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Formula 1

Il mistero del rapimento di Juan Manuel Fangio: ecco cosa accadde

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Francesco Domenighini

Juan Manuel Fangio è senza dubbio uno dei più grandi piloti nella storia della F1, per questo motivo il suo rapimento fece molto discutere.

Il mondo delle corse ha dimostrato assolutamente di poter regalare alle mondo intero una quantità immensa di campioni inarrivabili, ma pochi possono tenere il paragone con una leggenda assoluta come Juan Manuel Fangio, un campione che però ha dovuto passare momenti davvero complicati.

Ansa Foto

Immaginare un’epoca nella quale la Formula 1 non era considerata la principale competizione internazionale per corse sembra davvero impossibile.

Dal 1950 in poi è stata davvero costante e meravigliosa la crescita della Formula 1, con quest’ultima che ha regalato una serie straordinaria di campioni ma per poter entrare così tanto nel cuore della gente sono stati fondamentali i primi pionieri.

Non ci sono assolutamente dubbi sul fatto che uno di quelli che ha avuto modo di poter scrivere pagine leggendarie del mondo a quattro ruote sia stato l’unico inarrivabile Juan Manuel Fangio, un fenomeno vero e proprio.

L’argentino è stato uno di quelli in grado di poter vincere davvero con qualsiasi tipo di Scuderia, ottenendo i titoli mondiali con l’Alfa Romeo, con la Mercedes, con la Ferrari ed infine anche con la Maserati, dunque uno di quelli che ha saputo vincere in qualsiasi luogo.

Dunque si può affermare senza alcun tipo di problema che stiamo parlando di una leggenda assoluta nella storia della Formula 1, un 5 volte campione del mondo che ha visto perdere lo scettro del più grande trionfatore di sempre con le quattro ruote solamente nel 2003.

Tutti quanti dunque stanno perfettamente che Juan Manuel Fangio è stato un fenomeno assoluto della realtà della Formula 1, ma decisamente meno persone conoscono la sua strana vicenda che lo vide coinvolto nel 1958.

Il fenomeno argentino infatti aveva ormai deciso di ritirarsi dal mondo delle corse, con il Chueco che deciso nel 1958 di viaggiare dalla parte di Cuba, in particolar modo all’Hotel Lincoln di L’Avana.

La sua vacanza nell’isola caraibica stava andando nel migliore dei modi, fino a quando a un certo punto non venne incredibilmente rapito il 23 febbraio 1958.

I responsabili del rapimento furono i rivoluzionari del Movimento 26 luglio, ieri che però non aiutarono per nulla la rivoluzione che ormai è nato da anni a Cuba, perché Il rapimento di uno dei più importanti sportivi del mondo creò non pochi problemi.

Ricordiamo infatti come in quegli anni Cuba fosse ancora a tutti gli effetti sotto il comando di Fulgencio Batista, con il capo di stato direttamente favorevole agli Stati Uniti che non vedeva l’ora di poter ospitare il campione argentino.

Rivoluzionari però videro Fangio come un possibile ostacolo alla rivoluzione, uno di quelli che avrebbe potuto portare il popolo cubano dalla parte di Batista.

Fangio e il grande evento a Cuba: paura e rapimento

Fangio non si trovava a Cuba però solamente per potersi rilassare e per poter passare le vacanze, infatti il Capo di Stato Batista lo aveva scelto come principale sponsor della gara non ufficiale di Formula 1 nel tracciato cubano.

Il Movimento 26 luglio dunque decise che sarebbe stato Fangio l’uomo da dover rapire per poter fermare tutti i sogni di gloria di Battista, dunque la sua assenza sarebbe stata fondamentale per far ribellare il popolo contro il tiranno.

Infatti Fangio non prese assolutamente parte a quella gara, con il popolo cubano che rimase assolutamente sconvolto da questa situazione, con lo stesso che si può dire per tutti gli inviati stranieri.

Oltre all’assenza di Juan Manuel Fangio quella gara viene tristemente ricordata per la morte di diversi spettatori, in seguito alla sbandata della Ferrari di Armando Cifuentes, dunque quel giorno fu davvero funesto.

Risulta essere davvero molto particolare la richiesta da parte di Fangio nei confronti dei suoi rapitori, con il Chueco che chiese espressamente di poter avere l’opportunità di seguire comunque l’andamento della gara.

Alla fine a vincere fu uno di quelli che avrebbe potuto diventare il grande erede di Fangio, ovvero il britannico Stirling Moss, quello che viene ricordato a tutti gli effetti come il più grande secondo della storia.

Una volta terminata la gara dunque non aveva assolutamente più senso tenere sotto scacco la vita di Fangio, con i rapitori stessi che decisero di contattare l’ambasciata argentina In modo tale da poter fare espatriare il pilota.

Il fenomeno era campione del mondo in carica di Formula 1, ma era già diversi anni che stava ragionando per un ritiro, con la stagione 1958 che infatti fu solamente parziale per lui.

Quando si ritira un fenomeno assoluto come Juan Manuel Fangio sicuramente è sempre un momento molto difficile e doloroso per tutti gli appassionati di sport, ma indubbiamente quel rapimento lo ha aiutato in questa decisione che lo ha segnato per tutto il resto della sua vita.

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Francesco Domenighini

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