La Red Bull sta affilando le armi per il 2023 dopo aver dominato il mondiale. Prima di morire, Dietrich Mateschitz approvò un progetto.
In casa Red Bull si festeggia ancora la conquista dei due titoli mondiali 2022, che hanno reso il team di Milton Keynes il nuovo riferimento assoluto. Tuttavia, in questo finale di stagione non sono mancati i momenti difficili per i campioni del mondo, con lo scandalo del Budget Cap scoppiato alla fine di settembre e, soprattutto, la morte del fondatore Dietrich Mateschitz.
Sul suo stato di salute circolavano indiscrezioni negative già da alcune settimane, ma l’annuncio ufficiale della sua scomparsa, arrivata a 78 anni, è giunto nella serata delle qualifiche del Gran Premio degli Stati Uniti, lo scorso 22 ottobre. Si è trattato di una notizia che ha sconvolto tutti, dal momento che il magnate austriaco era stato un personaggio importantissimo e molto influente per tutto lo sport mondiale.
La fondazione della squadra di F1 è stato una delle ultime grandi imprese di Mateschitz, che ha praticamente investito in tutte le discipline tra cui il calcio, le moto (sponsorizzando i piloti), lo sci, gli sport estremi e tanto altro, creando un vero e proprio business utile a promuovere la bibita energetica più famosa del mondo.
La Red Bull è un vero e proprio gigante, una società forte che può permettersi grandi investimenti nel mondo dello sport. Mateschitz acquistò la Jaguar nel 2004 salvando il lavoro di tantissimi dipendenti, ma il suo obiettivo in F1 era quello di vincere, non certo di partecipare.
Al ponte di comando mise Christian Horner, che non si è mai mosso dal ruolo di team principal. Volendo fare le cose per bene, si puntò sul tecnico migliore in circolazione, vale a dire Adrian Newey, che tra 2006 e 2007 fu strappato alla McLaren e condotto a Milton Keynes con un contratto di altissimo livello.
L’occasione per entrare nel mondo dei top team arrivò nel 2009, in occasione della rivoluzione regolamentare che fece sparire dai radar Ferrari e McLaren, fino ad a quel momento regine della F1, promuovendo al top i “bibitari” e la Brawn GP. Sebastian Vettel sfiorò il mondiale, arrendendosi soltanto a Jenson Button, ma i tempi erano ormai maturi per assicurarsi il tetto del mondo.
Nel 2010, il tedesco e la squadra anglo-austriaca si presero i due titoli iridati, dominando sino al termine del 2013. Dopo alcuni anni difficili dovuti all’avvento dell’era ibrida e della Mercedes, il team di Milton Keynes è tornato a fare la parte del leone con il successo di Max Verstappen del 2021, ribadito anche nella prima stagione delle F1 ad effetto suolo. Mateschitz è scomparso nella consapevolezza di aver creato un impero, con un ultimo, grande regalo fatto anche alla sua squadra di punta.
Red Bull, Mateschitz aveva approvato la galleria del vento
La Red Bull avrà una limitazione del 10% sull’utilizzo della galleria del vento per il prossimo anno, a seguito della sentenza della FIA sullo sforamento del Budget Cap. Helmut Marko, Super-consulente del team di Milton Keynes, ha subito detto che si tratta di una sanzione molto importante, visto che il wind tunnel dei campioni del mondo è molto vecchio rispetto ad altre squadre.
Tuttavia, poco prima di morire, Dietrich Mateschitz aveva dato il via libera per costruire una nuova galleria del vento, dopo i tanti appelli di Christian Horner che si era lamentato della longevità di quella attualmente in utilizzo. In un’intervista concessa a “The-Race.com“, lo stesso team principal ha confermato la notizia: “Quello di costruire una nuova galleria del vento era uno degli ultimi impegni presi da Didi prima di morire, voleva investire per questo nuovo impianto e noi gliene siamo molto grati“.
Horner ha poi precisato: “Nel 2022 sono state introdotte delle regole del tutto nuove, ed abbiamo capito che la galleria del vento che abbiamo non è più adatta ai tempi moderni, si impiega troppo tempo per farla funzionare a dovere, ed era arrivato il momento di cambiare. Ovviamente per noi è una grande spesa, ma lo faremo presto, anche se ci vorrà del tempo per costruirla e per poterne poi usufruire“.
Infatti, è giusto precisare che la nuova galleria del vento sarà funzionante tra molto tempo, e per il 2023 verrà sfruttata ancora quella odierna. Proprio per questo motivo, la Red Bull potrebbe soffrire e non poco il discorso delle limitazioni sul tempo da trascorrere nel wind tunnel, anche se la maggior parte del pubblico pensa che la penalità inflitta dalla FIA sia un sorta di buffetto. In F1, va precisato, ogni limitazione su questi argomenti può fare una grande differenza, e solo il prossimo anno ne scopriremo gli effetti.