Alla vigilia del GP del Messico di F1 facciamo il punto della situazione delle penalità per i piloti. Chi rischia tanto è Gasly ma c’è anche un campione.
Ancora tre appuntamenti e la stagione 2022 della F1 volgerà al termine. Un’annata che è vissuta sulla sfida tra Charles Leclerc e Max Verstappen, risolta con anticipo dall’olandese che si è riconfermato per la seconda volta campione del mondo, mentre la Red Bull ha rotto il dominio Mercedes che durava ormai da un decennio in classifica costruttori. Adesso c’è solo da capire se la Ferrari riuscirà a difendere il secondo posto in classifica dall’assalto della casa anglo-tedesca ed evitare così una delusione che sarebbe completa, dopo che aveva dato l’illusione di poter davvero lottare per il titolo in questa stagione.
Per il resto queste ultime gare serviranno ai team per portare in pista delle novità in chiave 2023, per capire se le nuove monoposto e le idee future stanno andando nella giusta direzione. Ma sarà anche l’occasione per vedere in qualche sessione di libere alcuni talenti emergenti che devono mettere nel cassetto dei km importanti per la superlicenza.
E chissà che qualcuno di questi giovani non possa anche debuttare realmente in un GP. Sì perché un’altra incognita sono le sanzioni che i vari piloti nello schieramento hanno accumulato finora in stagione (e non solo). Infatti a guardare bene c’è qualcuno che in questi ultimi appuntamenti iridati rischia realmente di andare in penalità, che vorrebbe dire stop per una gara.
F1: Gasly e non solo, ecco i piloti a rischio stop
In Messico sarà quindi un weekend complicato per diversi protagonisti, su cui pende il rischio squalifica. Il sistema dei punti di penalizzazione della F1 è progettato per tenere sotto controllo il comportamento dei piloti in pista, proprio come quello di un guidatore sulle strade normali. Anche qui, come nella vita reale, esistono dei punti della patente che vanno mantenuti. E a ogni trasgressione vengono tolti, a seconda della gravità dell’incidente o della norma violata. Se un pilota accumula 12 punti nel corso di un periodo di 12 mesi, il pilota sarà squalificato per una gara. Finora nessuno ha violato questa regola, ma alcuni si sono avvicinati molto.
Ad oggi quello che rischia più di tutti è Pierre Gasly, che è arrivato a un totale di nove punti. Il pilota AlphaTauri ha ricevuto due punti di penalità e cinque secondi da aggiungere sul tempo di gara per essere stato più di 10 lunghezze di auto dietro le vetture davanti durante il periodo di Safety Car. Alle sue spalle c’è il compagno di box Yuki Tsunoda, che ha attualmente otto punti di penalità, ma perderà quattro di questi punti nelle restanti gare della stagione 2022, il che significa che presto potrà respirare un po’. Occhio poi ad Alexander Albon, che è salito a sette punti dal suo ritorno in F1, raccogliendone un altro al COTA per aver mantenuto la posizione dopo essere uscito di pista in battaglia con un altro pilota.
E a sorpresa a cinque punti c’è Max Verstappen. Per fortuna però per il due volte campione del mondo tutti questi punti andranno ad estinguersi al termine della stagione. Due punti il 21 novembre e gli sono stati assegnati per aver ignorato le doppie bandiere gialle durante le qualifiche per il Gran Premio del Qatar 2021, un punto il 5 dicembre per aver lasciato la pista e aver ottenuto un vantaggio durante il Gran Premio dell’Arabia Saudita dello scorso anno mentre altri due scadranno sempre il 5 dicembre per aver causato una collisione con Hamilton sempre in quel GP.
Insieme all’olandese ci sono Nicholas Latifi e Lance Stroll, saliti a questo punteggio proprio ad Austin per causato collisioni pericolose (Latifi con Mick Schumacher e Stroll con il compagno di squadra del 2023 Fernando Alonso). A quattro punti c’è George Russell, mentre a tre punti c’è Sergio Perez. Più indietro invece Charles Leclerc, il cui unico punto di penalità scadrà il 9 ottobre 2023 ed è stato ottenuto aver lasciato la pista e aver ottenuto un vantaggio durante le fasi finali del Gran Premio del Giappone di quest’anno nel confronto con Perez.