In Texas ancora impazza la vicenda violazione del budget cap 2021. Il talent scout Red Bull Marko si sfoga contro gli avversari.
Quando ci si appresta a vivere la seconda giornata di azione in quel del COTA per l’ultima trasferta negli States dopo Miami, l’argomento più in voga del momento resta la questione tetto di spesa superato, si dice di poco, dalla Red Bull nel 2021.
Era inizio ottobre quanto il boss della Mercedes Toto Wolff, spifferava alle tv e ai media di tutto il mondo, che l’equipe energetica aveva fatto la furba. Aprendo più del dovuto i cordoni della borsa. E agevolandosi in maniera illegale rispetto a tutti gli altri.
Come a Singapore il manager austriaco potesse essere già a conoscenza di un report divulgato dalla FIA solanto una decina di giorni dopo, resta un punto di domanda, a cui nessuno sembra dare peso.
Ben diverso è il discorso per la violazione. Il Circus, unito come in poche occasioni, ha domandato sanzioni pesanti, sebbene nessuno abbia voluto mettere in dubbio il titolo conquistato da Verstappen l’anno scorso.
E’ comunque quantomai curioso che ad oggi non sia stata resa nota l’entità dello sforamento, né tantomeno la punizione. Le ultime ore, paiono però andare nella direzione di una stretta di mano, con al massimo possibili limitazioni per il futuro dell’uso di galleria del vento e CFD.
Intervistato ad Austin sull’argomento Lewis Hamilton ha tuttavia mantenuto il piglio severo. A suo avviso, la questione non può terminare a tarallucci e vino. “Archiviare il tutto con una sberla sulle mani non fa bene allo sport“, il commento dell’asso della Mercedes. Preceduto in realtà da una lettera, altrettanto intransigente del CEO della McLaren Zak Brown. Ovviamente desideroso di assistere almeno ad una squalifica tra i costruttori, per vedere il proprio team promosso in terza piazza.
Marko accusa la concorrenza per il caso budget cap
Alla luce del malumore e delle agitazioni del fine settimana americano, il cacciatore di talenti per l’equipe con base a Milton Keynes Helmut Marko ha fatto due rivelazioni. La prima è che non c’è nulla di nuovo sotto il sole, malgrado la squadra abbia preferito cancellare la conferenza stampa ufficiale, per parlare direttamente con il boss della Federazione Internazionale Mohammed Ben Sulayem.
“Stiamo ancora discutendo e aspettando il loro feedback“, ha dichiarato a Sky Deutschland. “Ormai che sono passate settimane da quando è uscita questa storia, attendere qualche ora in più non è certo un problema“.
In ogni caso, ad indispettire il 79enne non sarebbe tanto la punizione, qualsiasi essa sia, o che i rivali spingano per essa, quanto la consapevolezza che la bomba sia scoppiata a seguito di una soffiata. Probabilmente originata da una talpa all’interno dell’organo governativo e vicina al dirigente della Stella.
“L’aspetto che più dispiace è che un’accusa gravissima sia partita da voci di corridoio infondate alimentate da un competitor“, si è lasciato scappare deluso. “Vincere non ti fa certo stringere amicizie. Alcuni credono che noi abbiamo tratto vantaggio dalle risorse extra, ma non è così“, la chiosa che sposa la più recente teoria. Ovvero che la cifra in eccesso non sia stata utilizzata per aggiornare la vecchia RB16B e magari lavorare sull’attuale RB18, ma per pagare lo stipendio del progettista Adrian Newey, registrato come consulente esterno e non membro dello staff.