La Ducati ha vinto tutto in questa stagione della MotoGP, ed il festeggiamento finale ha subito ricordato quanto fece la Ferrari anni fa.
Una giornata indimenticabile quella vissuta da Pecco Bagnaia e dalla Ducati, che si sono laureati campioni del mondo nel gran finale di Valencia. Il rider torinese, che ha chiuso in nona posizione dopo una gara molto accorta, ha così battuto Fabio Quartararo, sconfitto con onore al termine una stagione strepitosa, che non lo ha visto però concludere come avrebbe voluto.
Pecco, e ciò gli va dato atto, non ha mai mollato, neanche quando era finito a -91 dopo il Sachsenring. Da Assen in poi, il ducatista ha iniziato una rimonta fantastica, macinando vittorie a ripetizione, sino a prendersi la vetta del mondiale a Philipp Island, appena tre settimane fa.
Come anche Marc Marquez ha fatto notare, Bagnaia ha fatto una differenza enorme in Malesia, dove ha rischiato con una partenza da brividi per poi battere Enea Bastianini in un duello rusticano, che lo ha lanciato verso il titolo mondiale. Impossibile non sottolineare la bravura dell’ingegner Gigi Dall’Igna, che dopo i successi con l’Aprilia in Superbike ha portato la Ducati al top in MotoGP, chiudendo un’astinenza iridata che durava da 15 anni.
Per la casa di Borgo Panigali è arrivato l’en plein, considerando la vittoria del mondiale costruttori maturata già ad Aragon e l’affermazione nella classifica dei team con la squadra ufficiale. Un 2022 da sogno, che ora potrà essere completato da Alvaro Bautista tra le derivate di serie, ma oggi è giusto celebrare Bagnaia e questo team fantastico.
Una gioia incontenibile quella che è esplosa a fine gara nel box della Ducati, così come a Borgo Panigale ed a Chivasso, il paese natale di Pecco Bagnaia, dove tutti si sono riuniti in piazza per tifare “Nuvola Rossa”. La gara è stata una sofferenza, dal momento che Valencia aveva sempre beffato gli italiani in passato, con le sconfitte di Valentino Rossi nel 2006 e nel 2015 e quella di Andrea Dovizioso di cinque anni fa.
Questa volta, tutto è andato alla grande, e nel box della casa di Borgo Panigale è subito iniziata la festa. Ai più attenti non saranno sfuggite le parrucche rosse che sono state indossate dai membri del team italiano, che hanno ricordato quanto fatto dalla Ferrari nel 2000, al termine del Gran Premio della Malesia.
Quel giorno, Michael Schumacher vinse la gara, con Rubens Barrichello terzo al traguardo, doppio risultato che portò al Cavallino il secondo titolo mondiale costruttori di fila, a pochi giorni dalla riconquista dell’iride piloti che era stato portato a casa dal Kaiser di Kerpen in Giappone.
Schumacher, Barrichello e Jean Todt salirono sul podio con queste curiose parrucche rosse, indossate poi anche dai membri della Scuderia modenese. In Ducati si è deciso di festeggiare alla stessa maniera un risultato storico, nella speranza che anche il Cavallino possa fare lo stesso in breve tempo. Il 2023 sarà cruciale in questo senso, ma per il momento godiamoci l’orgoglio italiano di Bagnaia e della sua squadra, che ha interrotto l’egemonia giapponese da sempre esistente nel mondo delle due ruote.
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