Arriva dal Paese del Sol Levante il primo aiuto alla guida che permette di dare maggiore sicurezza anche a chi è fuori dall’auto.
Le auto di oggi sono sempre più ricche di elettronica e tecnologia. Ormai anche le vetture più economiche presentano di default degli aiuti che sono ormai indispensabili. In questo momento gran parte delle auto prodotte presentano dei particolari ADAS al proprio interno, che non è altro che l’acronimo di Advanced Driver Assistance Systems. In pratica sono dei sistemi elettronici di assistenza alla guida, che non si sostituiscono al guidatore come invece capita con altri tipi di dispositivi, ma lo aiutano in diversi aspetti. In particolare grazie ad alcuni sensori e radar, le vetture riescono al giorno d’oggi a rilevare ciò che le circonda, aiutando il guidatore ad evitare problemi o incidenti, intervenendo addirittura in modo da evitarli.
Ad oggi siamo giunti a un livello di ADAS sulle auto davvero importante. In realtà solo alcuni di questi sono obbligatori, come la frenata automatica d’emergenza (deve essere di serie obbligatoria per tutte le vetture immatricolate a partire dal 2022) e il sistema di chiamata d’emergenza e-call per tutte le vetture di nuova omologazione.
Ma nelle macchine attuali di aiuti ormai diventati indispensabili ce ne sono tanti. Come l’Adaptive Cruise Control, che grazie a un radar posto nella parte anteriore del veicolo permette di regolare la velocità dell’auto in base a quella che la precede. Oppure il Blind Spot Detection (avviso dell’angolo cieco), con un radar che aiuta il conducente che tenta il sorpasso a vedere se nella corsia in cui si vuole andare è già presente un’auto non visibile a causa dell’angolo cieco. Ma diversi altri dispositivi sono in via di definizione. E in Giappone se ne stanno studiando diversi molto interessanti.
Gazing Car, l’auto che ti guarda veramente
Ad oggi si sta cercando di fare in modo che si faccia sempre più attenzione ai pedoni. Diversi sono i sistemi studiati per fare in modo che si evitino incidenti, ma in Giappone se ne sta studiando uno molto particolare. Sappiamo tutti che quando proviamo ad attraversare la strada, cerchiamo il contatto visivo con il guidatore dell’auto che deve fermarsi per capire se realmente ci ha visto e sta davvero rallentando per permetterci di passare. Con i veicoli a guida autonoma, che si fermano automaticamente al passaggio di un pedone, questo non è più possibile.
Alcuni giovani dell’Università di Kyoto però sta sperimentando un dispositivo che sembra derivare dai cartoni animati. Infatti si è provato a dotare un’auto da golf di un paio di occhi animati, disposti nella parte frontale della vettura, condotta da un essere umano non visibile all’esterno. L’obiettivo è quello di segnalare al pedone che è stato percepita da chi guida la sua presenza su strada. Una cosa questa che pare abbia un effetto rassicurante per chi cerca di attraversare le strisce pedonali.
Dai vari test effettuati è emerso che quando gli occhi di questa Gazing Car erano distratti o girati dal lato opposto in cui era il pedone, le persone che cercavano di attraversare sono subito apparse esitanti. Ma quando invece gli occhi erano puntati su di loro, sono stati molto più sicuri di muoversi davanti l’auto. Ora questi test andranno avanti, anche perché c’è da capire quale sarà la reazione dell’auto e di questo particolare sistema quando la gente attraversa le strisce pedonali da entrambi i lati. Il problema infatti è che questo aiuto alla guida possa andare in tilt e creare problemi e per questo si dovrà agire per trovare una soluzione adatta.