La Red Bull ha vinto il quinto mondiale costruttori della sua storia in F1, ma c’è da dire che quanto accaduto nel dopo-gara fa discutere.
Il Gran Premio degli Stati Uniti ha regalato a Max Verstappen la tredicesima vittoria stagionale, eguagliando il record che in F1 è condiviso tra Michael Schumacher e Sebastian Vettel, i quali ne ottennero così tanti nel 2004 e nel 2013. Tuttavia, alla fine di questo campionato mancano ancora tre apppuntamenti, e l’olandese avrà tutto il tempo per diventare il più grande di sempre da questo punto di vista.
Verstappen e Sergio Perez hanno consegnato alla Red Bull il quinto titolo mondiale della proprio avventura in F1, iniziata nel 2005 per volontà del miliardario austriaco Dietrich Mateschitz. Proprio in questo week-end, all’età di 78 anni, il magnate e fondatore del marchio di bibite energetiche si è spento dopo una lunga malattia, lasciando un grande vuoto in tutto il paddock.
La squadra diretta da Christian Horner lo ha omaggiato nel migliore dei modi, ma c’è da dire che Verstappen, al contrario di tante altre volte nelle quali ha vinto passeggiando, se l’è dovuta sudare contro Lewis Hamilton. Il campione del mondo ha rimontato sul britannico negli ultimi giri, nonostante il fatto che quest’ultimo montasse le gomme Dure, in teoria più prestazionali alla fine dello stint.
La furia di Super Max è stata però irrefrenabile, e dopo essersi liberato di Charles Leclerc a seguito del pit-stop, è iniziata una rimonta bellissima sul suo vecchio rivale. Il duello si è risolto a sette passaggi dal termine, quando il figlio di Jos, sfruttando l’impressionante efficienza aerodinamica della sua RB18, è andato a risucchiare la Mercedes sul lungo rettilineo, prendendosi con forza il comando della corsa.
Queste sono cose che riescono soltanto i cannibali, ma la domenica di Austin è stata contraddistinta da una nuova follia degli uomini FIA, che coinvolge anche la Red Bull. Il protagonista di tutto ciò è Fernando Alonso, che con l’Alpine è stato autore di un qualcosa di eccezionale, all’interno di una gara in cui gli era successo di tutto.
Il due volte campione del mondo, scattato quattordicesimo, è andato in rimona sino ad attaccare l’Aston Martin di Lance Stroll, che cambiando traiettoria in rettilineo ha innescato una carambola molto pericolosa. Il canadese si è ritirato, mentre lo spagnolo ha ripreso la via della pista dopo aver cambiato l’ala.
Sulla monoposto di Nando è rimasto penzolante lo specchietto, che a causa della collisione si era danneggiato. I commissari tecnici, a seguito di un reclamo della Haas, hanno deciso di punire con il pugno di ferro Alonso, che con 30 secondi di penalità è sceso dal sesto al quindicesimo posto, ritrovandosi senza punti.
F1, Alonso penalizzato e le Red Bull graziate
Sotto accusa da parte della Haas era finito anche Sergio Perez, che ha corso tutta la gara con l’ala danneggiata dopo un contatto al primo giro. La Red Bull è ormai al vertice della F1 in ogni singola area, ed i piloti sono degli intoccabili, come confermato dalla decisione finale degli stewards, che hanno respinto il reclamo della squadra statunitense.
Se proprio vogliamo dirla tutta, anche Max Verstappen ha gareggiato con un danno evidente sul copriruota anteriore sinistro, ed in questo caso il regolamento della F1 parla chiaro: tutti i pezzi delle vetture devono essere ben fissati, altrimenti è obbligatorio il controllo da parte del team, che deve provvedere all’opportuna riparazione.
Evidentemente, questi regolamenti valgono per tutti tranne che per la Red Bull, e ad Austin ne abbiamo avuta un’ulteriore conferma. L’AlphaTauri di Pierre Gasly è stata infatti sanzionata con 5 secondi di penalità per aver lasciato più di dieci macchine tra sé e chi aveva davanti sotto Safety Car, stessa cosa che avrebbe dovuto portare alla penalità anche Perez a Singapore.
All’epoca, Checo, che aveva vinto la gara, venne ascoltato dai giudici e la decisione di penalizzarlo con un “buffetto” venne comunicata ore dopo la vittoria, mentre Gasly è stato punito nell’immediato. Cosa così rendono amara anche una domenica bellissima, dove ci siamo divertiti a seguire le gesta dei campioni, che ancora una volta ci hanno fatto vedere ciò di cui sono capaci. Fernando Alonso aveva corso da vero e proprio Samurai, e tutto quello che ha fatto è stato distrutto dai commissari.
Lo spagnolo non ha ancora rilasciato dichiarazioni in merito, mentre l’Alpine è pronta per un contro-ricorso, dal momento che secondo il team di Enstone il reclamo della Haas sarebbe arrivato fuori tempo massimo. Nei prossimi giorni ne sapremo di più, ma i giudici potevano tranquillamente lasciar correre per non rovinare uno show bellissimo.