Il GP del Brasile ha visto scoppiare la tensione tra Verstappen e Perez. Ora il talent scout Marko rivela cosa ha scatenato il conflitto.
Sarà per la sua diplomazia tipicamente britannica, ma la Red Bull è sempre stata abbastanza attenta e brava a gestire i dissapori interni lontana dalle telecamere. Certo, l’ultimo periodo di convivenza tra Vettel e Webber non è stato dei più sereni. Così come il 2014 targato Sebastian e Daniel Ricciardo. Ma più o meno gli energetici se la sono sempre cavata. D’altronde con la promozione di Verstappen, chiunque è stato messo al suo fianco, sapeva di non avere chance. Questo finché alla premiata ditta Marko-Horner non è venuto in mente di ingaggiare Perez.
Veloce, ambizioso e poco avvezzo ad accodarsi, Sergio ha creato più di qualche attimo di imbarazzo alla squadra, sottolineando spesso ai microfoni delle tv quando era stato chiamato a fare il gregario.
Se il messicano non ha voglia di fare favori, Mad Max ancora di meno. Ed ecco che in Brasile è accaduto il patatrac diplomatico.
Invitato più volte a cedere la sesta posizione a Checo, in lotta con Leclerc per la piazza d’onore nella generale piloti, il campione in carica, si è rifiutato, motivando il suo gesto con precedenti dissapori.
Parlando a caldo a Sky Sports, il buon boss Christian ha tranquillizzato tutti sostenendo che non ci saranno strascichi e che ad Abu Dhabi il team lavorerà per il driver di Gudalajara, così da garantire al marchio la doppietta nella graduatoria conduttori.
“Non voglio soffermarmi su ciò di cui abbiamo discusso a porte chiuse. Dico solo che i due si sono stretti la mano”, ha affermato. “Lavoriamo e corriamo come un gruppo. Il nostro obiettivo è fare l’1-2. Se ci sarà bisogno Max darà una mano”.
Mentre le dichiarazioni del responsabile del muretto suonano un po’ come una pezza per chiudere in fretta la vicenda, tanti sono gli interrogativi che sorgono. Ad esempio, come mai, domenica scorsa, l’olandese, ormai iridato, si sia incaponito per mantenere un piazzamento tra l’altro fuori dalla top 5. Evidentemente deve essere successo qualcosa di grave tra i due in passato. Un episodio insoluto che sta facendo mormorare il paddock.
In particolare, ex piloti come Karun Chandhok e Pedro De La Rosa, hanno messo sull’avviso il figlio d’arte, sulla scia del do ut des. Rifiutarsi di dare una mano alla propria equipe senza una ragione plausibile, può far passare la voglia a chi è stato ingaggiato per fare da spalla di farlo.
Come al solito strenuo difensore del suo “cocco”, il dr Helmut ha fornito una lettura particolare dei fatti, giustificando il mancato passaggio del centroamericano, con l’ambizione del collega di mangiarsi Alonso e Leclerc. Un doppio sorpasso che avrebbe di fatto agevolato l’ex Racing Point.
Insomma, uno slancio di altruismo che manco tra fratelli. Ed infatti la spiegazione fa acqua da tutte le parti. Sicuramente Max avrà avuto il desiderio di superare Fernando e Charles, ma per sé stesso, non certo per il team o il compagno.
In ogni caso, come il marito di Ginger Spice, pure il consulente degli austriaci ha assicurato che a Yas Marina, il due volte iridato sarà al servizio del 32enne.
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