La Mercedes ha vissuto un 2022 terribile a causa di una problematica ben precisa. Toto Wolff suona la carica per il prossimo anno.
Per la Mercedes sta giungendo al termine la peggior stagione dall’inizio dell’era ibrida, con la vittoria che manca ormai da quasi un anno. L’ultimo successo risale al 5 dicembre del 2021, quando Lewis Hamilton riuscì a battere la Red Bull di Max Verstappen al termine di un duello strepitoso in quel di Jeddah, nella prima edizione del GP dell’Arabia Saudita. In seguito, tutti sappiamo come terminò quel mondiale, per poi immergerci nel 2022.
Il team di Brackley, ai test pre-campionato in Bahrain, si presentò con una monoposto totalmente diversa da quella vista a Barcellona, dominata dal concetto no-sidepod, ovvero, senza pance laterali. Secondo le simulazioni e le indiscrezioni, questa versione della freccia d’argento avrebbe dovuto dare un secondo alla concorrenza, condannando la Red Bull e la Ferrari ad una sconfitta senza appello.
Tuttavia, la Mercedes si è invece dovuta rendere conto di avere tra le mani una monoposto afflitta da mille problematiche, che è andata in difficoltà sin dai primi giri di test. A differenza del passato, si è capito subito che gli uomini di Toto Wolff non si stavano affatto nascondendo, e che la vettura di Hamilton e del nuovo arrivato, vale a dire George Russell, si stava scontrando con guai reali.
Le prime gare hanno confermato questa tendenza, con distacchi abissali rimediati dalla Ferrari e dalla Red Bull dal Bahrain all’Azerbaijan. La situazione ha iniziato a migliorare in Canada, con Hamilton sul podio a pochi secondi da Max Verstappen e Carlos Sainz, che si sono giocati la vittoria sino all’ultimo giro.
La miglior gara della prima parte di stagione è stata sicuramente quella di Silverstone, con Sir Lewis sul podio e con il ritmo per competere con i due top team. Dopo le difficoltà dell’Austria, è arrivata la pole position di Russell in Ungheria, dove entrambe le frecce d’argento hanno concluso sul podio, così come era accaduto anche in Francia qualche tempo prima.
La differenza maggiore l’hanno fatta gli ultimi aggiornamenti tecnici portati ad Austin, il pacchetto di sviluppi finale comprendente una nuova ala anteriore che ha fatto discutere, e che è stata modificata per il Messico dopo essere stata dichiarata irregolare. Le monoposto della casa della Stella a tre punte sono ormai la seconda forza, dietro alla Red Bull ma davanti alla Ferrari, in preparazione di un 2023 che dovrà segnare il riscatto definitivo.
Mercedes, Toto Wolff accusa il porpoising
Il grande guaio della prima Mercedes ad effetto suolo della storia è stato il porpoising, fenomeno che ha sorpreso tutte le squadre, tranne che la Red Bull. Per risolvere il problema del pompaggio, gli uomini del team di Brackley hanno speso tantissimo tempo, perdendo anche sul fronte degli sviluppi.
Toto Wolff, in un’intervista riportata da “Autosport“, ha così commentato questa stagione: “Crediamo di aver finalmente capito da dove veniva il nostro problema. Abbiamo perso dagli otto ai dieci mesi di sviluppi nella prima parte di stagione perché non riuscivamo a capire da dove provenisse il nostro problema, era complicato capirne l’origine. Stiamo giocando una partita lunga, ed il porpoising era il guaio maggiore da risolvere, e ci abbiamo impiegato del tempo per capire come arginarlo“.
Il team principal della Mercedes ha ammesso che il porpoising è stata una vera e propria spina nel fianco, ma già dall’estate le cose sono andate in miglioramento. La Red Bull, dal suo punto di vista, non ne ha mai sofferto, con Adrian Newey che si è detto molto sorpreso del fatto che i suoi avversari non erano riusciti a prevederlo. Questo fenomeno era molto frequente nelle F1 ad effetto suolo del passato, quelle degli anni Ottanta, periodo in cui il geniale progettista britannico si affacciava alla massima serie automobilistica.
Anche la Ferrari ha avuto il suo bel da fare per cercare di risolverlo, ma ne soffriva in maniera meno accentuata, come si era visto anche nelle prime gare. La Rossa, pur saltellando come le altre, riusciva ad essere molto competitiva, ma da diverso tempo ha ormai perso la giusta via di sviluppo, decidendo di sacrificare la parte finale di campionato per puntare al 2023.
La sfida, durante la prossima stagione, potrebbe essere aperta ai tre top team, ma la sensazione è che solo il team di Brackley possa dar fastidio alla Red Bull. La Ferrari non è riuscita a sfruttare il vantaggio nelle performance che si era visto nelle prime tappe, crollando strada facendo e tornando ad essere la terza forza. Contro avversarie di questo livello, non ci si può permettere la minima distrazione.