erede di Valentino Rossi.
Il 23 ottobre 2022 potrebbe essere il giorno della storia per i nostri colori, con Pecco Bagnaia che durante il Gran Premio della Malesia ha la sua prima occasione per mettere le mani sul titolo mondiale di MotoGP. Un’occasione da non perdere per l’alfiere della Ducati, visto il vantaggio di 14 punti su Fabio Quartararo e di 27 su Aleix Espargaró.
Le cose si sono messe davvero alla grandissima per il rider torinese, che adesso è vicinissimo all’impresa, ed è proprio giusto chiamarla tale visto come si era messa questa stagione dopo le prime gare. Prima di tutto, è corretto dire che Bagnaia era dato come il favorito ad inizio anno, viste le quattro vittorie ottenute nelle ultime sei gare del 2021 e la superiorità che la Ducati aveva palesato.
Tuttavia, l’inizio di questo campionato era stato terribile, con l’unica Desmosedici competitiva che era stata quella di Enea Bastianini, trionfatore a Losail e ad Austin. Bagnaia, dal canto suo, aveva iniziato la stagione in modo disastroso, piombando addosso a Jorge Martin in Qatar ed ottenendo il primo podio alla sesta gara, con la vittoria nel Gran Premio di Spagna a Jerez de la Frontera.
Da quel momento in poi, le cose sono leggermente migliorate, ma all’alfiere della casa di Borgo Panigale mancava la costanza, visti i ritiri di Le Mans e Sachsenring dove è caduto in tutta solitudine che hanno reso vana anche la splendida affermazione del Mugello. Dopo la scivolata in Germania, il ritardo da Fabio Quartararo era di ben 91 punti, e tutto sembrava finito soltanto a metà stagione.
Il campione del mondo della MotoGP era tranquillamente in fuga, mentre Pecco era apparso in crollo psicologico, una situazione da cui è difficile tirarsi su. Tuttavia, Bagnaia si è dimostrato in grado di crescere sotto tanti punti di vista, e poco importa il fatto di avere una Ducati più performante della Yamaha.
Nella seconda parte di questo 2022, eccezion fatta per Motegi, il rider torinese è stato in grado di gestire al meglio la pressione, evitando di esagerare ed accontentandosi anche di qualche piazzamento e dimostranodsi in netta crescita. Il pubblico, nonostante i suoi passi in avanti, continua a farsi una domanda: è davvero lui l’erede di Valentino Rossi?
MotoGP, ecco il confronto tra Bagnaia e Valentino Rossi
Pecco Bagnaia ha sempre avuto un grande rapporto con Valentino Rossi, essendo parte dell’Academy ed ispirandosi alla leggenda della MotoGP per tutta la sua carriera. C’è da dire che, nonostante la splendida stagione disputata sino ad ora, non possiamo ancora pensare di definirlo l’erede assoluto del “Dottore”, per una serie di motivi.
Prima di tutto, Pecco andrà a vincere con ogni probabilità questo campionato, ma va detto che la superiorità della Ducati è stata devastante, e non c’era un solo rivale che avrebbe potuto mettergli i bastoni tra le ruote. In secondo luogo, ma questo è un discorso valido sia per i titoli di Fabio Quartararo dello scorso anno che di Joan Mir del 2020, va calcolata l’assenza di Marc Marquez.
Il nativo di Cervera aveva perso il titolo di MotoGP soltanto nel 2015 prima del suo infortunio, e da quando è tornato dopo l’operazione ha già fatto vedere di che pasta è fatto. Il secondo posto a Phillip Island è un avvertimento per tutti in chiave 2023, stagione in cui potrebbe tornare ad essere il grande favorito per la conquista del mondiale.
Bagnaia ha sicuramente i suoi meriti nell’eventuale vittoria di questo titolo, anche perché non dobbiamo dimenticarci che è uno che ha già vinto un mondiale nel 2018 nella classe di mezzo, e che non ha nulla da imparare su come si portano a casa gli allori iridati. Tuttavia, non ce la sentiamo ancora di accostarlo a Valentino Rossi e di designarlo come suo erede, dal momento che il 2022 non può essere una prova definitiva sul suo talento.
Per fare quel passo in avanti, Pecco dovrà confermarsi contro Marquez o contro un Quartararo in sella ad una Yamaha competitiva, ma anche battendo Enea Bastianini il prossimo anno, nel quale sarà in sella alla Ducati factory. Nel frattempo, Bagnaia deve comunque pensare a coronare il sogno di una vita, scrivendo la storia del nostro paese.
L’ultimo mondiale in top class per un pilota italiano è storia del 2009 con Valentino Rossi, mentre la Ducati ce l’ha fatta soltanto nel 2007 con Casey Stoner. Il tempo per aggiornare le statistiche è ormai giunto, ed al futuro ci penseremo dopo Sepang. Per inseguire altri obiettivi il tempo non manca.