In una intervista, un ex campione del mondo ha analizzato la stagione per provare a capire se ci sono più meriti di Verstappen o colpe Ferrari.
Ultimi appuntamenti per la F1, che ormai ha praticamente risolto la pratica Mondiale con Max Verstappen che in Giappone ha chiuso i conti laureandosi per la seconda volta campione. Per la Ferrari e Charles Leclerc ora l’obiettivo sarà tornare alla vittoria prima della fine dell’anno, visto che manca dal GP d’Austria, ma anche quello di tenere a bada una Mercedes che si è fatta sotto negli ultimi appuntamenti e ora insidia la Rossa al secondo posto in classifica costruttori. Ma serviranno anche queste ultime corse per oliare quegli ingranaggi che in questa stagione a Maranello hanno funzionato a singhiozzo, a partire dalla reattività dei box nelle situazioni più complicate, fattore questo che è costato in parte il campionato a Leclerc.
Sta di fatto però che per la Ferrari c’è tanto da recriminare, a partire dall’affidabilità che è mancata per almeno metà stagione, con il motore sì potente ma anche abbastanza fragile, che ha tolto diverse vittorie a Leclerc che sembravano scontate. Per non parlare poi, come detto prima, di strategie errate e anche errori dei piloti, quelli però davvero pochi in una stagione dove è stato più che altro il box a peccare.
Colpe Ferrari o meriti di Max? Hill la pensa così
E pensare che il pilota Ferrari ha vinto due delle prime tre gare, con Verstappen che è stato ostacolato da problemi di affidabilità ed è finito subito a 46 punti di distacco dal monegasco. Poi però da Imola l’inversione di tendenza, con il GP di Francia che forse è stato il punto di non ritorno per la Rossa, visto che l’olandese è andato a +63.
E secondo un ex campione di F1 come Damon Hill, è stata proprio la scuderia di Maranello a rendere più facile a Max e alla Red Bull il bis iridato: “Penso che sia molto difficile decidere se sia stata la brillantezza della Red Bull e Max in questa stagione, una prestazione quasi perfetta, o se sia stata la Ferrari a spararsi ai piedi“, ha detto l’inglese al podcast di F1 Nation. “A volte c’è stata una prestazione deplorevole da parte della Rossa perché hanno mostrato di essere davvero promettenti all’inizio ma tra la strategia del team e alcuni errori del pilota, e fondamentalmente non avendo la capacità di andare avanti con quella macchina, non hanno rappresentato una vera sfida per Verstappen”, ha ribadito Hill.
L’olandese però, secondo il campione del mondo 1996, è stato “brillante” in questa stagione. Con 12 vittorie e solo un errore, il 24enne ha conquistato il titolo con quattro gare d’anticipo. E anche meritatamente in Giappone: “Max era 20 secondi davanti a Charles e Sergio (Perez, ndr) sul bagnato dopo 20 giri. Era un secondo giro più veloce e la Ferrari non poteva assolutamente competere. Max era davvero sereno, vero. È stato sublimemente brillante tutto l’anno e non ha mai avuto una momento difficile“.
Ma i complimenti vanno fatti anche alla Red Bull le al suo team principal Christian Horner: “Per molte delle prestazioni viste deve essere elogiato, per aver davvero messo insieme una squadra incredibilmente competitiva”, ha detto Hill. “Abbiamo visto negli ultimi anni come la Mercedes abbia dominato, e tutti ci chiedevamo come diavolo farà qualcuno a battere questa squadra. Ma ce l’hanno fatta“. Tanto che l’inglese pensa che la rivalità vera non sia tra Red Bull e Ferrari quanto tra la prima e la Mercedes. E lo dice la storia, ma anche quanto sta accadendo fuori dalla pista ora con la questione budget cap.