Ai microfoni di Sky Sport, Bagnaia ha parlato di due particolari che non gli hanno permesso di essere in top-ten al termine delle prime libere.
E’ il weekend del match ball per Pecco Bagnaia a Sepang. Dopo una rincorsa cominciata ad Assen a fine giugno, il pilota Ducati ha recuperato prima i 91 punti di distacco a Fabio Quartararo e poi, nell’ultimo GP a Phillip Island, si è addirittura portato avanti al francese, campione del mondo in carica, di 14 lunghezze. In Malesia l’italiano potrebbe laurearsi campione del mondo per la seconda volta in carriera, la prima in MotoGP, un titolo che al nostro Paese manca dal 2009 con un mito come Valentino Rossi. Ma sarebbe un record ancor più storico se ce la facesse, perché un italiano campione su moto italiana non accade addirittura dai temi di una leggenda come Giacomo Agostini.
A Bagnaia serviranno degli incastri particolari, che ormai addetti ai lavori e fan hanno imparato a memoria. Infatti il pilota Ducati sarà campione già a Sepang se vince e Quartararo non va oltre il quarto posto, ma anche se è secondo e il francese non va oltre il settimo posto (ed Espargarò non vince), ma anche con il suo terzo posto e il contemporaneo undicesimo di Fabio, con il pilota Aprilia solo terzo. Almeno queste sono le opzioni principali.
Certo è che però al momento il weekend malese per Pecco non è che sia cominciato proprio alla grande. In FP1 grande ritmo con la media al posteriore e time attack in pratica non sfruttato con la gomma nuova per continuare a immagazzinare dati per la gara. E all’ultimo tentativo, seppur con uno pneumatico usato, ha mancato la top ten per pochissimi millesimi. E con una FP2 in pratica con pista tra il bagnato e umido, ma anche una FP3 di domani in condizioni simili, potrebbe accadere che l’italiano si ritrovi a passare per le forche caudine della Q1 con altri nomi eccellenti.
Di buono c’è però che in tutte le condizioni ha comunque fatto vedere qualcosa di interessante. Manca solo un particolare: il feeling proprio con la pista bagnata, ed è una novità a dire il vero per Ducati, visto che storicamente in queste condizioni è sempre stata una moto molto performante con l’acqua. Ma è da inizio stagione che almeno Bagnaia si ritrova ad essere poco sicuro.
Bagnaia calmo, nonostante quel particolare
In conferenza stampa il pilota Ducati ha ammesso di essere tranquillo, più dell’anno in cui si è laureato proprio su questa pista campione della Moto2. Certo è però che arrivare al primo match point e vivere una situazione non perfetta non è di aiuto. Ma a Sky Sport Bagnaia non si è scomposto per nulla. Anzi, ha avuto modo anche di sorridere per il duello che ha avuto nella FP2 con Marc Marquez. Il quale non lo ha per nulla infastidito: “All’inizio della sessione ci siamo fatti sorpassi e controsorpassi, è stato divertente – ha ammesso -. Quando tutto ha cominciato a funzionare sono andati tutti via però e ho avuto dei problemi io invece a trovare il limite”.
Poi ha analizzato la giornata, ammettendo quel particolare che non gli ha permesso di chiudere nella classifica totale in top ten: “E’ stato un errore non essere davanti, più che sfortuna nel meteo. Ho sbagliato il time attack, sono arrivato lungo e sono per 3 millesimi fuori dai 10. Ma alla fine devo dire che abbiamo fatto un buon lavoro al mattino e nel secondo stint del pomeriggio”. C’è ancora però da migliorare: “Non capisco perché non ho lo stesso feeling dello scorso anno sul bagnato, ma per ora va bene così e sono sicuro che miglioreremo”.
E sul time attack ha spiegato poi ancora meglio: “Ho perso due decimi tra la curva 9 e 10, ma non importa. Anche oggi pomeriggio avremmo fatto fatica, perché da regolamento FIM avremmo dovuto usare una soft con già un giro che abbiamo usato a Portimao e sicuramente non avrebbe avuto la stessa prestazione di una veramente nuova”.