Il patron della F1 Domenicali è stato al centro di alcune polemiche. Ora le sue dichiarazioni fanno credere in una pronta risoluzione.
Sono ormai anni che il Circus si sta allargano. Nel senso che ogni stagione viene organizzata qualche gara in più. Una situazione insostenibile che sta mettendo in grave difficoltà le scuderie. Specialmente ora che sono state introdotte anche le Sprint Race, che vanno ad incrementare il carico di lavoro e tensione durante il weekend.
Per la verità non si tratta di una questione scoppiata con Liberty Media. Già nell’ultima fase di gestione Ecclestone si ipotizzava l’ampliamento delle date. Ma forse non al livello odierno.
Nel 2023 la F1 toccherà il record. Mai prima aveva effettuato 24 trasferte. Una previsione che sta gelando il sangue ai protagonisti. Tanto che, non troppo tempo fa, lo stesso Sergio Perez aveva dichiarato che se i vertici dello sport avessero ulteriormente esteso il numero delle prove, lui si sarebbe ritirato. Un messaggio condiviso pure dal campione in carica Max Verstappen, desideroso di trascorrere del tempo a casa con i suoi cari.
Il rischio di rovinare la salute di chi lavora nella e per la carovana, nonché di far saltare i rapporti famigliari, è grande. E forse anche per questo si è verificata una sorta di retromarcia.
Domenicali dice basta: cosa accadrà ora
Con il rientro di Cina e Qatar, quest’ultima sbucata fuori come tappabuchi in pandemia, e l’esordio di Las Vegas, il CEO Stefano Domenicali ha fatto sapere che non ci saranno più innesti. E che il limite è stato raggiunto.
Ciò significa che, seppure potrebbero cambiare i luoghi, la cifra rimarrà quella. “Ci sono molti fattori da considerare. Ma di certo non si adrà oltre ai ventiquattro appuntamenti“, il suo messaggio chiaro a Motorsport-Magazin.com. “In passato si facevano 15 corse, ma era tutto diverso. Adesso c’è maggiore interesse. E in futuro potrebbe aumentare ulteriormente“.
Stando al Patto della Concordia, il massimo raggiungibile è 25, ma nel 2026 quando i termini verranno rinegoziati ed entrarà in vigore un nuovo regolamento per quanto concerne le power unit, ci potrebbero essere delle modifiche.
Intanto per il momento si sono verificate un paio di cose importanti. Sia il boss della Ferrari Mattia Binotto, sia quello Mercedes Toto Wolff hanno saltato il round del Giappone. Ed entrambi hanno fatto sapere che salteranno alcune trasferte dell’annata ventura.
Nei mesi scorsi non sono mancate le lamentele. In particolare per quanto concerne gli spostamenti dalla Florida, all’Europa per tornare in Canada. Un dispendio di energie e costi, nonché un danno ambientale per via dell’inquinamento causato.
“Stiamo cercando di trovare il giusto equilibrio“, ha tranquillizzato il manager imolese. In poche parole si assisterà ad un calendario suddiviso per continenti.
In una fase di gran fermento, pare tuttavia chiaro che il percorso intrapreso sia quello di rinunciare a qualche Paese veterano a favore di chi può essere di interesse per i costruttori di automobili e dimostra di avere la volontà di investire a tutto campo.
Tra le papabili new entry spicca il Sud Africa, assente dal 1993. La nota pista di Kyalami sembrerebbe avere la priorità. Tuttavia proprio ad inizio ottobre sarebbe spuntato fuori un nome alternativo.