L’otto volte campione del mondo, Marc Marquez, inizierà nel 2023 la sua undicesima stagione in MotoGP. Arrivano dati preoccupante per il centauro della Honda.
Marc Marquez è tra i piloti più vincenti della storia del motociclismo. I suoi migliori risultati li ha ottenuti negli anni a cavallo tra il 2013, stagione di debutto in MotoGP, e il 2019 in sella alla Honda. Lo spagnolo si è distinto anche nelle categorie minori dove ha conquistato due titoli mondiali, uno in 125 nel 2010 e l’altro in Moto2 nel 2012. Se non avesse manifestato il primo grave problema di diplopia, ovvero di visione doppia, probabilmente avrebbe vinto anche nel 2011 nella classe di mezzo. Il suo esordio in MotoGP fu di quelli che non si dimenticano, al posto di Casey Stoner sulla Honda Hrc.
Ad eccezione del 2015, Marc ha sempre fatto faville, prima dell’infortunio gravissimo di Jerez de la Frontera del 19/07/2020 che ha stravolto la sua carriera. Il terribile schianto gli provocò la frattura all’omero del braccio destro. Il nativo di Cervera iniziò un calvario dal quale potrebbe essere uscito, di recente, con la quarta operazione alla spalla. Nella sua ultima stagione ad altissimi livelli, ovvero quella disputata nel 2019, Marc ottenne il record personale di punti in una singola annata di MotoGP. Nel 2014 riuscì nell’impresa di vincere le prime 10 tappe del calendario, ma nel 2019 conquistò la bellezza di 420 punti, grazie ad una costanza impressionate. I problemi fisici di MM93 hanno spalancato le porte ad altri giovani centauri che si sono presi lo scettro della classe regina. Dopo il titolo di Joan Mir su Suzuki nel 2020, futuro teammate in Hrc di Marc, ha trionfato Fabio Quartararo sulla Yamaha nel 2021.
Il 2022, invece, potrebbe essere l’anno della consacrazione definitiva di Pecco Bagnaia. Il centauro torinese è ad un passo dal suo primo riconoscimento iridato in MotoGP. Nell’ultima gara a Valencia il ducatista si presenterà con un vantaggio di 23 punti sul campione del mondo francese. La stagione del #63 è stata superlativa, sugellata da ben 7 vittorie. La Ducati si è confermata la moto da battere, mentre la Honda, orfana del suo centauro di punta, è diventata fanalino di coda della classifica costruttori. Dopo il secondo posto in Australia, unico podio della sfortunata annata di MM93, i sostenitori della Honda si aspettavano uno step in avanti a Sepang. Su un tracciato favorevole alle caratteristiche della Desmosedici, il catalano ha provato a sfruttare la scia del leader ducatista per strappare una prima fila.
Nonostante il terzo crono in qualifica, Marquez in gara non è riuscito a tenere il passo degli avversari, chiudendo al settimo posto. Dopo anni di atroci sofferenze sul piano fisico, il problema ora sembra di natura tecnica. Il feeling con la Honda RC213V 2022 non è mai scattato e la crisi della casa di Tokyo appare più profonda di quello che affermano i tecnici. Nel 2022 i tecnici giapponesi hanno progettato una moto meno tagliata sulle caratteristiche di Marc Marquez, fermo ai box in sostanza da due anni, ma il risultato è stato un disastro. La squadra Hrc ha ottenuto due podi. Pol Espargarò ad inizio stagione aveva colto un illusorio terzo posto in Qatar.
Marc Marquez, occhio al confronto
La moto attuale non sembra avere particolari punti di forza. In passato, la Honda faceva la differenza in pista per la super agilità dei suoi bolidi, anche se poi a conti fatti solo lo spagnolo estraeva il massimo potenziale. A volte Marc è riuscito, in questa annata, a metterci una pezza, ma per vincere un Mondiale occorre ben altro. Nel 2023 Marc compirà 30 anni e, salvo ulteriori sfortune, dovrebbe ridisputare una stagione al completo. Evento che non capita dal 2019, ma Marquez è ancora il fenomeno in grado di annichilire i competitor?
Il grafico in basso evidenza la cavalcata di Marc nella stagione 2019 (19 Gran Premi) e la durata dei Gran Premi. Lo spagnolo si aggiudicò ben 12 gare, demolendo diversi record.
L’evoluzione dei bolidi della classe regina ha, sicuramente, abbassato di gran lunga i tempi delle stesse corse, a parità di giri. In questa travagliata stagione, caratterizzata da 20 gare, Marc non è mai salito sul primo gradino del podio. Facendo un raffronto tra i medesimi Gran Premi delle due annate, noterete di quanto si sono abbassati i tempi rispetto all’annata d’oro di Marc Marquez. Il Gran Premio di Giappone nel 2022 è stato vinto da Jack Miller con 12 secondi in meno rispetto al trionfo di Marc Marquez nel 2019, a parità di giri.
Il discorso si può allargare a tanti altri appuntamenti e fa emergere un dato inequivocabile: la Honda e il Cabroncito non rappresentano più da anni il binomio top della MotoGP. In ben 12 GP di questa annata i centauri della top class hanno tagliato la bandiera a scacchi con tempi più veloci rispetto a quelli del campionato 2019 dominato da Marc Marquez. In alcuni casi la differenza è minima, mentre in altri è di decine di secondi in meno. Da notare i tempi registrati, ad esempio, nel Gran Premio d’Aragona con ben 22 secondi di differenza, a parità di giri, tra Marquez e Bastianini. In 3 anni sono accadute tante cose in MotoGP e, salvo un miracolo tecnico della casa dell’ala dorata nel 2023, risulterà un compito molto arduo per il #93 poter battagliare ad armi pari con la futura coppia Ducati, Bastianini – Bagnaia.