La Ferrari è pronta per una rivoluzione totale, ed è dato praticamente per certo il ritorno di un grande del passato. Ecco di chi si tratta.
Dopo anni ed anni di beffe e figuracce, la fatidica e tanto attesa rivoluzione sta per diventare ufficiale. Mattia Binotto non sarà più il team principal della Ferrari, al suo posto, dal primo gennaio 2023, arriverà Frederic Vasseur, boss dell’Alfa Romeo Racing e uomo di fiducia di Nicholas Todt, manager di Charles Leclerc.
La sensazione è che proprio il monegasco sia stata una delle pedine fondamentali in questo ribaltone all’interno della Scuderia modenese, alla luce del disastro combinato durante le qualifiche di Interlagos che si è sommato ad un campionato a dir poco frustrante. Con ogni probabilità, Charles si è fatto sentire con i vertici, minacciando di lasciare il Cavallino se qualcosa non fosse cambiato.
Il primo a parlare di un imminente cacciata di Binotto era stato Leo Turrini nella giornata di lunedì, e le voci sono state poi alimentate e date per certe da “La Gazzetta dello Sport“, ed ora manca soltanto l’ufficialità da parte della Ferrari. Nel gennaio del 2019, fu proprio il quotidiano sportivo più famoso d’Italia ad annunciare l’addio del Cavallino a Maurizio Arrivabene, e poco dopo quel famoso articolo pubblicato sull’edizione cartacea, arrivò l’annuncio ufficiale da parte del team di Maranello.
Visto che siamo a pochi giorni dal Gran Premio di Abu Dhabi, è possibile che la Scuderia modenese attenda ancora qualche ora prima di rendere nota la decisione di John Elkann e del consiglio di amministrazione, ma ormai è tutto fatto. L’era di Binotto è al capolinea, e verrà ricordata come un fallimento totale, sia sul fronte tecnico che su quello politico, con schiaffoni presi a destra ed a sinistra da Red Bull e Mercedes.
Ovviamente, non è corretto che a pagare sia soltanto l’ingegnere di Losanna, dal momento che sostituendo il team principal non si fanno di certo a risolvere tutte le problematiche di un team allo sbando. I prossimi a saltare, in un mondo normale, dovranno essere Laurent Mekies, personaggio a dir poco inutile nel ruolo di direttore sportivo, ed Inaki Rueda, il peggiore stratega della storia della F1, che non si è mai mosso da Maranello sin dal suo arrivo, datato 2015.
Per i tifosi ed i piloti, forse, inizia a vedersi la luce in fondo al tunnel, nella speranza che si riesca a costruire qualcosa di buono. Ovviamente, nel 2023 non si potrà pensare di vincere il mondiale, a meno che l’auto progettata non sia un siluro assoluto, ma ci vorrà del tempo per vedere i primi frutti della nuova gestione. I fan possono comunque rallegrarsi, visto che con l’addio di Binotto potrebbe tornare un ottimo ingegnere già visto a Maranello in passato.
Ferrari, pronto a tornare anche Simone Resta
La Ferrari potrebbe riaccogliere, nel caso in cui la cacciata di Mattia Binotto fosse ufficializzata, anche Simone Resta, capo progettista nell’era di Sergio Marchionne. Il tecnico, nativo di Imola, fu il padre di ottime monoposto come la SF70H o la SF71H, con le quali Sebastian Vettel lottò quasi fino in fondo per il mondiale contro la Mercedes di Lewis Hamilton, all’epoca al loro massimo splendore.
Leo Turrini, che aveva lanciato le prime indiscrezioni nel lunedì successivo al GP del Brasile, è intervenuto alla trasmissione “Tutti Convocati” di Radio 24, ha detto: “Non sono d’accordo con la scelta che è stata fatta, dal momento che l’auto del 2023 è già fatta e finita. L’era di Mattia Binotto come team principal è ormai finita, lo sbocco sembra essere quello che porta a Frederic Vasseur, amico di Nicholas Todt e che ha ottimi legami anche con Tavares, il boss di Stellantis. Per quanto riguarda la direzione tecnica tornerà per rimanere a Maranello Simone Resta, parcheggiato prima in Sauber e poi in Haas per rapporti non idilliaci con Mattia Binotto“.
Turrini ha anche parlato dell’eventuale coinvolgimento di Charles Leclerc in questa operazione, affermando che si di lui ora ci sarà una gran pressione. Il monegasco, infatti, non avrà più alcuna “scusa”, dal momento che non ci sarà più binotto a giustificare altri titoli o vittorie lasciate per strada. Tuttavia, va sempre ricordato che la Ferrari non ha ancora dato alcuna ufficialità, uscendo anche con un comunicato che ha smentito il tutto.
In queste situazioni si tende sempre a cercare di calmare le acque, ma la sensazione è che, come direbbe qualcuno, i buoi sono ormai usciti dalla stalla. Quello che arriverà tra poco sarà un inverno molto lungo a Maranello, dove andranno prese delle decisioni importanti per il futuro della squadra.