Il pilota della Ferrari, Charles Leclerc, ha chiuso al sesto posto, alle spalle delle due Red Bull, delle due Mercedes e del suo compagno di squadra.
A città del Messico si è respirata un’atmosfera quasi vacanziera, di sicuro folkloristica, come una parata di un carnevale. Calendari così lunghi possono generare anche un effetto contrario alla suggestione, in termini di preparazione e sfida. Dopo la pandemia, probabilmente, se si elaborassero calendari da 50 gare all’anno, in molti appuntamenti vi sarebbe comunque il pubblico delle grandi occasioni, ma sul piano dello spettacolo, in annate già decise in anticipo, rappresentano una mera esibizione. Significativa, in casa Ferrari, l’assenza di Mattia Binotto che ha preferito rimanere in Italia per concentrarsi sul progetto del prossimo anno. La squadra già in qualifica non aveva fatto faville, dimostrandosi non a suo agio sulle alture della Capitale messicana.
È una fase della stagione dove la F1-75 risulta molto altalenante. Di solito in qualifica le Rosse hanno sempre estratto il massimo potenziale possibile, grazie alle capacità velocistiche di Charles Leclerc e alla buona costanza del compagno di squadra. Stavolta le cose non sono andate per il meglio anche perché i competitor sono sembrati in perfetta sintonia nei tratti guidati della pista intitolata ai fratelli Rodriguez. La vettura ad effetto suolo italiana, solitamente dà il suo massimo in termini di agilità nei tratti misti. Nel primo settore il monegasco è sembrato in atroci sofferenze e nel famoso snake di Città del Messico sono state le Red Bull Racing e le Mercedes a fare la differenza. È un campionato che non ha più nulla da dire, al di là dei record dell’armata austriaca. A prescindere dell’esito della corsa, dominata da Verstappen, il finale di stagione sta lasciando i fan del Cavallino con l’amaro in bocca.
Ad inizio anno la squadra italiana aveva dimostrato di poter lottare stabilmente per podi e vittorie per poi ritrovarsi in una posizione di chiara inferiorità tecnica rispetto alla RB18 e con il fiato sul collo delle Frecce d’Argento. Chiunque abbia soppesato il valore del progetto tecnico dei tecnici italiani nelle prime uscite stagionali avrebbe pronosticato una sfida mondiale sino alle ultime tappe del campionato. Dopo l’exploit iniziale in Bahrain e Australia, invece, vi è stata una repentina caduta verso il basso con conseguenti dilemmi e perplessità in ottica 2023. I numerosi motori sostituiti sulle vetture il Leclerc e Sainz, a seguito di problemi tecnici, hanno determinato una perdita clamorosa di punti. Inoltre, la squadra non ha ancora maturato sotto pressione, quelle capacità gestionali che dovrebbero essere insite negli uomini al muretto di un top team, specialmente della squadra con più storia e titoli della categoria regina del Motorsport.
Dopo anni di attesa in vista di un 2022 rivoluzionario, i tifosi della Rossa hanno dovuto ingoiare altri bocconi amari. Le 16 vittorie della Red Bull Racing anno demolito le certezze dei driver della Rossa. Sainz è regredito, anche in termini di costanza di risultati, rispetto al primo anno a Maranello. Leclerc, invece, negli ultimi appuntamenti è sembrato svuotato e demoralizzato. Si è passati dall’illusione di lottare per l’iride alla delusione di sfidare Sergio Perez per conservare la seconda piazza. Il distacco da Max Verstappen è uno dei più ampi nella storia, tra primo e secondo, della F1. Il #16 è passato dal battagliare contro il campione del mondo di Hasselt a difendersi dalla seconda guida della Red Bull Racing. In questo appuntamento a Città del Messico il ferrarista è scattato bene, superando in partenza Valtteri Bottas. Lo stacco di frizione è stato buono e si è ingaggiato anche con il compagno di squadra.
Ferrari, il messaggio di Charles Leclerc
I due ferraristi hanno lottato con il coltello tra i denti nel primo giro, ma alla fine Charles non ha voluto prendersi dei rischi eccessivi. I due avrebbero potuto combinare un disastro in una giornata dove la Rossa non è riuscita a tenere un passo all’altezza dei competitor. Vi avevamo anticipato dei problemi in qualifica. Red Bull Racing e Mercedes hanno ridicolizzato la F1 – 75. La gomma media ha funzionato meglio della gomma soft, ma nel complesso è stato un incubo. Passi indietro evidenti per il Cavallino, ormai terza forza a livello di passo gara.
Al termine della corsa a Sky il #16 ha dichiarato: “Ancora una volta non c’era passo e dopo siamo 1 minuto dietro Max e mi fa ripensare a Spa. Dobbiamo capire perchè eravamo così lontani, da parte mia non è stato un weekend facile. Dopo i problemi di ieri, oggi non era del tutto risolto ma non spiega tutto il distacco che vediamo. Dobbiamo lavorare per essere meglio quando abbiamo giorni brutti. Dovremmo fare delle analisi, ma abbiamo sofferto di più rispetto a Mercedes e Red Bull Racing. Non è stato un buon weekend e quello che fa male dire è che abbiamo massimizzato il potenziale oggi. Quando lo massimizziamo e siamo un minuto dietro fa male!“