La Ferrari viene via da Austin con un solo podio per Leclerc e tanta amarezza per i risultati che non vengono. E il ds Mekies ha spiegato il motivo.
Il GP degli Usa conferma ancora una volta che Max Verstappen è il nuovo re di questa F1. Non è sazio l’olandese, che in un weekend difficile, dopo l’addio al patron Red Bull, ha deciso di tirare fuori ancora una volta tutto il suo talento e la fame di vittoria. Non ce n’è stato per nessuno, a partire da quel Lewis Hamilton davvero vicino a quel trionfo stagionale che gli manca ma che ha dovuto di nuovo mettere da parte per la grande prestazione del rivale. Di sicuro la grande delusa però è la Ferrari, che ancora una volta sembrava poter recitare una parte da protagonista e si è dovuta accontentare di fare solo da comprimaria. Con la Red Bull campione del mondo costruttori, si sapeva, ma una Mercedes che le rosicchia punti per la seconda posizione.
Un weekend che dopo la pole di rabbia di Carlos Sainz Jr sembrava potersi mettere bene per la Rossa, ma il via è stato disastroso. Prima lo spagnolo che fa cilecca, poi Russell che lo va a centrare in pieno e lo manda ko.
Tutta l’attenzione è finita dunque su Charles Leclerc, che dalla dodicesima posizione è stato bravissimo a recuperare terreno in mezzo al gruppo e a sfruttare la safety car per portarsi in terza posizione. Lì però si è fermata la corsa del monegasco, che non è stato capace prima di contenere Max che gli era finito dietro nel secondo pit stop era un problema all’anteriore sinistra e poi di recuperare terreno su Hamilton. La Ferrari è stata costretta a guardarsi dietro dal rientro di Sergio Perez e così solo un podio e tanta amarezza per una stagione che non vuole dare proprio segnali di speranza per il futuro.
Mekies e l’ammissione dell’inferiorità Ferrari
Il direttore sportivo della Ferrari Laurent Mekies dopo le qualifiche aveva avvertito tutti che non sarebbe stata affatto semplice la gara della Rossa. Contenere Verstappen ma anche le Mercedes richiedeva uno sforzo di tutti, soprattutto dei piloti, che avrebbero però dovuto anche guardare al degrado delle gomme, molto alto sul circuito texano. E in effetti così è stato. Ma in general pe4rò c’è da rammaricarsi per quanto successo, soprattutto al via.
“Peccato davvero per Sainz, perdere la macchina così partendo dalla pole è difficile da accettare ma c’è poco da fare – ha ammesso il ds della Ferrari ai microfoni di Sky Sport a fine corsa -. George (Russell, ndr) si è venuto a scusare con noi e con Carlos”. Poi però ha analizzato la corsa e ha anche dovuto ammettere quello che ormai è evidente da metà stagione: “Credo che un piccolo vantaggio su di noi Max (Verstappen, ndr) ce l’aveva, ce lo indica anche quando ci siamo ritrovati in lotta con lui con Charles all’ultimo pit stop. Detto questo siamo rimasti con lui, c’è ancora un piccolo vantaggio della Red Bull in gara, un vantaggio ridotto ma sono ancora loro i più veloci in queste condizioni”.
E verrebbe da dire non solo sull’asciutto, perché anche in altre situazioni la Red Bull si è dimostrata migliore. E a preoccupare è anche la Mercedes, che rimane distante oltre 50 punti in classifica costruttori ma come prestazioni ormai è lì con la Ferrari. Ad oggi la F1-75 è questa e, come ha poi spiegato la corsa Mekies, non poteva fare di più, anche per i noti problemi di usura, che comunque si sono ripresentati alla fine nonostante il nuovo fondo portato ad Austin abbia dato i suoi frutti e forse ridotto il consumo eccessivo degli pneumatici: “Ci siamo ritrovati in lotta con Max, siamo rimasti fuori sperando in una safety car e alla fine siam ostati premiati. E’ stata una bella battaglia, Charles ci ha creduto per provare a stargli dietro, è anche giusto che poi ne abbiamo pagato il prezzo con il degrado delle gomme“.