La Red Bull piange la morte di Dietrich Mateschitz, il fondatore della bibita energetica famosa in tutto il mondo. F1 in lutto.
Come un fulmine a ciel sereno, è arrivata la drammatica notizia della morte all’età di 78 anni di Dietrich Mateschitz, il fondatore della Red Bull e grande boss della bevanda energetica più famosa di tutto il pianeta. L’ufficialità è arrivata pochi minuti fa, ma già da qualche ora circolava la voce secondo la quale le sue condizioni di salute fossero peggiorate.
In particolare, erano arrivate delle voci poco rassicuranti già qualche settimana fa dai media tedeschi. A riguardo, era stato interpellato Helmut Marko, il Super-consulente di Red Bull F1, il quale aveva parlato ad “RTL“, affermando: “Non ci esprimeremo su queste indiscrezioni, i fatti della vita privata di una persona restano in segreto“.
Si tratta di una notizia sicuramente toccante per la massima formula, ma anche per lo sport in generale, su cui Mateschitz aveva puntato tantissimo per promuovere il proprio prodotto. Basti pensare che la Red Bull è attiva ufficialmente nel calcio (possedendo sia il Lipsia che il Salisburgo), ma sponsorizza tantissimi atleti partendo dal motorsport sino ad arrivare agli sci ed agli sport estremi. Un brutto colpo per l’azienda austriaca ma anche per tutto il mondo sportivo di cui era un grande fan da sempre.
F1, grande tristezza per la scomparsa di Mateschitz
La Red Bull è entrata in F1 nel 2005, acquisendo l’eredità della Jaguar, che nel corso della sua esperienza nel Circus non aveva mai ottenuto grandi risultati. Dietrich Mateschitz ha creduto in questo progetto ed ha sin da subito finanziato il team di Milton Keynes, mettendo a capo della squadra Christian Horner e strappando Adrian Newey alla McLaren già dal 2006.
La volontà era quella di costruire un gruppo di lavoro vincente che potesse rendere ancor più famoso un marchio già famosissimo come quello della Red Bull. C’è da dire che i risultati diedero ragione al fiuto imprenditoriale del magnate austriaco, dal momento che nel 2010 arrivò la doppia vittoria dei titoli piloti e costruttori, con Sebastian Vettel sugli scudi nel pazzesco finale di Abu Dhabi.
Mateschitz non si vedeva così di frequente nel paddock, ma quel giorno, a Yas Marina, era presente per celebrare il successo del suo pilota. La Red Bull si è poi ripetuta sino al 2013, prima che iniziasse il dominio della Mercedes, con Lewis Hamilton e Nico Rosberg a demolire la concorrenza. Tuttavia, la Red Bull non ha di certo perso la voglia di investire e di competere per la vittoria, e Max Verstappen ha regalato il titolo costruttori del 2021 al team di Milton Keynes.
Nel 2022, la Red Bull è tornata la regina assoluta della F1, ma Mateschitz non ha vissuto abbastanza a lungo per vedere la conquista del mondiale costruttori. In compenso Verstappen gli ha regalato l’ultima gioia con la conquista del titolo piloti, avvenuta in Giappone due settimane fa, una notizia davvero devastante per il Circus.
Passando ad un breve racconto della vita di Mateschitz, era nato 20 maggio del 1944 a Sankt Marein im Murtzal, e dimostrò sin da piccolo di avere un grande fiuto per gli affari. Si laureò in marketing all’Università di Vienna, per poi iniziare a lavorare con diverse multinazionale. Durante uno dei suoi viaggi si ritrovò in Thailandia, dove ebbe l’occasione di assaggiare la Krating Daeng, una bibita energetica molto dolce famosissima in Asia.
Mateschitz ne prese spunto e fondò così la Red Bull nel 1984, assieme al suo socio thailandese Chaleo Yoovidhya, diventando in pochissimo tempo leader mondiale in questo settore. Secondo quanto riportato da Forbes, “Didi” era risultata la 56esima persona più ricca del mondo nel 2021, con un patrimonio stimato di circa 25 miliardi di dollari, una cifra che fa rabbrividire.
Viveva a Salisburgo, ma nel 2003 aveva acquistato dalla famiglia Forbes un’isola dell’Oceania, in particolare delle Figi, la piccola Laucala. Stiamo parlando di un personaggio che aveva fatto la storia dello sport e del mondo degli affari, un vero e proprio visionario che sicuramente mancherà moltissimo a tutto l’ambiente.
Sarà da capire, a questo punto, quello che sarà il futuro della Red Bull e le ripartizioni delle quote. Per il momento, il tutto dovrebbe andare in mano al suo socio thailandese, vale a dire il sopracitato Yoovidhya, ma per parlare di affari ci sarà tempo. Oggi è corretto ricordare un personaggio che ha fatto davvero il bello ed il cattivo tempo nel corso della sua vita.