La Haas ha appiedato Mick Schumacher e ha puntato tutto sull’esperienza di Nico Hulkenberg. Scelta giusta o il figlio del Kaiser avrebbe meritato un’altra chance? Scopriamolo insieme.
Dopo due stagioni con tanti bassi e pochissimi alti l’esperienza di Mick Schumacher in Haas è giunta al termine. La squadra americana ha provato a far crescere il figlio del Kaiser, ma le cose non sono andate come nelle aspettative. Mick non è riuscito a mettere in mostra tutto il suo potenziale, dopo aver ben figurato nelle categorie minori. Il vincitore nel 2018 della F3 europea e nel 2020 della Formula 2, fu scelto dalla Haas per la difficile annata 2021. Il team scelse di puntare su due rookie con sponsor e tasche piene per fronteggiare la grave crisi economica, causata anche dalla pandemia da Covid-19.
La squadra di Gene Haas non navigava in buone acque e la valigia carica di rubli di Nikita Mazepin, sommati a tutti gli sponsor legati alla figura di Mick, fecero respirare le casse in rosso. Nonostante tutto, la vettura della passata stagione non fu sviluppata per concentrarsi direttamente sul progetto wing car. La VF-22, specialmente nella prima parte di stagione, si è dimostrata una monoposto discreta, in grado di marcare punti. Dopo una annata a secco, il tedesco, finalmente, avrebbe avuto la chance di segnare i suoi primi punti e lottare per la top 10. Mazepin, intanto, fu rimosso dal team, sfruttando la manovra militare di Putin in Ucraina. Il team principal Steiner riabbracciò uno dei suoi pupilli, appiedato troppo presto nel 2020. Kevin Magnussen ha sfruttato sin da subito le potenzialità dell’auto ad effetto suolo, mettendo a referto 10 pesantissimi punti in occasione dell’esordio in Bahrain.
A lasciare insoddisfatto Steiner fu il piazzamento di Mick, l’unico del motorizzati Ferrari a non cogliere nemmeno un punticino nella tappa iniziale. In quel caso il figlio del Barone Rosso fu anche sfortunato, ma nelle tappe successive ha iniziato a palesare dei limiti nel confronto diretto con un driver esperto. Magnussen replicò dei buoni piazzamenti a Jeddah e ad Imola. I primi punti Mick li ha conquistati a metà campionato. Il campione di F2 nel 2020 ha ottenuto 12 punti totali, grazie ad un sesto posto al Red Bull Ring e un ottavo a Silverstone. Troppo poco, anche perché KM, con il nono posto di Austin, è salito a 24, facendo registrare anche la prima storica pole per la Haas in Brasile. Nella SR ha portato a casa 1 punticino, ma in gara è stato messo fuori gioco da Ricciardo.
In una annata dove Mick ha avuto un’auto competitiva è stato surclassato dal teammate. Ma ad irretire la dirigenza americana sono stati i crash del tedesco. Il figlio d’arte di Michael, infatti, ha commesso una serie di errori alla guida, sfasciando nelle ultime due annate diverse monoposto. Tutto ciò ha avuto un danno economico non indifferente per un team minore come la Haas. Per provare ad alzare il livello, guidando in modo più aggressivo, il tedesco ha sentito la pressione di dover dimostrare a tutti i costi di valere la F1. Al di là dell’affetto e della storia romantica del giovane, va riconosciuto che l’esame più importante non lo ha superato. Nel suo primo anno in Formula 1 Mick non aveva mai avuto un punto di riferimento interno alla team. Mazepin, a sua volta, non si era dimostrato all’altezza, ma nel 2022 il tedesco ha deluso le aspettative, prendendo paga da Magnussen.
Haas out Schumacher, all in sull’esperienza di Nico
Nico Hulkenberg e Kevin Magnussen costituiranno una coppia molto solida. Dopo aver collaudato le Aston Martin e preso parte a qualche sporadico appuntamento nel corso degli ultimi anni, Nico tornerà a prendere parte ad una intera stagione. Nel 2019, nella sua ultima annata alla Renault, portò a casa 37 punti, arrivando anche quinto a Monza. Nico non è mai salito sul podio in F1, ma la sua missione nel team americano sarà un’altra. Dovrà fare ciò che ha svolto, egregiamente, per una vita in Williams, Force India, Sauber e Renault, ovvero essere consistente nel midfield e fare meno danni possibili. Proprio tutto ciò che per Mick Schumacher sembrava essere diventato impossibile.
Per il figlio del Kaiser le porte del circus sono ormai chiuse e non è dato sapere se si riapriranno in futuro. “Sono naturalmente molto lieto di dare il benvenuto a Nico Hulkenberg per il suo ritorno tempo pieno in Formula 1 – ha commentato Günther Steiner – l‘esperienza e la base di conoscenze che Nico porta al team è evidente, con quasi 200 start in Formula 1, e la reputazione di essere un grande qualificatore e un pilota solido e affidabile. Questi sono attributi che, quando li abbini all’esperienza di Kevin Magnussen, ci danno una formazione di piloti molto credibile e ben stagionata che crediamo aiuterà a spingere la squadra in avanti sulla griglia”.
Hulkenberg balzerà nell’abitacolo della VF-22 martedì 22 novembre, partecipando al test di fine anno ad Abu Dhabi sul circuito di Yas Marina. Il tedesco, insieme al collaudatore e pilota di riserva Pietro Fittipaldi, inizierà a saggiare le qualità della wing car motorizzata Ferrari. “Sono molto felice di trasferirmi a tempo pieno alla Haas F1 Team nel 2023. Mi sento come se non avessi mai veramente lasciato la Formula 1”, ha commentato un raggiante Hulkenberg.