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Formula 1

Che fine ha fatto Alain Prost? Ecco cosa fa oggi l’ex Ferrari

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Francesco Domenighini

Alain Prost è stato uno dei più grandi piloti della storia, con la sua classe che lo ha portato a essere il grande rivale di Senna.

Riuscire a tenere testa a una leggenda assoluto come Ayrton Senna non è assolutamente un qualcosa di semplice, ma per qualcuno Alain Prost ha saputo anche essere ben superiore rispetto al brasiliano, il che lo colloca a tutti gli effetti tra i miti assoluti del mondo della Formula 1.

Alain Prost (LaPresse)

Sicuramente una delle caratteristiche più importanti per poter riuscire a vincere un titolo mondiale è la grandissima capacità di saper gestire le gare in ogni condizione.

Ci sono stati dei piloti che hanno avuto la forza di poter essere dei veri e propri strateghi perfetti, coloro che non avevano bisogno di avere costantemente la macchina migliore per poter vincere, sapendo sempre come portare al massimo.

Non è assolutamente un caso il fatto che Alain Prost nella sua straordinaria carriera sia stato soprannominato il Professore, un nomignolo che calza davvero a pennello con la sua straordinaria classe e capacità di saper fare sempre cosa fare in ogni momento della gara.

Ci rendemmo resi conto assolutamente di essere di fronte a una leggenda assoluta dell’automobilismo già quando era molto giovane e riuscì a debuttare con la Renault, la Scuderia di casa che lo lanciò nel grande palcoscenico internazionale.

Allora erano degli anni davvero molto particolari per la Scuderia francese, perché era il periodo nel quale si tentava in tutti i modi di poter lanciare nella realtà della Formula 1 il motore turbo.

Si trattava di una variante davvero molto particolare, soprattutto perché l’obiettivo era quello di poter essere i più veloci in assoluto in pista, peccato che non erano ancora maturi i tempi per il cambiamento.

La vettura infatti spesso e volentieri si rompeva, dunque questa non riuscì a far vincere a Prost il mondiale, mentre ci riuscì con della McLaren dopo aver perso nel 1984 al termine di uno splendido duello testa a testa con il suo grande maestro: Niki Lauda.

Con il ritiro dell’austriaco iniziò però a dominare la scena della Formula 1, vincendo prima del 1985 davanti alla Ferrari di Michele Alboreto e poi nel 1986, grazie anche a un suicidio complessivo della Williams di Nelson Piquet e Nigel Mansell.

Con l’arrivo di Ayrton Senna in McLaren la situazione si era resa davvero molto più spinosa e complicata, soprattutto perché la dirigenza della Honda, la casa che portava il motore in sede alla McLaren, sperava di lanciare sempre di più sudamericano.

Nel 1988 però fu solamente il regolamento davvero bizzarro a far vincere Ayrton, mentre nel 1989 fu lui a calare il tris il titolo mondiale, il che lo portò a lasciare la McLaren e approdare in Ferrari, dove però non vinse mai.

L’ultimo suo sigillo arrivò nel 1993 con la straordinaria Williams, un successo che lo colloca così tra i grandissimi della storia e viveva con quattro titoli Mondiali che rappresentano uno straordinario traguardo, per questo motivo non poteva assolutamente rimanere fuori dal mondo della Formula 1.

Prost sempre sul pezzo: tra Renault e Alpine

Inizialmente Alain Prost sperava di poter rimanere all’interno del mondo della Formula 1 con ancora il proprio nome ben in vista, infatti il suo sogno era quello di aprire una scuderia tutta propria.

I risultati però furono davvero molto deludenti, con il periodo che passò tra il 1997 e il 2001, con il risultato migliore che venne ottenuto dal francese Panis In occasione della seconda gara di sempre della Prost, con il terzo posto in Brasile.

Quello fu il primo e ultimo podio della storia della Scuderia che portava il nome del quattro volte campione del mondo, con la Francia che ha sempre avuto un ruolo importante, dato che i primi piloti sono stati per tre anni Panis e per 2 anni il mitico Jean Alesi, mentre nel ruolo di secondo pilota per due anni fu Jarno Trulli.

Nel 2001 però divenne chiaro come il sogno di poter dare vita a una scuderia di successo fosse completamente tramontato, dunque a quel punto Prost decise di passare nelle retrovie, con il suo ruolo che fu prettamente quello di collaboratore.

Rimase sempre all’interno delle realtà francesi, dunque prima collaborò con la Renault e oggi con la Alpine, anche se ormai è un passo la scadenza del suo contratto.

Il suo obiettivo però era quello di poter entrare in maniera importante all’interno della FIA, in modo tale da poter cercare di portare la sua esperienza al servizio di tutte le scuderie.

Siamo assolutamente sicuri che la presenza di una leggenda assoluta come Alain Prost potrebbe fare soltanto che bene a una Formula 1 che in questo momento sembra aver davvero bisogno di un ricambio generazionale ai vertici, con certi regolamenti che si fanno sempre più complicati.

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Francesco Domenighini

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