Ecco cosa è successo quando una vecchia Mercedes Benz 250TD è stata lavata per la prima volta dopo dieci anni. La sorpresa è incredibile.
E’ stata trovata a Myrtle Beach una rara Mercedes Benz 250TD del 1991 messa poi in vendita su MB Market. Prima di rimpiazzarla sul mercato dopo un lungo periodo di abbandono, la bella vettura è stata completamente rimessa a lucido e sistemata sia per quanto riguarda gli interni, rigorosamente a firma Recaro, sia per la verniciatura. E il risultato emerso è davvero da restare a bocca aperta.
Prodotta dalla Casa di Stoccarda a metà degli anni ’80 come una vettura di classe media, la W124 si distingueva per essere all’avanguardia, in un tempo in cui le tecnologie erano ai primordi, nel campo della sicurezza, come dell’aerodinamica. Dotata microprocessori per il controllo di diverse funzioni, si faceva apprezzare per la sua attenzione ai consumi e alle emissioni di gas inquinanti.
Mercedes Benz 250TD: qualche cenno di storia
A partire dal 1989 venne creata una seconda versione della W124, rivista specialmente nell’estetica. Per la prima volta venne introdotto un allestimento “Sportiline”. Come dice il nome stesso, dal carattere sportivo, grazie ai cerchi in lega leggera 7Jx15 a otto fori, gomme 205/60 R15, sospensioni più rigide del 20% e ribassate da 17 a 32 mm, sterzo, cambio e rivestimenti ad hoc.
Dal 1990, una novità importante. Come la possibilità di installare sulle 3 litri benzina a 24 valvole (300 E/TE/CE-24) il cambio automatico a cinque rapporti.
Nel mese di giugno, dopo l’uscita dal commercio della 200 benzina, farà il suo esordio la “nostra” 250 TD turbo con propulsore 2,5 litri turbodiesel. Per il mercato italiano fu realizzata la 200 CE, una coupé con il motore 2 litri a iniezione.
Sul fronte propulsione, da ottobre i diesel aspirati poterono adottare un nuovo metodo di depurazione dei gas di scarico, ovvero un catalizzatore ossidante da unire ad un sistema di ricircolo. In questa maniera i veicoli subirono un leggero ribasso dei cavalli a disposizione.
Più fortunati i possessori delle turbodiesel che pur dotate del medesimo impianto antinquinamento potevano godere della stessa potenza dei modelli precedenti.
Un’auto che strizza l’occhio allo sport
Mentre diverse configurazioni usciranno di scena, nel tardo ’91 faranno invece la loro comparsa le 400 E, negli Stati Uniti e in Giappone, e la 500 E. Entrambe le tipologie saranno presenti sul mercato solamente con cambio automatico a quattro rapporti, spinte da un’unità V8, 32 valvole di 4196 cm³ (279cv) e 4973 cm³ (326 cv). Ma se la prima, non fosse per il motopropulsore, era pressoché in linea con il resto della gamma, la 500 E, presentata in antemprima al Salone di Parigi del 1990, si presenterà con una spiccata caratterizzazione sportiva. Come facilmente denotabile da alcuni dettagli esteriori. Come i parafanghi allargati per ospitare pneumatici più grandi. Iparaurti con uno specifico disegno. I fendinebbia integrati. E le minigonne. Per rimarcare questa nota aggressiva verranno rivisitati la componentistica del motore, ma altresì i freni e l’assetto specifici. Da sottolineare anche la collaborazione con Porsche per la fase di assemblaggio.
Infine sempre in quest’anno fu adottata una nuova tipologia di volanti, sulla stregua di quelli dotati di airbag della W140, ma con forme più soft con o senza “pallone” di sicurezza. Mentre per la “Sportline”, il ritocco si concentrerà sulle razze inferiori ravvicinate.