La Red Bull RB18 è stata la regina della prima stagione delle F1 ad effetto suolo, ma la sua rivelazione stupisce tutti i tifosi del Circus.
Se potessimo tornare all’inizio della stagione con la macchina del tempo, riscopriremmo una situazione totalmente diversa per quanto riguarda la prima stagione delle F1 ad effetto suolo dell’era moderna. La Ferrari aveva infatti dominato il Gran Premio del Bahrain, con Charles Leclerc e Carlos Sainz davanti a tutti, in grado di interrompere un digiuno dalla vittoria di oltre due anni e mezzo.
La Mercedes era lontana anni luce, mentre la Red Bull era seconda forza, ma con gravi guai di affidabilità e di consumo delle gomme. La RB18 aveva infastidito Leclerc solo grazie al talento di Max Verstappen, che ci aveva regalato un duello spettacolare con il monegasco, prima di vedere la Ferrari allungare grazie ad una gestione degli pneumatici di un altro livello.
Il team di Milton Keynes aveva trovato la sua vendetta la settimana successiva in Arabia Saudita, dove il campione del mondo riuscì a battere Leclerc per appena mezzo secondo. Tuttavia, non si trattava di un risultato totalmente soddisfacente, visto che la pista di Jeddah avrebbe dovuto ospitare un dominio delle RB18 visto il loro vantaggio sui rettilinei, ma la Ferrari era stata in lotta sino all’ultimo.
Charles ha poi ribadito il suo ruolo di favorito dominando in Australia, volando a +46 su Verstappen grazie al secondo ritiro su tre gare dell’olandese. Fatto questo breve riassunto, è bene dire che la Red Bull è rinata subito dopo un complicato inizio di stagione, ribaltando del tutto la situazione di classifica a partire dalla doppietta di Imola.
I tifosi della Ferrari, entusiasti dell’inizio di stagione, riempirono l’impianto emiliano, ma dovettero assistere ad un dominio delle RB18, alleggerite di oltre 4 kg e dotate dei primi aggiornamenti tecnici, con un pacchetto che risolse la gran parte dei problemi di degrado gomma. La Rossa, invece, dovette soffrire le basse temperature, un aspetto che nella F1 odierna non ha mai esaltato le monoposto di Maranello.
Due settimane dopo, a Miami, Verstappen ha continuato a dominare, per poi prendere il comando della classifica a Barcellona a fine maggio, in occasione del primo ritiro stagionale di Leclerc. Detto questo, è evidente come la Red Bull non fosse affatto la miglior monoposto nelle prime gare, a causa di evidenti problemi di peso che persino Adrian Newey, il geniale progettista del team di Milton Keynes, ha voluto riconoscere, lodando il gran lavoro della sua squadra nel risolverlo.
F1, Adrian Newey ed il peso eccessivo della Red Bull
Le nuove F1 ad effetto suolo sono nettamente aumentate di peso rispetto alla generazione precedente. La FIA ha imposto un limite di 798 kg, ma inizialmente, solo la Ferrari e l’Alfa Romeo Racing si erano avvicinate a questa soglia. Stando a quelli che sono i rumors, la Red Bull era addirittura a circa 813 kg, ben 15 in più rispetto a quanto fatto dalla Rossa.
In F1 il peso fa una grande differenza, ed influisce sul bilanciamento della monoposto e sul consumo degli pneumatici. Lo staff tecnico diretto da Adrian Newey ha lavorato duramente sugli sviluppi, riuscendo a colmare il gap durante l’anno, anche se c’è ancora il mistero di quel telaio alleggerito che sarebbe dovuto arrivare entro Singapore, ma che la Red Bull ha sempre negato.
In un’intervista concessa da Newey a “Motorsport-Total.com“, il tecnico ha spiegato le grandi difficoltà incontrate dalla Red Bull ad inizio anno, principalmente proprio a causa del peso extra: “Il nostro peso era imbarazzante ad inizio anno, c’erano alcune parti che pesavano molto di più rispetto al passato, come i copricerchi, i coprimozzi, persino le gomme ed anche le strutture di protezione al lato del pilota“.
Newey ha poi aggiunto: “Noi credevamo di esserci comunque avvicinati molto al limite di peso, ma poi scoprimmo che non ce l’avevamo fatta e che eravamo ben lontani, ripeto che è stato imbarazzante scoprirlo e dover correre alcune gare in quelle condizioni. In seguito, ci sono stati anche dei problemi con la zona delle protezioni laterali, e questo ci ha costretto a dover rinforzare anche il telaio. Per fortuna, abbiamo poi portato degli sviluppi che hanno funzionato, riuscendo a limitare il peso ed a guadagnare tanta prestazione“.
La Red Bull ha svolto un lavoro strepitoso in termini di upgrade, migliorando una RB18 che aveva una base eccellente, ma che era nata molto acerba. Nulla da fare per la Ferrari, che ad inizio anno era in vantaggio soltanto per questioni di peso minore, ma che poi non è più riuscita a ripetersi soprattutto a causa di un consumo gomme molto anomalo.