Pecco Bagnaia può chiudere il mondiale in Malesia, in una giornata che può scrivere la storia per via di una coincidenza con Simoncelli.
Domenica prossima si correrà il Gran Premio della Malesia di MotoGP, penultima tappa della stagione 2022. Per la prima volta in carriera, Pecco Bagnaia approccerà ad un week-end di gara della top class da leader della classifica iridata con 233 punti, 14 di vantaggio sul grande rivale, vale a dire Fabio Quartararo e sulla sua Yamaha.
Il campione del mondo della MotoGP non ha marcato punti nelle ultime due gare, chiudendo 17esimo sotto il diluvio di Buriram e ritirandosi a Phillip Island. La caduta maturata in Australia ha un peso specifico enorme, dal momento che lo ha verosimilmente condannato a dover rinunciare al bis iridato, che sino a poche settimane fa pareva davvero alla portata.
Il francese era in testa al mondiale dal 24 aprile scorso, giorno della sua vittoria a Portimao, e da quel momento in poi aveva iniziato ad allungare sugli inseguitori sino ad ipotecare il titolo con i due successi consecutivi di Barcellona e Sachsenring. Le cose sono cambiate ad Assen, gara a cui si era presentato con ben 91 punti di vantaggio su Bagnaia.
“El Diablo” ha commesso un grave errore nel momento dell’attacco ad Aleix Espargaró, piombando sulla sua Aprilia e causando un contatto. Per Fabio è arrivato il ritiro ed anche un’eccessiva penalità per la gara successiva di Silverstone, vale a dire un Long Lap Penalty che sicuramente ha condizionato anche il suo GP di Gran Bretagna.
Da quel momento in poi, Quartararo è salito sul podio soltanto in Austria, chiudendo secondo alle spalle di Bagnaia, sfiorando addirittura la vittoria sulla pista Ducati per eccellenza. Si è trattato soltanto dell’ultimo barlume di speranza, di una piccola illusione, dal momento che le Desmosedici sono tornate ad essere dei rulli compressori da Misano in poi, non lasciando scampo alle speranze del buon Fabio.
Poco da fare anche per Aleix, che è sempre rimasto a contatto, ma a cui è mancato spesso il guizzo decisivo. L’Aprilia è stata protagonista di una stagione strepitosa, ma c’è ancora qualcosa che manca per competere con la Ducati per il mondiale. Per il nativo di Granollers c’è ancora il grande rimpianto dell’infortunio nelle libere di Silverstone, pista dove avrebbe potuto dominare la scena visto quanto fatto vedere nella giornata del venerdì, ma che lo ha poi visto soffrire in gara dopo la brutta caduta del sabato.
In tutto ciò, ad approfittarne è stato proprio Bagnaia, che aldilà della superiorità della sua Ducati è stato praticamente perfetto da Assen in poi, fatta eccezione per la caduta di Motegi. In tante occasioni, Pecco ha saputo accontentarsi, come quando Enea Bastianini lo ha infilato all’ultimo giro ad Aragon, ma anche a Buriram ed a Phillip Island, piste dove rischiando qualcosina di più avrebbe potuto anche vincere, ma le scivolate del passato lo hanno fatto riflettere evitando altri guai.
Bagnaia, che coincidenza con il 23 ottobre di Simoncelli
Il 23 ottobre è una data maledetta per tutti gli appassionati di MotoGP. In quel giorno di 11 anni fa, si correva il Gran Premio della Malesia del 2011, una giornata nera per via della scomparsa di Marco Simoncelli. Come tutti ricorderete, il “Sic” scivolò durante i primi giri venendo preso in pieno, in maniera del tutto involontaria, da Colin Edwards e Valentino Rossi, perdendo la vita all’istante.
Quei momenti sono impressi negli occhi di tutti coloro che erano presenti al circuito, ma anche dei milioni di italiani che stavano seguendo la gara di fronte alla televisione. Impossibile dimenticare gli occhi pieni di lacrime di Valentino Rossi, di Loris Capirossi, di Paolo Simoncelli e gli occhi attoniti di Nicky Hayden e di tutto il resto della MotoGP che in quel giorno perse una parte della sua anima.
Il 23 ottobre di quest’anno si correrà nuovamente il Gran Premio della Malesia, e sarà l’occasione per Pecco Bagnaia di mettere le mani sul titolo mondiale, visti i 14 punti di vantaggio su Fabio Quartararo. Se il rider torinese dovesse farcela, sarebbe una clamorosa chiusura del cerchio, dal momento che Simoncelli era dato da tutti come il grande erede di Valentino Rossi, quasi come se il testimone fosse ora passato nelle mani dell’alfiere della Ducati.
Ovviamente, nulla potrà mai ridarci quello che abbiamo perso con la scomparsa del “Sic”, ma ci piace vedere tutto ciò come una storia che può risolversi con qualcosa di positivo. Sicuramente, anche lo stesso Bagnaia avrà riflettuto su questa coincidenza, un motivo in più per dare tutto sul tracciato di Sepang e cercare di portare a casa il titolo proprio su questa pista.