Nelle ultime ore sono emerse alcune indiscrezioni che agitano la F1: la Red Bull potrebbe stilare un accordo con la FIA sul Budget Cap.
La F1 approda ad Austin per il Gran Premio degli Stati Uniti, ma nel Circus di oggi si parla sempre meno dell’aspetto sportivo, concentrandosi sulle battaglie politiche che si consumano all’interno del paddock. La Red Bull è nell’occhio del ciclone per la vicenda legata al Budget Cap, da cui si fa fatica a trarre delle conclusioni.
Il team di Milton Keynes ha festeggiato a Suzuka la vittoria del titolo mondiale piloti con Max Verstappen, re indiscusso di questa stagione 2022 dove si è confermato iridato per il secondo anno consecutivo. In Texas, invece, l’obiettivo della Red Bull è quello di chiudere i conti tra i costruttori, con ben tre gare di anticipo sulla fine del campionato.
Gli anglo-austriaci, grazie ad una RB18 man mano sempre più perfetta nel corso dell’anno ed un Super Max invincibile, hanno dominato la stagione, ed onestamente c’è da dire che tutto ciò che hanno fatto vedere in pista rende loro merito per la conquista dei mondiali. In F1 occorre essere perfetti in ogni aspetto, e loro lo sono stati, tralasciando tutte le polemiche del caso.
Adrian Newey ha tirato fuori l’ennesimo capolavoro, che durante l’anno è stato perfezionato dopo essere partito con un peso eccessivo sulle spalle. Il motivo del ritardo prestazionale dalla Ferrari era proprio da ricercare in un discorso di peso, ma la dieta dimagrante iniziata ad Imola e protrattasi per l’intera stagione ha dato i risultati sperati. Anche in chiave 2023 la Red Bull ha un gran bel vantaggio, e l’unica speranza della concorrenza è proprio una sanzione pesante sul caso Budget Cap.
Recentemente si sono fatte largo delle voci riguardo un patteggiamento tra gli uomini di Christian Horner e la FIA, accordo che potrebbe riguardare proprio una riduzione delle ore in galleria del vento e del Budget Cap del prossimo anno. I titoli mondiali, dunque, sono salvi, ma dai rivali ci si attendono delle dure prese di posizione.
F1, si va verso un accordo tra Red Bull e FIA
La Red Bull e la questione Budget Cap sono l’argomento più attuale che possa esistere in F1, e la questione va avanti da quasi un mese. Le prime indiscrezioni sulla vicenda arrivarono nella notte italiana compresa tra il 28 ed il 29 settembre scorso, vale a dire nel bel mezzo del week-end del Gran Premio di Singapore.
Inizialmente, l’infrazione del team di Milton Keynes sembrava molto grave, ma il comunicato fatto uscire dalla FIA una settimana più tardi ha stabilito che si trattava di una spesa si eccessiva ma che rientrava tra le violazioni minori, ovvero all’interno dello sforamento del 5%, che escludeva le sanzioni più pesanti come la squalifica dal campionato.
Tuttavia, il mondo della F1 sta ancora attendendo le decisioni della Federazione Internazionale, che si è presa del tempo per analizzare la questione e decidere una sanzione finale. Stando a quanto hanno riportato diverse testate nelle ultime ore, pare che si stia andando verso una sorta di patteggiamento tra la Red Bull e la FIA, i cui termini non sono stati presi con soddisfazione da Christian Horner, che però si ritroverebbe quasi costretto ad accettare.
Da quanto si apprende, l’accordo con la Federazione Internazionale andrebbe a cancellare del tutto le ipotesi di squalifica da alcuni eventi ed anche la decurtazione dei punti nelle classifiche mondiali, ma andrebbe ad intervenire sul futuro. Infatti, tra le ipotesi di sanzione le più probabili diventano una riduzione delle ore di test in galleria del vento per il 2023 ed una minore possibilità di spesa, ovvero un abbassamento del Budget Cap.
Si tratta di un qualcosa che, almeno in minima parte, ci ricorda il famoso accordo segreto che venne stipulato tra la Ferrari e la FIA nel marzo del 2020. All’epoca, la Ferrari venne accusata di aver corso nel 2019 con una power unit irregolare, e tutti ricordano con amarezza quelle che furono le conseguenze del patteggiamento.
Infatti, la Rossa fu costretta a correre con un motore praticamente depotenziato, che la rese lentissima per tutto il 2020, con gravi problemi che si sono poi ripercossi anche sul 2021. Tra la questione Budget Cap che vede protagonista la Red Bull ed il caso Ferrari c’è però una bella differenza.
All’epoca, infatti, non ci fu alcuna indagine ufficiale al contrario di questa volta, eppure, la Rossa pagò a caro prezzo la presunta irregolarità della sua power unit. Lo sforamento del tetto di spesa sta assumendo dei contorni sempre meno chiari, ed a rimetterci sono ancora una volta i tifosi e le squadre che hanno rispettato il regolamento alla lettera.