Max Verstappen ha da poco vinto il suo secondo titolo piloti di fila. A quanto pare non ha nessuna voglia di fermarsi. Ecco il suo asso nella manica.
In una generazione di fenomeni assoluti, Max Verstappen si è confermato il pilota migliore al mondo anche nel 2022. Dopo aver strappato il titolo mondiale a Lewis Hamilton nella passata stagione, le convinzioni dell’olandese sono, ulteriormente, cresciute. Oramai il figlio d’arte di Jos è diventato il pilota da battere in F1. Nessuno prima era riuscito a vincere 14 Gran Premi in una singola stagione. Al di là dei calendari dilatati degli ultimi anni, il record del #33, oggi numero 1 della griglia, la dice lunga sulla sua costanza di rendimento.
Max ha sempre avuto una velocità straordinaria, ma negli ultimi 2 anni ha limato quei difetti che lo avevano portato ad essere catalogato, troppo presto, come un pilota troppo irruento e incline agli errori. Al contrario il Verstappen del 2021 e del 2022 è stato perfetto alla guida. Il bicampione ha commesso pochissimi errori, a volte totalmente ininfluenti sul risultato finale. Difatti, nella passata stagione è stato lo sfortunato protagonista di tre episodi che avrebbero tagliato le gambe a chiunque. Il pilota della Red Bull Racing fu colpito, in due occasioni, da Lewis Hamilton e Valtteri Bottas, compagni di squadra in Mercedes. Nel primo caso si trattò di un clamoroso incidente a Silverstone, provocato dall’irruenza delle sette volte iridato anglocaraibico. Nella seconda occasione, invece, Bottas provocò a Budapest una carambola, finendo per fare a pezzi la vettura di Max.
A Baku, invece, al #33 scoppiò una gomma quando era leader della corsa, a pochi giri dalla conclusione del GP. L’ultimo e unico ritiro, per sue responsabilità, nella stagione 2021 avvenne a Monza per il contatto con Lewis Hamilton alla prima variante. La RB16B finì la sua corsa con le ruote sulla Mercedes del #44. Il culmine di una rivalità che si è prolungata fino ad Abu Dhabi. Una gran fortuna e un errore evidente dell’ex direttore di gara, Michael Masi, consentirono all’olandese di superare all’ultimo giro il rivale. Un finale epico, ma macchiato dalla decisione dell’australiano di far sdoppiare, in regime di SC, solo le auto che separavano Hamilton da Verstappen. Il primo titolo non si scorda mai, ma il driver della Red Bull Racing si è ripetuto alla grande, dominando su un’auto profondamente diversa rispetto a quella dell’anno precedente.
Il segreto di Max Verstappen
Uno dei suoi segreti risiede sulla sua tenuta mentale. Il venticinquenne non sembra avvertire pressioni. Nonostante tutte le critiche piovute in questi anni sull’operato del suo team e sulla FIA, il giovane riesce sempre a mantenere una calma olimpica nell’abitacolo. Max è un animale da gara, capace di gestire i momenti più complessi, con una saggezza impressionante. E’ come se avesse il doppio dei suoi anni dal punto di vista esperienziale. Negli anni precedenti Verstappen era particolarmente suscettibile alle provocazioni, non solo in pista. Le sue reazioni, a volte, risultavano spropositate rispetto all’azione dei competitor. F1, l’atteggiamento di Hamilton fa infuriare Max Verstappen: continua la guerra.
Oggi è diventato il migliore ad amministrare le corse e anche a portare a casa la vettura. I suoi ritiri ad inizio anno, infatti, erano dovuti ad avarie tecniche. Dopo aver rimontato in classifica il gap da Charles Leclerc, il numero 1 è stato irrefrenabile. Nonostante le pole del monegasco, il driver ha iniziato a maturare un feeling con la wing car austriaca impressionante. Sul passo gara è risultato imprendibile. Già al fianco di Carlos Sainz, in Toro Rosso, il nativo di Hasselt dimostrò di avere delle capacità velocistiche straordinarie, cogliendo dei gran risultati. Helmut Marko, consulente della Red Bull Racing e scopritore di talenti, lo conosce benissimo.
“Verstappen guida con più sicurezza che mai e ha sviluppato una maggiore visione d’insieme della corsa – ha annunciato Marko all’emittente televisiva tedesca ntv – allo stesso tempo, però, si è trasformato in un uomo che sussurra agli pneumatici. È in grado di guidare sulla mescola morbida più a lungo dei suoi avversari, anche se magari questi ultimi dispongono di una mescola più dura”. In tal caso molto dipende anche dal bilanciamento della vettura. La RB18 ha, letteralmente, spiccato il volo nella seconda parte di stagione, dimostrando di essere la migliore vettura della griglia. F1, Verstappen ridicolizza la Ferrari: la statistica parla chiaro.
“Io il suo limite non l’ho ancora visto, dato che una volta entrato nell’abitacolo è così sicuro di sé fin dalla prima sessione di prove, fin dal primo giro. Sul bagnato, poi, nelle prime tornate è due secondi più veloce del resto del gruppo. L’unico dettaglio è che necessita di un’ottima aderenza e precisione all’anteriore, mentre l’impostazione del posteriore non lo influenza più di tanto. Proprio questa caratteristica non fa altro che innervosire gli altri piloti. Nelle prime fasi della stagione, Max Verstappen era veloce quanto Sergio Perez con una vettura che non si adattava al suo stile di guida, ma da quando la macchina è stata aggiornata sulla base delle sue indicazioni, è stato mezzo secondo più veloce”, ha concluso Helmut Marko.