Il nuovo campione del mondo della MotoGP, Pecco Bagnaia, è stato omaggiato dal leggendario campione italiano, Giacomo Agostini.
A Valencia si è scritta una pagina storica del Motomondiale. Dopo 50 anni dal trionfo di Giacomo Agostini in sella alla MV Agusta, un altro pilota italiano è riuscito nell’impresa di trionfare in top class con una moto italiana. Il bolide della casa di Borgo Panigale ha scritto una pagina storica del motociclismo italiano, riuscendo a bruciare la concorrenza. La rimonta del centauro di Torino è stata epica. Il punto di svolta è stato il Gran Premio di Olanda.
Pecco Bagnaia ci è arrivato con un distacco di 91 punti. Il ducatista non ha avuto più nulla da perdere. Il campione Fabio Quartararo, nonostante una moto non all’altezza del suo talento, sembrava avere tutto sotto controllo. Ad Assen e Silverstone avrebbe potuto vincere, ma proprio quando tutto sembrava in discesa, il rider francese ha commesso degli errori clamorosi. In Olanda ha quasi gettato al tappetto il rivale dell’Aprilia, Aleix Espargaró, riaprendo la contesa. El Diablo non solo non completò la corsa, ma fu punito anche con un long lap penalty per la successiva corsa in Inghilterra. Pecco colse al volo l’occasione per conquistare entrambi i Gran Premi.
Senza sbavature, il centauro piemontese riuscì a ridurre il distacco dalla vetta. Le performance della Yamaha iniziarono a preoccupare un nervoso Quartararo che non riuscì più a trovare la quadra. Pecco, invece, iniziò a trovare un feeling clamoroso con la nuova Desmosedici. La GP22 aveva dato dei grattacapi all’inizio a tutti i rider della casa di Borgo Panigale. Grazie ad un lavoro pazzesco dei tecnici italiani, la Ducati ha iniziato ad essere un bolide imprendibile. Il #63 si aggiudicò anche le gare in Austria e in Italia, prima di cedere il passo ad Enea Bastianini ad Aragon.
Il filotto di quattro vittorie consecutive, primo nella storia della squadra italiana, riaprì completamente la contesa con Quartararo. Le cadute del nativo di Nizza ad Aragon e Australia hanno fatto la differenza. Il campione della Yamaha ha dissipato tutto il vantaggio, ritrovandosi nel finale costretto ad inseguire il rivale italiano. Per l’appuntamento finale, Pecco ha potuto amministrare un vantaggio di 23 punti. E’ risultato importantissimo il trionfo del pilota torinese a Sepang. Bagnaia si è preso dei rischi, ma alla fine è stata una scelta vincete. Avrebbe anche potuto arrivare quattordicesimo, mentre Quartararo avrebbe dovuto vincere il Gran Premio di Valencia e sperare in un quindicesimo posto o una caduta dell’avversario.
Agostini celebra il trionfo di Bagnaia
Il pilota più titolato della storia del Motomondiale non è voluto mancare all’appuntamento finale in Spagna. Per la Ducati è stato un tripudio. Le gare di Miller e Bagnaia non sono state epiche, anzi tutt’altro ma sono bastate per far scoppiare la festa. Bagnaia ha vinto con un vantaggio di 17 punti su Quartararo nella graduatoria dei driver, succedendo nell’albo d’oro degli italiani a Valentino Rossi. La Ducati, invece, non celebrava un campione dai tempi di Casey Stoner nel 2007. Ecco la previsione di Marquez. Pecco è stato maturo e determinato, riuscendo a gestire bene la pressione nei momenti decisivi della sua cavalcata mondiale.
A Valencia è arrivata la più classica delle gare da ragioniere, dopo aver battagliato nelle fasi iniziali del Gran Premio proprio con Fabio Quartararo. I due sono stati protagonisti di un duello accesso nelle prime tornate. Un elemento aerodinamico della Ducati è volato in occasione di un leggero contatto tra i due contendenti. Il Gran Premio della Comunità Valenciana è stato vinto da Alex Rins, davanti a Jorge Martin e Brad Binder.
A Bagnaia è bastata una nona posizione, mentre Fabio Quartararo è arrivato ai piedi del podio. Ai microfoni di OA Sport, Giacomo Agostini ha commentato: “E’ una vittoria significativa e un grandissimo orgoglio per l’Italia. Pecco si è prodotto in una rimonta che non si era mai vista, ricordando i 91 punti di distacco a metà stagione. Grossi meriti al suo lavoro e a quello della Ducati e sono davvero contento che a distanza di 50 anni si sia ricreata una vittoria tutta italiana nella classe regina. Dobbiamo essere felici anche perché oltre al successo del pilota, c’è anche quello della moto, a dimostrazione che sappiamo fare molto bene dal punto vista tecnico”. Il 15 volte campione del mondo ha sempre sostenuto Pecco Bagnaia, motivandolo durante la stagione con messaggi di grande affetto.
Pecco Bagnaia è entrato di diritto nei libri di storia della MotoGP, avendo dimostrato di essere un grande campione, anche al di fuori della pista. Un ragazzo per bene, proprio come gli altri centauri del Belpaese che lo hanno preceduto, forse sin troppo in un mondo di squali. Il manico e la personalità pacata ed elegante del torinese è stata la chiave per ottenere un risultato storico per la squadra di Borgo Panigale.