La Ferrari vuole riscattarsi dopo alcune gare del tutto negativo, e deve iniziare a farlo dal Brasile. Laurent Mekies traccia la strada.
Il Gran Premio del Brasile inizia a farci entrare in ottica del finale di stagione, con l’ultima settimana di gare che parte proprio dal tracciato di Interlagos prima del round conclusivo di Abu Dhabi. La Ferrari e tutti i tifosi si auguravano di potersi giocare il titolo mondiale sino a questo punto, ma purtroppo è già tutto deciso da oltre un mese, un qualcosa di impronosticabile dopo i risultati dei test e delle prime gare.
Charles Leclerc e Carlos Sainz sono ora costretti a faticare con una monoposto in netta difficoltà, rallentata anche da una power unit depotenziata per evitare di incappare in nuove rotture. Con queste premesse, si va verso il 2023 con tanti dubbi e poche certezze, al contrario di Red Bull e Mercedes.
Grazie ad un Max Verstappen da sogno e ad una RB18 ormai irraggiungibile, il team di Milton Keynes può guardare con grande fiducia alla nuova stagione, ma prima ci sono da vincere altri due appuntamenti per fare undici successi consecutivi. La candidata ad impedire questo en plein è la Mercedes, che con Lewis Hamilton viene da due ottimi secondi posti incassati ad Austin e Città del Messico, con la speranza di potersi riproporre in lotta anche ad Interlagos.
Impossibile dimenticare la strepitosa battaglia che Sir Lewis ed il figlio di Jos ci hanno regalato qui lo scorso anno, un duello infernale che durò per quasi tutta la gara, poi vinto dal sette volte campione del mondo. La Ferrari, dal canto suo, non vince qui dal 2017, anno in cui Sebastian Vettel dominò la scena dopo aver superato Valtteri Bottas in partenza, per poi controllare tutta la corsa.
Per il resto, la penultima vittoria del Cavallino ad Interlagos risale addirittura al 2008 con Felipe Massa, prima di una lunga serie di delusioni interrotte soltanto dal tedesco cinque anni fa. Dopo le figuracce delle ultime due gare, i tifosi si aspettano una minima reazione, anche se tornare al successo sembra ormai quasi impossibile. L’ultima affermazione risale a ben quattro mesi fa, un periodo di tempo veramente lunghissimo, in cui la Red Bull ha piazzato nove successi consecutivi.
Con premesse del genere, il 2023 si configura come una nuova stagione di parate per i campioni del mondo, e solo un team forte come la Mercedes sembra in grado di dar battaglia. Queste ultime due gare saranno molto importanti in preparazione della prossima annata, e Verstappen sa benissimo che piazzare altri due successi darebbe un’ulteriore mazzata psicologica alla concorrenza.
Ferrari, Mekies prepara il riscatto ad Interlagos
La Ferrari ha bisogno di una prova di orgoglio per ricacciare indietro la Mercedes, portatasi a -40 punti di distacco nel mondiale costruttori. Il Brasile è una pista complessa da interpretare, come ha spiegato anche il direttore sportivo del Cavallino, ovvero Laurent Mekies.
Ecco le sue parole precedenti al week-end di gara: “Quella di Interlagos è una delle piste più storiche di tutta la stagione. Si tratta di un tracciato che ha molto carattere, che propone un mix splendido di curve da media velocità, con allunghi importanti ed anche vari saliscendi, è molto emozionante. Per questo è così difficile trovare l’assetto giusto ed azzeccare anche il carico aerodinamico“.
Mekies ha sottolineato le insidie presenti in Brasile, come il meteo: “È anche un circuito che nasconde insidie anche sul fronte del meteo, con forti temporali che arrivano all’improvviso e che movimentano ancor di più le gare. Sabato ci sarà anche la Sprint Race, e dovremo andare in qualifica dopo soltanto un’ora di prove libere, e questa è la principale insidia. Va ricordato, infatti, che una volta che scatta il semaforo verde del Q1 non possiamo più toccare nulla a livello di assetto sulle macchine“.
“Per le squadre è fondamentale preparare bene il fine settimana prima di recarci il circuito, dunque, lavorare bene in sede. Mi riferisco alle simulazioni che facciamo provando la corsa ed anche al lavoro che i nostri piloti svolgono al simulatore per trovare il set-up giusto. Per i piloti è molto difficile, perché impone loro di spingere al limite dopo pochissimi giri di assaggio del tracciato“.
La Sprint Race è sempre un rischio per tutte le squadre, dal momento che ci si arriva senza potersi preparare nel migliore dei modi. Mekies ha concluso: “Per i team un fine settimana dove c’è la Sprint Race è come un Gran premio di 400 km, che però viene interrotto da una bandiera rossa dopo un quarto di gara, 100 km, che sarebbe proprio la lunghezza della gara breve“.