Quartararo ha toccato il sogno con un dito, ma si è dovuto arrendere a Bagnaia. E quanto successo dopo la bandiera a scacchi rende merito all’ex iridato.
Tre vittorie e tanto rammarico per Fabio Quartararo, che a Valencia ha visto sfumare il sogno del bis Mondiale. Un sogno che in realtà ha cullato per gran parte della stagione, mettendo a segno una serie di risultati importanti che gli hanno permesso, anche grazie agli errori altrui, di guadagnare un grande vantaggio in classifica. Al Sachsenring forse il momento più alto della stagione del francese, che in piena bagarre con Pecco Bagnaia ha visto cadere ancora il rivale e ha allungato fino a 91 lunghezze di vantaggio. In quel weekend di giugno sembrava davvero che tutto fosse già deciso in MotoGP, che nessuno potesse ormai contrastare la forza di Fabio e della Yamaha.
E invece l’impensabile è accaduto. Ad Assen, con la contemporanea vittoria di Pecco, si è verificato il primo errore di Quartararo, che con la pausa estiva di mezzo è andato in vacanza con il tarlo che forse tutto quel bel castello fino a quel momento costruito potesse venire giù, colpo dopo colpo. E così è stato. La Ducati, che già l’anno precedente aveva messo a segno una seconda parte di stagione eccellente, si è ripetuta. Ma stavolta il pilota Yamaha non ha avuto i mezzi per riuscire a portare a casa il duello.
Quartararo e il rispetto per Bagnaia
Qualche errore di sicuro Quartararo lo ha commesso. In particolare in Thailandia, quando dopo la mancata zona punti è piombato in un silenzio che sapeva di enorme delusione. Lì ha mostrato al suo avversario, ormai in rimonta clamorosa, che era debole, che aveva un punto scoperto su cui si poteva battere il colpo decisivo. Il francese però ha risposto da campione del mondo e, nel momento del sorpasso ormai inevitabile, ha tirato fuori tutto il suo talento di nuovo per cercare di resistere. Ma non ce l’ha fatta.
A Valencia ha fatto di tutto per opporsi a un destino che sembrava ormai deciso. Ma si è dovuto arrendere all’evidenza, ossia che la M1 non era capace di contrastare questa Ducati. O per meglio dire i tecnici Yamaha non lo hanno messo nelle condizioni di farlo. Troppo concentrati già sul 2023 e a un riscatto deciso per pensare a difendere qualcosa c he era stato conquistato con merito nella prima parte di stagione. Ed è un errore imperdonabile.
Quartararo lo ha capito da luglio che questa era la situazione, ma non si è mai lamentato troppo e ha seguito la sua strada, credendo nell’impossibile. La delusione dopo il traguardo di Valencia è stata evidente, perché al GP di Germania aveva davvero toccato con un dito quel secondo titolo Mondiale che tanto desiderava. Ma lo sconforto ha subito lasciato il passo a dei gesti che non sono passati inosservati: i gesti di un vero campione, che ha reso omaggio al suo rivale.
Dopo la prima curva, è stato in pratica il primo ad affiancare Bagnaia e a congratularsi con lui per il titolo appena portato a casa. Poi, dopo il rientro ai box, con tutti fuori a festeggiare la Ducati e il suo nuovo re, ecco arrivare un altro gesto plateale, ossia il nuovo saluto sotto al podio del campione. Una doppia incoronazione che ha fatto davvero effetto e che ha scosso l’ambiente. Il rispetto che c’è tra i due viene prima della rivalità sportiva messa in atto in pista. In questo mondo così competitivo è possibile essere, se non amici, almeno rivali leali, sinceri, onesti. E Quartararo e Bagnaia lo sono stati, fino all’ultimo, in pista e fuori. Ma di certo lo saranno anche il prossimo anno. Perché possiamo starne certi, ma il francese tornerà lì a rivendicare il suo trono. Lo ha fatto subito davanti ai microfoni, promettendo battaglia a Pecco nel 2023. C’è da scommetterci, sarà una battaglia vera.