Rimasta a secco finora, la Mercedes punta alla vittoria in una delle gare rimanenti. Ad Austin porterà delle novità anche in ottica 2023.
Sicura di sé stessa e dei propri mezzi, la Stella ha subito un vero e proprio shock tra la volata finale del 2021 e questo campionato in via di chiusura. Abituata a vince, anzi, a dominare, dall’inizio dell’era ibrida avvenuto nel 2014. Mai si sarebbe potuta immaginare che, all’improvviso, si sarebbe vista soppiantare dalla Red Bull.
L’effetto stupore misto a dolore si è mostrato in tutta la sua prorompente forza tra Jeddah ed Abu Dhabi lo scorso dicembre quando, un Toto Wolff abituato ad apparire davanti alle telecamere compassato e sorridente è esploso in attacchi di nervi tra lanci di cuffie (scena ormai patrimonio del web), urla e quant’altro. Non che nelle settimane precedenti si fosse trattenuto. Sempre mantenendo il suo aplomb, non le aveva mandate a dire al suo omologo energetico, dando vita ad un can can di accuse e insulti non certo da persone adulte.
Ancorato alla speranza delle vetture ad effetto suolo, il manager austriaco si è affacciato al Mondiale in corso con una migliore predisposizione d’animo. Non fosse che in Bahrain è arrivata la prima doccia fredda.
L’estrema W13, con quelle sua pance tanto snelle, era sbagliata. Una mazzata considerati i vincoli del budget cap. E un colpo ulteriore è arrivato dal porpoising. Quel vistoso saltellamento che ha colpito la monoposto tedesca più delle altre, impedendole di essere veloce relegandola addirittura nelle parti basse della top 10.
Solanto il ritocco alla normativa sulle altezza da terra di un’indulgente FIA l’aiuteranno a riprendersi.
La Mercedes lancia il guanto di sfida
Terza nella generale costruttori, l’equipe di Stoccarda non potrà far altro che consolidare il suo piazzamento da qui a Yas Marina, e cominciare a lavorare in ottica 2023, sperimentando alcune soluzioni.
Negli Stati Uniti, ad esempio, porterà due importanti aggiornamenti: uno aerodinamico e uno di alleggerimento dei volumi. L’obiettivo è quello di conseguire almeno una vittoria di gara e spezzare il lungo digiuno partito dal GP della Turchia il campionato passato.
“Si tratta dell’ultimo set-up in termini di sviluppo. La speranza è che ci dia un po’ più di performance“, l’auspicio del responsabile delle operazioni di pista Andrew Shovlin. “Ciò che conta, comunque è imparare e individuare ciò che può essere utilizzato sulla nuova macchina. Alcune componenti sono state alleggerite. Vedremo se ci faranno avvicinare ai limiti dettati dalle regole”.
Pur andando discretamente bene in corsa, il deficit palesato in qualifica dalla vettura attualmente nelle mani di Hamilton e Russell, ha obbligato i due piloti a continue rimonte con annessi pericoli. Unici spiragli di luce, l’Ungheria, che ha visto George scattare al palo. E più di recente Singapore, dove Lewis ha mancato per poco la pole.
“A Marina Bay eravamo vicini, ma a Suzuka, ancora il nostro gap da Ferrari e Red Bull si è dimostrato elevato“, ha analizzato l’ingegnere. “Sulla distanza siamo abbastanza forti. Di conseguenza con un passetto in più potremo dire la nostra. Anche se sul giro secco la vedo dura“, ha chiosato sfoggiando una buona dose di cautela.
Per le Frecce d’Argento comunque non tutto è perduto. Nelle settimane a venire potrebbe giungere una buona notizia relativamente all’infrazione del tetto di spesa da parte di Milton Keynes.