Per la prima volta sul podio nel Gran Premio degli Stati Uniti, Charles Leclerc non può ambire a qualcosa in più se persisterà un problema cronico sulla F1 – 75.
Sarà che a Maranello hanno, categoricamente, smentito ogni possibile implicazione della direttiva anti porpoising, ma da quando hanno modificato le altezze da terra la F1 – 75 non sembra più la medesima auto. Il problema principale è legato al degrado gomme che affligge Charles e Carlos, da dopo la pausa estiva. Nelle gare precedenti a Spa, la perdita di punti era stata causata da errori strategici al muretto o al cambio gomme, oltre ai ritiri per guai tecnici. Negli ultimi appuntamenti la Rossa non è andata più vicino alla vittoria, ammirando il filotto di trionfi della Red Bull Racing.
Oramai Max Verstappen e Sergio Perez vincono da oltre 3 mesi in modo ininterrotto. Max si è aggiudicato ben 5 GP consecutivi, prima dello stop di Singapore, dettato da un errore in qualifica del muretto Red Bull. Quando non ha trionfato il toro olandese, ci ha pensato Sergio Perez a fare la differenza, come a Singapore e, precedentemente, a Monaco. Sta di fatto che la squadra austriaca è progredita in modo clamorosa, mentre la Rossa è scivolata più vicina alla terza piazza, nei costruttori, occupata dalla Mercedes, piuttosto che ai leader austriaci. La differenza è risultata lampante anche ad Austin, dopo lo schiaffo di Suzuka. Max e Charles hanno effettuato il secondo pit stop, esattamente, nello stesso giro, ma il degrado delle mescole medie della F1 – 75 è stato così forte da quasi compromettere la terza piazza.
Max Verstappen, invece, è andato a vincere l’ennesimo della sua brillante stagione. La SC, nei giri precedenti, aveva riacceso le speranze del monegasco che, ad un certo punto, ha sognato la grande impresa. Scattato dalla dodicesima posizione per sostituzione dei componenti della sua Power Unit, il #16 è riuscito a rimontare di gran carriera, all’inizio, sulle Alpine e le Aston Martin, ma il momento chiave è stato l’insabbiamento di Valtteri Bottas. Il team ha sfruttato il regime di Safety Car per richiamarlo ai box, facendogli guadagnare diverse posizioni. Il primo pit è stato 1,4 secondi più lento di quello di Perez, non permettendogli di uscire davanti al messicano. Nel secondo, invece, ha scavalcato Verstappen a causa di un problema nel montaggio della mescola anteriore sinistra.
Il rammarico di Charles Leclerc
Una volta uscito davanti a Max, con un Hamilton in difficoltà nel finale nella gestione della mescola, Leclerc ha creduto, seriamente, di potercela fare. Invece, non solo è stato sverniciato dal bicampione di Hasselt ma è stato quasi beffato da Perez. Il motivo? L’eccessivo degrado delle mescole gialle che non hanno retto alla distanza, come accaduto sulla RB18 di Max. Il problema è che la questione va avanti, oramai, da mesi e l’ultimo trionfo è datato 10 luglio, in Austria. La situazione si è fatta preoccupante e, subito dopo aver tagliato il traguardo, il pilota ha riportato le sue sensazioni alla stampa internazionale: “Sono soddisfatto per certi versi della gara: essendo partito dodicesimo è un buon risultato il podio, ma per come è andato il tutto, è stato un po’ deludente. Il passo era buono, ma abbiamo avuto troppo degrado alle gomme, dovremo lavorare su questo aspetto. Ma alla fine fare terzo partendo 12esimo non è male. Questa è stata una gare tra le più dure, poi a maggior ragione con il degrado diventa ancora più difficile gestire. Dobbiamo continuare a lavorare per dare loro più filo da torcere durante i finali di gara”.
La sfida è stata infuocata ma è sembrato come se il giovane talento della Rossa non avesse potuto difendersi dagli attacchi del campione del mondo. Il tifo per la Ferrari negli Stati Uniti è stato clamoroso, ma non è bastato a tirar su il morale del giovane. E’ naturale che a Maranello nessuno più può ritenersi soddisfatto di una terza o seconda posizione. “Essere un pilota della Ferrari è una fortuna, è bellissimo vedere così tanti fan. Speriamo di vincere l’anno prossimo. Cercheremo di sfruttare al massimo il nostro pacchetto in vista del Messico: non ci sono cambiamenti in programma, lavoreremo e proveremo a migliorare”, ha concluso Leclerc.
Non vi saranno particolari sviluppi, ma quantomeno il giovane non sarà costretto a risostituire elementi della Power Unit. Charles ha fatto capire che il podio, considerata la posizione di partenza, non è una cattiva notizia ma si poteva fare di più ad Austin. Un messaggio chiaro ai tecnici del Cavallino. La Ferrari, inoltre, dovrà stare attenta anche alla Mercedes in chiave costruttori. Con tre gare ancora da disputare tutto può ancora succedere.