E’ arrivata la smentita della Scuderia Ferrari, ma Mattia Binotto sembra comunque in bilico in ottica 2023. Ecco cosa nasconde la strategia a favore di Leclerc dei vertici di Maranello.
Il comunicato rilasciato dalla Scuderia Ferrari ha voluto fare chiarezza sui rumor delle ultime ore. “In relazione alle speculazioni apparse su alcuni organi di stampa relative alla posizione del Team Principal della Scuderia, Mattia Binotto, Ferrari comunica che si tratta di voci totalmente prive di fondamento“. Una smentita formale, nata dopo le dichiarazioni di Leo Turrini, riprese da molti magazine. Con l’eventuale passaggio di testimone a Frederic Vasseur la Ferrari ritroverebbe un uomo di corsa, un cosiddetto pistaiolo per dirla alla Arrivabene. L’esperienza del tecnico francese è comprovata a tutti i livelli, sin dalle categorie minori.
Il tecnico francese ha lanciato campioni come Hamilton e Rosberg nella GP2, attuale F2, nel team ART Grand Prix. Quest’ultima è legata al nome di Nicholas Todt, boss della squadra e manager di Leclerc. Quest’ultimo sarebbe ben contento di riabbracciare il suo ex team principal ai tempi dell’esperienza in Sauber. Dopo un 2018 e un 2019 di alto profilo dove tutti i driver si espressero a buoni livelli, la squadra elvetica ha seguito a ruota il declino della Rossa nelle due successive stagioni.
Charles Leclerc rimase, particolarmente, soddisfatto del suo primo anno nel team elvetico, riuscendo a dimostrare il suo valore e fare esperienza.
Kimi Raikkonen e Antonio Giovinazzi, invece, alternarono buone performance a passaggi a vuoto preoccupanti, derivati da errori tecnici e strategici. L’italiano fu il più colpito e pregiudicato da clamorosi pasticci del muretto. Le prestazioni delle vetture 2020 e 2021 subirono un calo, esattamente come la Ferrari SF1000 e la SF21. Iceman e il pugliese conquistarono pochissimi punti. Nel 2022 con una line up completamente rinnovata hanno ritrovato entusiasmo e competitività. La squadra capitanata da Vasseur ha puntato sull’esperienza di Valtteri Bottas e un giovane dal discreta costanza e con le tasche piene come Zhou.
La wing car di Hinwil si è attestata a buoni livelli, specialmente nella prima parte di campionato. Nelle prime gare, complice i problemi di porpoising di molte vetture, l’Alfa ha ottenuto buoni risultati. A conquistare il maggior numero di punti (49) è stato l’ex driver Mercedes. Zhou ha portato a casa 6 punti. Vasseur si è dimostrato bravo nelle sue scelte da team principal, ma non ha ottenuto clamorosi risultati. Le qualità tecniche delle auto elvetiche non hanno permesso alla squadra di arrivare in alto, ma storicamente la Sauber non ha mai ottenuto risultati di primissimo piano in F1. Vasseur è apparso molto autoritario in tutte le sue scelte gestionali.
Per Leclerc sarebbe un gradito ritorno, dopo le esperienze passate. La sensazione è che si fosse rotto qualcosa nel team, dopo i proclami di inizio anno e qualche ditino in faccia di troppo. Mattia Binotto nel 2021, nel pieno di una stagione avara di vittorie e soddisfazioni, dichiarò: “Il nostro obiettivo è vincere il mondiale al più presto, puntiamo forte sul 2022, figlio di una rivoluzione regolamentare. L’anno prossimo lottare per il titolo è un obbligo. Non riuscirci significherebbe aver sbagliato tutto. Un fallimento“.
Ferrari, segnale per Leclerc
L’annata si è rivelata un autentico fallimento, la ciliegina sulla torta sarebbe la perdita del secondo posto nei costruttori a vantaggio di una Mercedes rinata. La Rossa è crollata nella seconda parte di stagione a causa di problemi di affidabilità, errori strategici e qualche sbavatura dei piloti. Charles è apparso molto nervoso e amareggiato. Sul piano gestionale Binotto ha fatto confusione sia con la coppia Leclerc e Vettel, mentre tra i due Carli la rivalità non è culminata in un crash, ma non c’è mai stata chiarezza sulla prima e sulla seconda guida. I driver sono stati lasciati liberi e tutto ciò ha portato il monegasco a perdere tantissime chance di vittoria, tra cui Monaco e Silverstone.
Sul piano politico la direttiva 39 ha spianato la strada alla rimonta della Mercedes. Per la Ferrari ha rappresentato un clamoroso passo indietro. Binotto non ha voluto ammettere la correlazione, ma da Spa in avanti la F1-75 è crollata. Charles Leclerc è passato dal battagliare con Verstappen per la conquista del titolo a chiedere la posizione a Sainz per conservare almeno la seconda piazza nel duello con il secondo pilota della Red Bull Racing. Una situazione difficile da sopportare per un talento che da anni attendeva il passaggio alle wing car. Il 2022 sarebbe dovuto essere l’anno della svolta, ma è diventato l’ennesimo fallimento. Leclerc è un patrimonio della Rossa e non sopporterebbe altri anni fallimentari.
In Brasile il team principal di Losanna ha dichiarato che la Rossa ha fermato gli sviluppi per puntare tutto sulla prossima annata. Un film già visto. Al di là delle smentite della Scuderia è palese che qualcosa bolli in pentola. Le parole dell’amministratore delegato, Benedetto Vigna, nella conferenza di Parigi non sono passate inosservate. La dirigenza non è soddisfatta dei risultati della Ferrari nel 2022. Un rinnovamento sembra inevitabile, ma la sola sostituzione di Mattia Binotto non basterebbe per risolvere tutti i problemi. Binotto è solo la punta dell’iceberg e Vasseur non è diventato un mago con la bacchetta magica e ad oggi è ancora il team principal della squadra elevetica.