Negli ultimi giorni si è parlato molto del futuro di Hamilton. L’inglese chiarisce cosa farà e svela il suo pensiero sui famosi fatti di Yas Marina.
Lewis Hamilton e la Mercedes hanno definitivamente passato lo scettro alla Red Bull. Dopo un lungo periodo di dominio cominciato in avvio dell’era ibrida nel 2014, le Frecce d’Argento hanno ceduto. E forse è anche per quello che l’inglese non ha più voglia di smettere. Ammesso che l’abbia mai avuta.
Se qualcuno credeva di vederlo dedicarsi ad altro in tempi brevi, rimarrà deluso. Spronato dal passo del gambero della sua squadra, il sette volte iridato ha pianificato l’estensione del suo contratto. Un accordo che dovrebbe essere finalizzato entro la fine del 2022.
A confidarlo è stato lui stesso brandendo il solito motto della scuderia come una famiglia. Con Stoccarda si sente un’unica cellula e per questo proseguirà nel cammino assieme a loro.
“Siamo stati uniti nelle difficoltà, nelle chiacchiere dei media. Personalmente ho forte fiducia in questo gruppo di lavoro. Nelle sue persone. Per cui desidero esserne parte integrante. E aiutare a rendere il brand ancora più forte“, ha dichiarato a Motorsport.com.
Per Hamilton Abu Dhabi è acqua passata
La stagione in corso non è stata certamente secondo le attese. Per ragioni tecniche e di interpretazione del regolamento, la Stella non è riuscita a replicare la magia degli anni precedenti.
Uno strappo improvviso da ciò che era consuetudine. E che ha avuto un punto di svolta in negativo nell’ultimo GP del 2021. “Sembra che sia accaduto secoli fa. E’ stato qualcosa di straziante. Ma non è nel mio carattere arrendermi“, ha asserito forte del secondo posto artigliato ad Austin.
Superato il dolore per il Mondiale perso. Ham non si dà ancora pace su come sia avvenuto. Sulla condotta tenuta dal direttore di gara Michael Masi che, di fatto, agevolò il successo di Verstappen.
“L’esito di un campionato non può essere definito da una decisione sbagliata presa da qualcuno“, la denuncia del 37enne. “Detto ciò non ho mai smesso di amare lo sport. comunque sia, il tempo trascorso con la mia famiglia durante l’inverno mi ha fatto guarire. Se fosse stato per loro avrei continuato a rimuginare“.
Assolto in modo parziale l’ex dirigente di corsa e non escluso che possa essere stato spinto ad agire in quel modo da qualcuno che desiderava la fine dell'”impero germanico”, il campione precisa che per lui non era stata una prima. Già nel 2007, aveva mancato la coppa più prestigiosa all’ultimo round di Interlagos.
“Allora quella sconfitta mi fece passare diverse notti in bianco. E non era giusto. Bisogna tirarsi su. Andare avanti, qualsiasi cosa sia successa“, ha aggiunto con filosofia.
Mettere in un angolo i fantasmi non è affatto semplice. Specie se poi emerge che il team che ti ha battuto, lo ha fatto infrangendo le regole. Quelle del budget cap.
“Questo evento ha riportato tutto alla mente. E ora dovrò fare in modo di ricacciare la storia indietro“, ha sottolineato precisando che, anche in caso di squalifica di Mad Max, per lui non ci sarà soddisfazione. “Il danno è stato fatto. Con me resterà solo l’orgoglio per ciò che abbiamo costruito con la squadra“.
La Mercedes deve recuperare
Purtroppo per lui è per la compagine tedesca, la mazzata dello scorso dicembre non ha potuto essere riparata nell’immediato. Una W13 estrema ed indomabile ha rovinato i piani.
“Scoprire che non funzionava è stata dura. Ciò però ci ha consentito di rafforzarci e unirci ulteriormente. Mentalmente è stato logorante. Le aspettative erano alte ed invece, prima di poter tornare un po’ competitivi abbiamo dovuto attendere un po’”, ha analizzato soffermandosi sulla mancanza di costanza della vettura in termini di prestazione e sulla difformità di riscontri tra pista e simulatore. Senza dimenticare la scarsa efficacia degli aggiornamenti.
Meno intimorito da certi momenti di bassa rispetto al passato, il #44 ha rivelato di aver adottato un atteggiamento particolare. Quello del basso profilo. Per cui ogni buon risultato diventa una piacevole sorpresa.
Guardando invece al domani, all’avvenire, il britannico ha osservato che il suo grande affetto per il mondo delle competizioni gli impedisce di salutare la compagnia e dedicarsi alle altre materie che lo stanno occupando. “Voglio rimanere qua a lungo e fare ancora meglio“, ha concluso, facendo intendere che l’estensione dell’accordo con le Frecce sarà tra i 3 e i 5 anni.