Il pilota spagnolo, Carlos Sainz, è arrivato alle spalle in qualifica di entrambi i driver di Mercedes e Red Bull Racing. Ecco cosa ha dichiarato al termine del Q3.
Qualifiche amarissime per la Ferrari in Messico. Dopo aver ben figurato nella prima sessione di prove libere, la Rossa è crollata sul più bello in Q3. Sainz ha tenuto un buon ritmo nel Q2, sfiorando il fastest lap di Lewis Hamilton. Lo spagnolo su gomme soft nuove ha chiuso a soli 8 millesimi dal sette volte campione del mondo della Mercedes. I tempi vicinissimi dei top driver in Q2 lasciavano presagire un Q3 spettacolare, ma le Ferrari sono crollate sul più bello, sotto i colpi di RB e Mercedes.
Il terzo settore ha conosciuto un solo padrone, ovvero Max Verstappen. Il bicampione del mondo è risultato imprendibile e ha siglato una pole position da urlo, davanti a George Russell e Lewis Hamilton. Solo quarto, invece, l’idolo di casa Sergio Perez che si conferma un pilota da gara. Sul giro secco, storicamente, anche Sainz ha sempre fatto fatica. Questa volta si è riuscito a mettere alle spalle il suo compagno di squadra, come accaduto anche ad Austin, pur non trovando un grande feeling con la F1 – 75. L’aria rarefatta e la scelta di un carico molto elevato non hanno aiutato i driver della Rossa. Sainz ha dato il massimo, ma non è riuscito a mettere insieme un giro all’altezza dei competitor.
Il figlio d’arte del Matador ha accusato un distacco di oltre mezzo secondo rispetto 1:17:775 di Max Verstappen. Non è andata meglio a Leclerc che è stato, addirittura, preceduto da Valtteri Bottas. Il monegasco ha avuto un problema al DRS nel corso dell’ultimo tentativo. A prescindere dall’avaria tecnica, sin qui è stata la peggiore qualifica della Scuderia modenese nel 2022. La domenica, solitamente, la Rossa fa molta più fatica rispetto al passo della Red Bull Racing. Mattia Binotto ha confermato che non hanno ragionato in ottica gara, ma era una scelta obbligata sul tracciato di Città del Messico. Sta di fatto che l’assetto non ha aiutato i driver del Cavallino che saranno costretti domani ad una difficile rimonta.
Le aspettative erano molto alte alla vigilia. La squadra non sta attraversando un periodo facile. Nella graduatoria costruttori la Red Bull Racing ha celebrato negli Stati Uniti il quinto titolo della sua storia, raggiungendo quota 656 punti. Potrebbe arrivare a siglare un nuovo record. Max potrebbe superare Schumacher e Vettel se dovesse vincere il quattordicesimo Gran Premio stagionale. La Mercedes, invece, ha ancora l’obiettivo di agguantare la Rossa al secondo posto, ma con tre corse ancora a disposizione dovrebbero puntare alla massima posta. Sin qui né Lewis Hamilton né George Russell sono riusciti a salire sul primo gradino del podio. La Ferrari ha accumulato 53 punti in più delle Frecce D’Argento. Un buon bottino che dovrebbe essere sufficiente per conservare la seconda posizione nei costruttori.
Ferrari, Carlos Sainz furioso
Il circuito presenta alcune caratteristiche che dovrebbero favorire la velocità di punta della RB18, a cominciare dal rettilineo tra linea di partenza e la prima frenata: ben 811 metri, il più lungo dell’intero Mondiale di F1. La Rossa, in qualifica, ha fatto fatica in tutti i settori, ma specialmente nel primo. Nello snake i piloti, invece, non sono riusciti a sfruttare la peculiare agilità della wing car di Maranello. Un fattore determinante della tappa messicana è l’altitudine: si corre alla quota record di 2.238 metri. I piloti hanno fatto fatica ad accendere le gomme, ma domani le condizioni dovrebbero essere migliori, anche in merito al degrado delle mescole. F1, la mazzata di Alonso ad Hamilton: Max Verstappen se la ride. Non perdetevi il Gran Premio di Città del Messico. Cliccando qui troverete gli orari del Gran Premio.
Le curve sono in totale 17, la lunghezza è pari a 4.304 metri. La gara si svilupperà sulla lunghezza di 71 giri, per un totale di 305,354 km. Carlos Sainz, sempre all’inseguimento di George Russell in classifica piloti, a Sky ha dichiarato: “Non posso dire di essere soddisfatto del mio giro, non era pulito, oggi l’auto era realmente difficile da guidare. Soprattutto i cordoli mi hanno creato molti problemi. Il cambio di assetto non mi ha aiutato. In generale, questo fine settimana non sta andando molto bene”.
“Non siamo sorpresi della nostra performance ma non capiamo perché in questo weekend con la macchina senza benzina abbiamo perso tanta prestazione. Mettendo insieme il T3 dell’ultimo giro con il T1 del primo, potevo fare un 1:18. Con la macchina così difficile da guidare non è semplice. L’ala più carica non ha migliorato il passaggio sui cordoli, anche se lo speravamo. Sappiamo anche perché non stiamo andando forte questo weekend, abbiamo dovuto compromettere abbastanza la macchina qui e sapevamo che non saremmo stati veloci come al solito”, ha concluso il figlio d’arte del Matador.