Quartararo fa a pezzi la Yamaha: le sue parole sono agghiaccianti

A due gare dalla fine del Mondiale Fabio Quartararo non ha altra scelta che l’azzardo. Ma la mente è rivolta già al 2023.

Fabio Quartararo si ritrova da leader a inseguitore, da predatore a preda dopo la disastrosa gara di Phillip Island. Ma quella di domenica scorsa è stata solo l’ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso, dopo che la vittoria al Sachsenring l’aveva proiettato a +91 in classifica. L’esito del Mondiale sembrava scontato, con i fan quasi condannati ad una seconda parte di stagione monotematica.

Fabio Quartararo (foto Ansa)
Fabio Quartararo (foto Ansa)

Invece il rivale Pecco Bagnaia, in sella ad una Ducati GP22 sempre più competitiva, ha collezionato vittorie e podi a ritmo serrati, recuperando 105 punti in otto gare. A due gare dalla fine ci sono 14 punti da recuperare e tutto può succedere, anche se sulla carta la Ducati potrebbe trovare terreno fertile sul layout di Sepang. A Fabio Quartararo non resta che una opzione: “Ormai sono nella situazione di chi non ha più niente da perdere, ma nella seconda parte del campionato è sempre stato così”.

Quartararo pensa già al 2023

Man manco che la Desmosedici GP progrediva dopo i primi problemi di dentatura, la Yamaha M1 non ha fatto grandi step in avanti. L’unica vera novità è stata quella del forcellone, “un po’ poco, no? Poi, dei quattro piloti Yamaha, Dovizioso non è mai stato competitivo, Darryn Binder è un rookie dalla Moto3, Franco Morbidelli continua a soffrire. Così non si può crescere, negli ultimi due anni non sono riuscito a confrontarmi con nessuno, solo un po’ con Vinales nel 2021”.

In Thailandia ha sofferto sul bagnato, tanto non centrare la zona punti, in Australia è caduto nel tentativo di rimontare dopo un errore nelle fasi iniziali. Ora non c’è più tempo per fare calcoli o giocare al risparmio: “Qui e a Valencia dovrò attaccare”, ha detto a ‘La Gazzetta dello Sport’. Poi sarà tempo di pensare al prossimo anno e alla Yamaha 2023, in parte già provata durante il test di Misano, con una nuova specifica di motore che ha soddisfatto le richieste di Fabio Quartararo, anche se potrebbe non bastare.

La M1 è sempre stata una moto agile in curva e nei cambi di direzione, un punto di forza che ha perso negli ultimi anni. “Il prossimo anno servirà un cambiamento radicale”, ha detto il campione in carica della classe regina. “Il migliore telaio che avevamo è quello del 2019, in quell’aspetto eravamo i migliori. Adesso invece la moto neanche gira, l’unico punto in cui ce la giochiamo è la stabilità in frenata sulle lunghe staccate… La nostra moto credo che migliorerà rispetto agli ultimi tre anni. Se poi cresceremo anche a livello di telaio…”.

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