Il dispetto fatto da Verstappen a Perez in Brasile continua a far chiacchiere il paddock. Ecco cosa ne pensa il vincitore del titolo 2009 di F1.
Domenica scorsa in quel di Interlagos è andata in scena una frattura. Quella interna alla Red Bull. Una bella gatta da pelare per il team principal Christian Horner e il talent scout Helmut Marko, anche perché, come la storia dello sport ci insegna, quando si consumano delle divisioni in un box, è sempre l’inizio della fine. Motivo per cui uno dei due galletti deve per forza andare via.
Per parlare dell’epoca contemporanea, è successo nel WRC tra Sébastien Loeb e Sébastien Ogier quando i due erano in Citroen. In F1 tra Sebastian Vettel e Mark Webber, e ancora tra Seb e Daniel Ricciardo nel periodo di convivenza nell’equipe energetica. Quindi tra Lewis Hamilton e Nico Rosberg in Mercedes.
Se la coppia Verstappen – Perez scoppierà a breve non è facile a dirsi. E’ probabile comunque che ad Abu Dhabi scopriremo se il battibecco si è già esaurito, o se quanto accaduto in Brasile è stato invece solo l’inizio. Una prospettiva, quest’ultima, piuttosto demoralizzante per gli energetici in ottica 2023, a fronte di un calendario lungo ed estenuante, in cui per confermarsi sul tetto del mondo la coesione dovrà essere un must.
Verstappen vs Perez, ecco chi ci ha perso
Parlando dell’alterco che, ricordiamo, si è verificato per il rifiuto di Max di cedere la sesta piazza a Sergio nell’ultimo giro del GP verde-oro, Jenson Button ha ammesso di essere rimasto molto colpito dalle parole di Checo che, diretto all’olandese, ha dichiarato “ha dimostrato quello che è veramente“.
Da diplomatico inglese quale è, l’iridato 2009 si è detto sconcertato per uno sfogo del genere senza contradditorio.
Allo stesso modo, nel corso dell’intervento fatto al programma di Sky Sports Any Driven Monday, ha accusato il fresco bi-campione del Circus di essersi comportato sul filo della cafoneria. “L’aver asserito via radio che aveva le sue ragioni per non aiutare il collega, porta a pensare che sia un egoista, che non si interessa della sua squadra“, ha considerato l’ex driver di Frome.
Per il 42enne l’unica lettura possibile è quella che ci riporta alle qualifiche di Montecarlo, quando il messicano era finito contro le barriere, impedendo di fatto al figlio d’arte di migliorare il suo riscontro cronometrico.
In ogni caso, quella del 25enne, sempre per il britannico, sarebbe stata la classica scivolata sulla buccia di banana. Fare un beau geste nei confronti del suo team-mate, in lotta con Leclerc per la piazza d’onore della generale, lo avrebbe reso ancor più popolare. Ed invece, così facendo, si è soltanto tirato la zappa sui piedi.
“Una mossa del genere sarebbe stata la chiusura perfetta, che avrebbe fatto dimenticare la collisione con Ham nelle prime fasi del gran premio. Ma alla fine la storia è andata diversamente“, ha chiosato quasi rammaricato per un episodio di tensione che, se reso meno plateale, sarebbe stato più salutare per l’equipe austriaca e lo stesso sport, da tempo ormai costantemente nella polemica, per tutto.