Bagnaia ha parlato del suo approccio in vista della gara a Valencia, dove può laurearsi campione del mondo MotoGP.
È in arrivo il Gran Premio della Comunità Valenciana e i riflettori sono puntati soprattutto su Francesco Bagnaia, ovviamente. È il leader della classifica MotoGP e si presenterà in Spagna con ben 23 punti di vantaggio su Fabio Quartararo, costretto a vincere per avere delle chance di strappargli il titolo.
Oltre alla famiglia e alla fidanzata Domizia Castagnini, a supportare il pilota Ducati ci sarà anche Valentino Rossi. Il nove volte campione del mondo è una figura alla quale deve molto. Lo ha fatto entrare nella VR46 Riders Academy e lo ha supportato nel corso della sua carriera. Sarebbe una grande soddisfazione entrambi conquistare il mondiale MotoGP.
Pecco ha già vinto un titolo in Moto2 e prima di lui ce l’aveva fatta anche Franco Morbidelli della VR46, però in top class manca ancora questa affermazione dell’accademia di Rossi. Il piemontese è a un passo dal conquistare la corona iridata più importante.
MotoGP, Bagnaia tranquillo in vista di Valencia
Bagnaia ha certamente la pressione di non dover sbagliare a Valencia, però non è costretto a vincere la gara. È Quartararo a dover fare qualcosa di più per prendersi il mondiale. Il pilota Ducati può correre con più razionalità e senza l’obbligo di dover prendere dei rischi.
In vista del gran premio di questo fine settimana, Pecco ha esposto le sue sensazioni: “Sta per iniziare un weekend davvero importante per noi, ma arrivo a Valencia calmo e sereno. Il Circuit Ricardo Tormo è una pista dove siamo stati veloci l’anno scorso e sulla carta si adatta alle caratteristiche della nostra moto. Siamo una situazione più favorevole rispetto alla Malesia, ma dobbiamo rimanere concentrati fino alla fine e pensare a lavorare bene fin dalla prima sessione per dare il massimo in gara“.
Il leader della classifica MotoGP ha un approccio tranquillo a questo appuntamento molto importante del campionato e della sua carriera. Si dice calmo e questo è un buon segnale. Non avere la pressione di essere costretto a concludere la corsa nelle prime posizioni è un fattore che aiuta, anche se non deve comunque commettere errori.