Il crash gate di Sergio Perez a Monte-Carlo tiene banco nel paddock di F1. A parlarne è ora Carlos Sainz che invoca punizioni severe.
Ultimo appuntamento per il mondiale di F1 targato 2022 sul tracciato di Abu Dhabi. Una stagione dominata dalla Red Bull e da Max Verstappen sta andando in archivio, ma ci sono ancora delle belle ed interessanti battaglie da seguire prima di andare in vacanza e concentrarsi sul prossimo anno.
Generalmente, quando si arriva al finale di stagione con i titoli già decisi si respira un clima rilassato, ma la F1 in questo 2022 non ha intenzione di darci un attimo di respiro. Tra Verstappen e Sergio Perez sembra esserci aria di rottura dopo la questione del crash gate emersa in Brasile per mezzo dei media olandesi, anche se il due volte campione del mondo ne era a conoscenza già da tempo.
Stando a quanto emerso, il figlio di Jos non avrebbe ceduto la posizione al compagno di squadra nel finale di gara proprio per vendicarsi di quanto accaduto a fine maggio, e c’è da dire che la telemetria gli ha dato ragione. Perez andò a sbattere deliberatamente, e con quella manovra si costruì la vittoria della domenica, anche grazie all’aiuto del muretto della Ferrari, ma quello era quasi scontato.
F1, Sainz vuole punizioni severe per situazioni al limite
Carlos Sainz era dietro a Sergio Perez, quel giorno a Monte-Carlo, quando la Red Bull del messicano andò a sbattere alla curva del Portier. Lo spagnolo si ritrovò la RB18 bloccata in mezzo alla pista, che lo costrinse a sua volta a fermarsi. In F1, sulle stradine del Principato, questi episodi sono già accaduti con Michael Schumacher e Nico Rosberg in passato, e secondo il figlio del due volte campione del mondo rally è il momento di darci un taglio definitivo.
Il ferrarista ha concesso un’intervista a “The-Race.com” proprio prima del gran finale di Abu Dhabi, tirando fuori un’idea molto curiosa e che potrebbe essere discussa per il 2023, anche se non si tratterebbe di una novità assoluta, visto che è una regola già molto utilizzata negli Stati Uniti, in particolare in Indycar.
Ecco le sue parole: “Non ho intenzione di approfondire quanto fatto da Perez a Monte-Carlo e se sia stato deliberato o meno, ma penso che ora sia certo che tutti i piloti vogliono una regola precisa che spieghi cosa fare in queste situazioni. Una regola che dice che se un pilota provoca una bandiera gialla o rossa nel Q3 debba essere penalizzato, dal momento che si vanno a penalizzare tutti gli altri nove che si stanno giocando le prime posizioni. Non cambia nulla se lo si fa in modo intenzionale o meno, ma ci deve essere una sanzioni in griglia“.
“Ho visto diverse volte negli ultimi anni che tanti piloti si approfittano di questa cosa. Più spesso di quanto si possa leggere sui media. Tuttavia, ho già detto che non entrerò nei dettagli, visto che potete accorgervene anche da soli vedendo le immagini con molta attenzione. Penso che tutti e venti i piloti, quando analizzano questi tipi di incidenti sappiano immediatamente se un loro rivale lo ha fatto deliberatamente o meno. Non siamo stupidi“.
“Non approfondirò ulteriormente, perché è successo molto tempo tempo fa. Sto solo dicendo che se c’è una regola per questo tutti sono obbligati a rispettarla, senza fare troppe storie.. Non regolarmente, ma ci sono state diverse volte in cui avrebbe dovuto esserci una regola per fare chiarezza sulla faccenda. Si deve ridurre il tempo sul giro o dare qualche penalità in griglia di tre o cinque posizioni se causi una bandiera gialla o rossa in qualifica“.
“Credo sia un qualcosa da provare per il futuro. Ci assicura anche di essere concentrati sul nostro giro, ma forse non facendoci guidare fino al limite. Non ne abbiamo ancora parlato davvero. Non so se altri piloti sono d’accordo nel briefing dei piloti, ma forse sarò io a fare questa proposta e sono curioso di vedere se qualcuno sarà d’accordo con me. Dal prossimo anno le cose dovranno cambiare“.
Dal suo commento, Carlitos ha fatto intendere che da parte di Perez c’era volontarietà, anche se non lo ha ammesso nitidamente come fatto da altri. Nella sua idea c’è però un qualcosa che non torna, ovvero come dovrebbero comportarsi i giudici in caso di errore. In F1, l’uscita di pista è all’ordine del giorno quando si va al limite, e secondo Sainz se si commette un’imprecisione in Q3 serve una penalità, anche quando l’errore non è voluto. Onestamente, sembra una follia, ma sarà curioso vedere cosa ne penseranno i giudici.