La sentenza sul caso budget cap non sembra aver soddisfatto nessuno. Ma Mercedes e Ferrari sono disposte a fare la guerra a Red Bull ancora?
Alla fine non è stato adottato il pugno duro, come più di qualcuno auspicava. Il caso budget cap che ha coinvolto la Red Bull si è chiuso con una multa di 7 milioni di dollari e riduzione del 10% del tempo a disposizione per svolgere test in galleria del vento e sviluppo della monoposto 2023. Ma il timore è che tutto questo sia solo l’inizio. Infatti il malumore serpeggia tra i box. In Messico è finalmente stata chiara la sanzione per il team anglo-austriaco dopo lo sforamento ravvisato per il 2021. La cifra esatta è di 1.864.000 di sterline, in pratica l’1,6% del tetto delle spese, molto meno di quanto paventato qualche settimana fa da qualche “gola profonda” della FIA.
In pratica però è evidente, almeno alla FIA, che se fosse stato utilizzato correttamente il credito di imposta da Red Bull, la violazione solo di 432 mila sterline. Nel comunicato è stato specificato pure dalla Federazione che non c’è stata malafede e neppure una condotta di tipo fraudolento da parte del team, quindi solo un errore amministrativo che se corretto in tempo avrebbe comportato una sanzione decisamente minore. Ma a dire il vero, nonostante la comunicazione fatta, il caso sembra tutt’altro che chiuso.
FIA e Red Bull, tutto è ancora in divenire
La Red Bull non ha preso bene comunque questa decisione e dopo un primo momento in cui sembrava voler aprire una guerra con la FIA ha deciso di patteggiare. Ma il team principal Christian Honer ci ha tenuto a precisare immediatamente dopo che il motivo di tutto questo clamore è dovuto solo a un semplice errore: “Avevamo pagato troppe tasse”. Una giustificazione che comunque torna molto poco agli avversari. A partire da Mercedes e Ferrari.
Toto Wolff, tra i più duri nelle scorse settimane, è sembrato sì arrabbiato ma decisamente più cauto nell’ultima uscita, in cui ha ribadito che è un danno d’immagine per la Red Bull ma anche che le sanzioni potranno essere pesanti per i rivali, anche se non si sa quanto. Ma è sembrato anche aprire a una parziale riconciliazione con la FIA, che “ha mostrato forte governance ed è incoraggiante vedere come ha agito”. Meno invece propenso al dialogo la Ferrari, che con Mattia Binotto ha ribadito che serviva una punizione più dura.
La sensazione è che solo nelle prossime settimane si arriverà a capire se veramente la questione andrà avanti o meno. Saranno disposte Mercedes e Ferrari a fare ancora una lotta comune “per il bene della F1”? Sembra difficile, visto che negli ultimi anni anche loro, in una maniera o nell’altra, sono state al centro di polemiche riguardanti presunti favoritismi ricevuti indirettamente dalla FIA. Ma c’è da capire cosa vorranno fare gli altri. La McLaren ad esempio non ha nascosto la propria delusione, così come la Haas. E gli altri? Dovesse essere lo stesso il parere, potrebbe nascere davvero una fronda difficile da arginare. Che farà allora la FIA? Ma soprattutto, i due team rinuncerebbero così a cuor leggero di condurre di nuovo la battaglia?