Pecco Bagnaia ha fatto gioire una nazione intera con la sua grande impresa, peccato però che ci sia un dato non del tutto positivo.
La straordinaria gioia per il trionfo di Pecco Bagnaia ha avuto modo di contagiare davvero tutta l’Itala, il che è sicuramente molto positivo, ma ora il piemontese deve già pensare al futuro e non può non tenere in considerazione un dato che non sembra per nulla positivo in ottica prossimi Mondiali.
Si è dovuto aspettare l’ultimo Gran Premio per poter finalmente festeggiare la grande vittoria del Mondiale da parte di Pecco Bagnaia, ma alla fine il trionfo è stato accolto nel miglior modo possibile.
La Ducati dunque torna a essere il faro del motociclismo mondiale, con il piemontese che ha vinto al termine di una rimonta pazzesca ai danni di Fabio Quartararo, con il francese che dunque che deve passare la mano all’amico in Rosso.
La felicità è assolutamente più che giustificata ed è giusto che in casa Ducati sia esplosa la festa, ma a Borgo Panigale si vuole aprire un vero e proprio ciclo di successi, per questo motivo non si può lasciare nulla al caso.
Purtroppo infatti bisogna anche essere bravi ad analizzare i vari numeri e soprattutto le statistiche al termine di un Mondiale che entrerà per sempre nella storia ma di sicuro non può dirsi dominato.
La Ducati era la moto migliore e non lo ha dimostrato per gran parte della stagione, con Bagnaia che in alcuni casi ha commesso anche degli errori che sono stati però perdonati da un dato allarmante.
Mai come in questa stagione, escludendo ovviamente l’anomalo 2020 dove la MotoGP disputò la miseria di 14 GP in totale, il punteggio necessario per poter vincere il titolo assoluto è stato così basso.
A dirla tutta in molti casi i 265 punti Bagnaia sono stati superati anche da chi è arrivato in seconda posizione, ma nella storia della MotoGP nessuno ha mai avuto una media punti così bassa in un Mondiale senza intoppi da un punto di vista di Pandemie e problemi vari.
Già l’anno scorso Quartararo non aveva di certo brillato per aver dominato, ma alla fine aveva concluso con 278 punti, mentre andando indietro con l’album dei ricordi ci rendiamo conto sempre di più come questi numeri siano davvero molto bassi.
Bagnaia vince con il record negativo di punti: caso o c’è da aver paura?
Non possiamo girarci più di tanto intorno sul fatto che la MotoGP ha avuto in Pecco Bagnaia e Fabio Quartararo due splendidi avversari per il titolo, ma le loro lotte al vertice sono state davvero con il contagocce.
Torniamo all’ultimo anno Pre Covid, ovvero quello cannibalizzato da Marc Marquez e capace di finire sempre primo o secondo, tranne per un ritiro, con il risultato finale che parlò di ben 420 punti.
Ebbe nel 2019 il secondo classificato e con distanze siderali fu Andrea Dovizioso, con il ducatista che quell’anno totalizzò 269, dunque quattro in più di quelli che sono serviti a Bagnaia per vincere il Mondiale.
Gli anni peggiori di Marquez sono stati il 2016 e il 2017, entrambi però chiusi con 298 punti, mentre nella straordinaria lotta a due tra Lorenzo e Rossi nel 2015 il risultato finale fu 330 a 325 per lo spagnolo, con il Dottore con la medaglia d’argento al collo che totalizzò dunque ben sessanta punti più di Pecco.
Rossi riuscì a fare molto meglio anche nel 2014, chiudendo sempre secondo, ma il risultato sicuramente più preoccupante deriva dal confronto con la stagione 2013, con la lotta spagnola che venne vinta da Marquez con 334 punti, davanti a un Lorenzo a 330 e un Dani Pedrosa a 300.
Nel 2013 dunque il punteggio di Bagnaia sarebbe valso solamente un quarto posto e nove anni fa le gare non erano 20 ma bensì 18.
Le uniche vittorie con un punteggio inferiore ai 265 punti di Bagnaia sono arrivate nel 2006 con i 252 punti di Nicky Hayden, peccato che lo statunitense li realizzò in sole 17 gare, quindi mantenendo una media ben più alta, e nel 2020 con Joan Mir.
I 171 punti della Suzuki dello spagnolo rappresentano anche in media delle sole 14 gare il record negativo, ma in realtà 6 gare in meno sono davvero tante da dover togliere dal conteggio, dunque anche la media risulterebbe sfalsata.
Fermandoci infatti a gara 14 Bagnaia avrebbe totalizzato solo 181 punti, dunque solamente 10 più dello spagnolo, ma è innegabile che i problemi legati alla Pandemia in quella stagione furono determinanti.
Con ciò non vogliamo assolutamente dire che la vittoria di Bagnaia non sia stata giusta e che non debba essere celebrata, anzi ha rappresentato un momento di gioia assoluta per tutti.
Ora però tocca a Pecco dimostrare che il titolo Mondiale lo ha migliorato ed è pronto a fare il grande salto di categoria, perché non sarà facile confermarsi con certi numeri.