La domenica da incubo della Red Bull non è ancora finita, dal momento che alcune voci provenienti dall’Olanda parlano di uno scandalo.
Domenica terribile per la Red Bull ad Interlagos, sia sul fronte delle prestazioni che su quello dei rapporti interni. La RB18, dal 24 luglio in poi, aveva stabilito un’eccezionale serie di nove vittorie consecutive, eguagliando quanto fatto da Sebastian Vettel nella seconda parte del 2013, ma non riuscendo a fare di meglio.
Il record assoluto, sul fronte delle vittorie messe in fila, continuerà ad appartenere ancora a lungo alla McLaren MP4/4 Honda di Ayrton Senna ed Alain Prost, che ne portò a casa ben undici nel 1988. Tale primato sembrava assolutamente attaccabile, ma a rovinare i piani del team di Milton Keynes ci si è messo un fine settimana assolutamente nero in Brasile, che rischia di rivelarsi fondamentale anche in chiave futura.
Le qualifiche avevano visto chiudere in seconda posizione Max Verstappen, battuto soltanto dalla Haas del fantastico Kevin Magnussen, il quale ha potuto resistere soltanto per due giri davanti a tutti. Come era accaduto anche in Austria, la Red Bull è andata in tremenda crisi di gomme su questa pista, e già nella Sprint Race tale difetto si era evidenziato, con il campione del mondo solo quarto.
Ricordiamo che anche a Spielberg, quattro mesi fa, la crisi della RB18 si era verificata in un week-end dove si era disputata la “garetta” del sabato, come se gli uomini di Christian Horner andassero in difficoltà con meno sessioni di prove libere a disposizione per trovare il giusto assetto.
Come detto, le difficoltà erano evidenti già nella Sprint Race, con George Russell, Carlos Sainz e Lewis Hamilton che hanno superato con grande facilità Verstappen nonostante la sua strenua difesa. La situazione non è affatto cambiata domenica in gara, per cui poco c’entrava la scelta degli anglo-austriaci di far correre la Sprint con le Medie a Super Max.
L’olandese ha attaccato nei primi giri, forzando una manovra troppo rischiosa nei confronti di Hamilton e rimettendoci l’ala anteriore. L’errore lo ha spedito nelle retrovie, ed oltre a questo è arrivata anche una penalizzazione di 5 secondi per aver causato la collisione. Il passo non c’è mai stato, come dimostrato da Sergio Perez nell’ultimo stint.
Il messicano è crollato dalla terza alla sesta posizione, per poi far passare Verstappen dopo l’ordine di squadra. Per tutta risposta, il campione del mondo si è rifiutato di effettuare un nuovo switch a fine gara, scatenando l’ira del messicano. Successivamente alla bandiera a scacchi, si sono fatti larghi scenari inquietanti per l’immagine di questa categoria.
Red Bull, accusa clamorosa contro Perez dall’Olanda
Non si placano le polemiche in casa Red Bull, e giusto per aggiungere del pepe alla vicenda, si è aggiunta anche una pesantissima indiscrezione da parte della stampa olandese, chiaramente sostenitrice di Max Verstappen. La notizia è stata riportata dal giornalista Eric Van Haren, che ha fatto riferimento all’incidente di Sergio Perez avvenuto nel Q3 di Monte-Carlo.
Secondo il giornalista, da sempre vicino al team di Milton Keynes, pare che la sua scelta sia stata effettuata per evitare che il compagno di squadra lo superasse nella classifica di quelle qualifiche, e tutti vi starete chiedendo il motivo di una scelta così folle. Come detto anche dall’ex pilota Tom Coronel, pare che di mezzo ci sia l’ordine di squadra arrivato a Barcellona, quando la Red Bull chiese a Perez di cedere il passo a Verstappen, facilitandogli la strada verso una vittoria che avrebbe comunque preso in pista.
L’impatto avvenne alla curva del Portier, subito prima dell’ingresso del tunnel, con Perez che in quel momento precedeva Carlos Sainz e lo stesso Verstappen. Il crash regalò così una pole position già saldamente nelle mani di Charles Leclerc allo stesso monegasco, che non dovette neanche difendersi dall’assalto finale dei suoi avversari.
La vicenda, al momento, appare a dir poco incredibile, e la speranza è che non ci sia nulla di vero, altrimenti, la reputazione del team di Milton Keynes e della F1 ne uscirebbe ancor più devastata, visto quanto accaduto poco fa con lo scandalo del Budget Cap. Pare che la decisione di andare a sbattere fosse comunque del pilota e che la squadra non ne sapesse nulla, ma pare assurdo pensare che un pilota esperto come Perez faccia certe cose.
Dal messicano non sono arrivati commenti nel post-gara, ma siamo sicuri che la settimana che porterà al gran finale di Abu Dhabi sarà a dir poco turbolenta. Un brutto finale di stagione per la squadra campione del mondo, che ha dominato la scena praticamente per tutto l’anno prima di queste discussioni poco consone alla categoria.