La Red Bull ha fatto discutere tutto il paddock di F1 per quanto accaduto in Messico sul boicottaggio ai media. Un ex pilota risponde a tono.
Il Gran Premio del Messico vinto da Max Verstappen, al 34esimo successo nella sua brillante carriera in F1, ha sancito anche la comunicazione della sanzione per la Red Bull da parte della FIA sul caso Budget Cap. Per via dell’infrazione minore sui bilanci dello scorso anno, al team di Milton Keynes è stata comminata una multa di 7 milioni, oltre ad una riduzione del 10% del tempo utile per utilizzare la galleria del vento.
Christian Horner ed i suoi uomini hanno giudicato severissima la sanzione, aggiungendo che potrebbe costare almeno mezzo secondo in termini di prestazioni, mentre i rivali hanno parlato di un massimo di 1-2 decimi. La F1 è nel bel mezzo di una bruttissima vicenda, ed i veleni e le polemiche si trascineranno avanti per mesi.
A Città del Messico si è verificato un altro episodio che ha dell’assurdo, con la Red Bull che ha optato per il silenzio stampa contro le emittenti di “SKY Sport“, sia quella britannica che tedesca ed italiana. Il motivo? Ted Kravitz, giornalista inglese, ha detto ad Austin che i titoli di Verstappen non sarebbero legittimi per il caso Budget Cap, mandando su tutte le furie il manager dell’olandese, Raymond Vermeulen, e papà Jos.
Horner ha già detto che questa decisione è un caso isolato, e che tutto ritornerà alla normalità sin dal Gran Premio del Brasile, previsto nel week-end tra l’11 ed il 13 di novembre, come penultimo atto del mondiale di F1 targato 2022. Tuttavia, l’episodio non è stato gradito dai giornalisti, che hanno giudicato il silenzio stampa una misura estrema e che va contro la libera stampa.
In casa Red Bull c’è molto nervosismo, perché una stagione dominata come quella che si sta andando a concludere rischia di restare, almeno per l’opinione pubblica, macchiata da tante ombre, così come quella dello scorso anno su cui è stata rilevata l’infrazione.
In questo sport, ormai troppo imbottito di regole, fare le cose per bene è diventato uno svantaggio, come avranno modo di capire tutti i rivali del team anglo-austriaco. Un ex pilota ha deciso di prendere le difese del suo collega Kravitz, rispondendo a tono alla scelta della Red Bull.
F1, Martin Brundle risponde difende Ted Kravitz
La Red Bull continua a far parlare molto di sé, e rischia di uscire molto danneggiata dalla vicenda Budget Cap sul fronte dell’immagine. Il paddock della F1 è totalmente schierato contro i campioni del mondo e Christian Horner, ed il boicottaggio a “SKY Sports UK“, ma anche a quello tedesco ed italiano non fa altro che peggiorare la situazione.
Nella squadra dell’emittente britannica, oltre a Ted Kravitz che si è reso protagonista dell’episodio che ha scatenato le ire del team di Milton Keynes, c’è anche Martin Brundle, da tantissimi anni in cabina di commento ed ex pilota di F1, con una grandissima esperienza nel mondo dei motori.
L’inglese non ha avuto dubbi nel difendere l’ormai collega Kravitz, affermando: “A scanso di equivoci, il mio amico e collega degli ultimi 26 anni, Ted Kravitz, ha il mio pieno sostegno in questa spiacevole vicenda che è accaduta negli ultimi giorni. Il dialogo faccia a faccia è l’unico modo per risolvere i problemi e le nostre controversie nel crogiolo implacabile del paddock del nostro sport. Abbiamo tutti opinioni e lavori diversi da fare, questa è la vita“.
Parole semplici e chiare quelle di Brundle, con Christian Horner che negli ultimi giorni ha deciso di fare chiarezza: “Max è rimasto molto deluso per quello che era accaduto e per le parole che sono state dette, così abbiamo deciso di comportarci da squadra e di seguire tutti la stessa linea. Alcuni commenti sono giusti, ma cose simili a quelle dette ad Austin, come che il campionato fosse stato rubato, è assolutamente esagerato e scorretto“.
Il boss del team di Milton Keynes, parlando alla stampa dopo il vittorioso Gran Premio del Messico dominato da Max Verstappen, ha cercato di placare gli animi, assicurando che la Red Bull tornerà a parlare con tutti sin dal prossimo appuntamento di Interlagos, dove si correrà tra due settimane.
“Abbiamo fatto ciò che ci sentivamo di fare, non credevamo che fosse un problema prenderci del tempo per riflettere sull’accaduto. Sin dalla prossima gara torneremo alla normalità e parleremo con tutti i media che saranno presenti in Brasile, ci dispiace di aver offeso qualcuno, ma era quello che credevamo più giusto in quel momento preciso. Assicuro a tutti che ad Interlagos non accadrà nulla di simile“.