Alla fine è Pecco Bagnaia il nuovo campione del mondo della MotoGP 2022 al termine di una stagione durissima che lo incorona nuovo re.
Si conclude nella maniera più dolce possibile il Mondiale di MotoGP con la Ducati che torna campione del mondo dopo un digiuno durato la bellezza di ben 15 anni e con Pecco Bagnaia che scrive così il suo nome nell’albo d’oro delle leggende del mondo delle due ruote, portando avanti una magica storia italiana.
Non voleva finire più la gara di Valencia per Pecco Bagnaia, un ragazzo che ha fatto davvero di tutto in questa stagione per ottenere il tanto atteso titolo Mondiale, il secondo della sua carriera ma il primo in MotoGP.
Ha tutto un altro sapore rispetto a quello del 2018 in Moto 2, un anno importante per lui perché gli ha dato modo così di poter uscire dall’anonimato e gridare al mondo intero che anche lui poteva stare tra i grandi, ma oggi è tutto diverso.
Questa volta lui non è uno dei tanti, non è uno del gruppo dei migliori, perché al di là di qualsiasi critica o perplessità possibile, oggi il mondo del motociclismo deve inchinarsi di fronte al successo sensazionale di Pecco Bagnaia.
Il piemontese è intelligente e astuto per tutta la gara, sa che il quattordicesimo posto gli basta per poter vincere il Mondiale e non accenna a nessuna battaglia con tutti quei piloti che cercano di superarlo.
La grande tranquillità è anche dettata da un Fabio Quartararo che non ne ha proprio per provare a tenere testa a una spaziale Suzuki di Rins, all’ultima gara in MotoGP della storia della casa giapponese, e agli scatenati Jorge Martin e Brad Binder.
Bagnaia è campione del mondo in MotoGP, un traguardo che era sfuggito anche a grandissimi miti del motociclismo italiano come Max Biaggi o Loris Capirossi, perché sono stati davvero pochissimi coloro che hanno trionfato nella classe regina.
Ovviamente partiamo dall’ultimo, colui che passa lo scettro a Pecco, quel Valentino Rossi che ha fatto la storia della MotoGP vincendo addirittura le prime quattro edizioni della nuova competizione, dopo che in passato si chiamava 500, per poi arrivare a quota sei grazie ai successi nel 2008 e nel 2009.
Il totale del grande Vale è comunque di sette titoli Mondiali nella più importante competizione delle due ruote, perché ricordiamo che il marchigiano riuscì a vincere nel 2001 l’ultima storica edizione della Classe 500, riuscendo anche nel suo caso a interrompere un lunghissimo digiuno per gli italiani.
Bagnaia come Valentino Rossi e non solo: gli italiani iridati
Sono passati dunque 13 anni tra il successo di Valentino Rossi in Yamaha e quello di Pecco Bagnaia in Ducati, un tempo che è sembrato un’eternità, ma che in realtà non è il record assoluto di attesa per un titolo Tricolore.
Valentino Rossi infatti succedette a Franco Uncini addirittura di ben 19 anni, perché era stato il campione di Civitanova Marche nel 1982 a diventare il campione del mondo della Classe 500 a borda della sua Suzuki.
La casa giapponese puntava tantissimo sui piloti italiani all’epoca, infatti nel 1981 l’accoppiata fu ancora una volta vincente, ma questa volta sul gradino più alto del podio poté sedersi Marco Lucchinelli, ma ecco che riavvolgendo ancora un po’ il nastro della memoria arriviamo al mito.
Prima del ligure infatti dobbiamo scomodare la leggenda per eccellenza del motociclismo mondiale, quel Giacomo Agostini, nato a Brescia, cresciuto a Malegno e vissuto a Lovere, che nel 1975 vinse con la Yamaha il suo unico Mondiale senza una vettura italiana.
In precedenza aveva imposto una vera e propria dittatura nel mondo delle motociclette, tanto che con la sua MV Agusta vinse ininterrottamente dal 1966 al 1972 e questo è proprio l’ultimo anno nel quale un pilota italiano ha vinto con una Scuderia italiana.
A realizzare questa impresa ci hanno pensato anche altri due pionieri del motociclismo, due fenomeno che hanno permesso alla Gilera di scrivere la storia.
Nel 1957 toccò a Libero Liberati scrivere il suo nome in maniera indelebile nella leggenda della Classe 500, mentre in passato in ben due circostanze la vittoria baciò Umberto Masetti.
Il parmigiano ottenne il suo primo trionfo nel 1950 per poi replicarlo due anni dopo nel 1952, entrando così nella storia e diventando il primissimo pilota italiano di sempre a laurearsi campione del mondo.
Dunque Bagnaia è il settimo vincitore italiano nella storia della più importante competizione su due ruote, perché può essere 500 o MotoGP, ma la sostanza non cambia di certo.
Pecco ha realizzato un’impresa che lo porta così direttamente nel mito assoluto dello sport italiano, un campione che ha saputo soffrire e ha saputo raccogliere l’eredità davvero pesante di Valentino Rossi.
Auguriamo ancora una lunga serie di successi per quel ragazzo che è partito da Chivasso e ha iniziato a scrivere il suo mito, ma intanto è il momento della gioia e dell’attualità, perché è un momento che non dimenticherà.
Ce l’hai fatta grande Pecco!