Dopo il podio di Phillip Island, Marc Marquez punta ancora più in alto. Anche per evitare un record spiacevole alla Honda.
Un solo podio per Marc Marquez in questo 2022 tutt’altro che semplice. Per lo spagnolo questa doveva essere l’annata del riscatto dopo due stagioni condizionate pesantemente dall’incidente di Jerez che lo hanno costretto a tre operazioni di fila. Ma il campione di Cervera ha invece attraversato un altro momento delicato dopo il GP del Mugello, quando ha deciso di dire di nuovo basta per affrontare la quarta e risolutoria operazione al braccio. Il timore del pilota era quello di non poter più essere in grado di guidare ad alti livelli la moto, invece dal suo ritorno ha dimostrato non solo che dal punto di vista fisico sta migliorando a vista d’occhio, ma anche che può di nuovo essere lì davanti con i migliori.
A certificarlo soprattutto il podio di Phillip Island, dove solo Alex Rins, suo prossimo compagno di marca (mentre Joan Mir sarà il nuovo partner nel team Repsol), è riuscito a batterlo. Si tratta però dell’unico risultato di rilievo per la casa giapponese quest’anno in MotoGP. Il terzo posto di Pol Espargarò all’esordio aveva fatto ben sperare gli ingegneri, visto che la moto era completamente nuova ed acerba. Ma poi la RC213V si è dimostrata davvero una belva molto difficile da addomesticare. Tanti i lati oscuri di questa moto, fin troppo imprevedibile in alcune circostanze. Che tra l’altro non è affatto migliorata, anche per via della lunga assenza di Marquez.
Marquez e il prossimo obiettivo con la Honda
A Phillip Island è salito per la centesima volta in carriera in MotoGP sul podio, un risultato davvero straordinario per il campione spagnolo, che però in questi ultimi due appuntamenti del Mondiale 2022 vuole fare ancora meglio. Infatti Marquez vuole evitare un record piuttosto spiacevole alla Honda. Dovesse finire qui l’annata infatti sarebbe l’unico marchio nella classe regina a non aver vinto almeno un gran premio.
Finire così sarebbe uno smacco per il produttore leader mondiale di moto, per questo la tappa di Sepang sembra essere fondamentale. L’otto volte iridato, però, ha già fatto capire che non sarà semplice esaudire il desiderio dei vertici giapponesi. “Veniamo in Malesia dopo aver goduto di una magnifica gara a Phillip Island, ma abbiamo ancora del lavoro da fare“, ha dichiarato Marquez. “La pista in Australia è unica, quindi non possiamo aspettarci di essere veloci subito, anche perché a Sepang sono ancora tutti molto forti perché abbiamo molti dati dai test”.
“Come sempre, si tratterà di scendere in pista, testare alcune cose e vedere com’è la situazione. Gli ultimi risultati sono una grande motivazione per me e per la squadra – ha aggiunto -. Siamo in un momento in cui è importante continuare a lavorare e concludere la stagione nel migliore dei modi. Certo è che il rapporto di Marc Marquez con la Malesia non è troppo fortunato: due vittorie in MotoGP ma anche il famoso incidente nel 2015 con Valentino Rossi che si giocava il Mondiale. Ma lo spagnolo vuole battere altri record: infatti in Australia ha fatto segnare il 139° podio in tutte le categorie, che gli hanno permesso di eguagliare la leggenda della MotoGP Angel Nieto e ora solo quattro piloti hanno più podi di lui nel Motomondiale: Valentino Rossi (235), Giacomo Agostini (159), Dani Pedrosa (153) e Jorge Lorenzo (152).