Quanto avvenuto ad Interlagos tra i due piloti Red Bull potrebbe essere il preludio di qualcosa di peggio. Ecco la previsione fosca dell’ex.
E’ trascorsa una settimana, eppure il paddock della F1 continua a dibattere su quanto avvenuto in Brasile. Nello spazio di pochi chilometri l’idea di un team Red Bull unito e sinergico è tramontata. E questa non è affatto una buona notizia per la premiata ditta Horner- Marko. Perché nonostante all’arrivo a Adu Dhabi, la dirigenza si sia prodigata di produrre un documento in cui si informava il paddock di un avvenuto incontro chiarificatore, il rifiuto di Verstappen di aiutare Perez, e le parole piccate di quest’ultimo non potranno non avere conseguenze.
Che Max voglia essere il leader, l’accentratore in squadra è cosa assodata. Che Sergio, al contrario, non sia minimamente interessato al ruolo di secondo lo è altrettanto. E nel corso della stagione lo ha mostrato e dichiarato ai media.
Probabilmente, dunque, un caso energetico c’è sempre stato. E mancava soltanto la classica goccia che fa traboccare il vaso per farlo esplodere.
Sarà interessante capire se certe frizioni, nel 2023, essendo difficilmente risolvibili, saranno d’aiuto alla concorrenza. Nel 2007, dopotutto, la Ferrari beneficiò del duello fratricida tra Hamilton e Alonso in McLaren. Dunque, starà al Cavallino, già comunque inguaiato di suo con i due galletti Leclerc e Sainz, sfruttare gli eventuali dispetti reciproci.
Sullo spinoso tema relativo all’equipe austriaca ha detto la sua anche Karun Chandhok. Nello specifico, l’indiano, ha reagito alla nota ufficiale diffusa a Yas Marina dai vertici della scuderia, sostenendo che, a dispetto di ciò che vogliano farci credere, il problema c’è ed è grosso.
Tutti allarmati per la Red Bull
“Cosa succederà se dovessero trovarsi ruota a ruota? Ci saranno degli ordini? E questi poi, verranno rispettati?“, le domande, al momento senza risposta, che si è posto l’ex pilota parlando a Sky Sports. “Fa piacere sentire che tutto sia stato risolto e che nel dietro alle quinte ne abbiano discusso, tuttavia, una volta con il casco in testa le cose potrebbero andare diversamente“.
Per il 38enne, come sul circuito brasiliano ognuno è andato per la sua strada, così potrebbe avvenire in futuro. Pure in questo stesso weekend visto che è ancora in palio la seconda piazza della generale.
E ad avere la dose maggiore di colpa in tutta questa vicenda sarebbe, a suo avviso, sarebbe proprio il due volte iridato, poco lungimirante, in quanto di solito in F1 gli aiuti vengono sempre restituiti.
“E’ importante in frangenti del genere definire i compiti in modo chiaro. E soprattutto, capire che dopo un errore collettivo, bisogna fare un reset e ripartire. Il punto interrogativo resta se i corridori saranno disposti ad accettare eventuali scelte, in quanto è chi è in abitacolo che ha in mano il pallino quando è in corsa“, ha quindi analizzato, preannunciando nuovi possibili colpi di testa da parte dell’uno o dell’altro. “La dirigenza può raccomandarsi quanto vuole, ma poi è chi è al volante che decide“, ha concluso suggerendo come minimo una strategia ben definita prima della partenza dei GP.
Chissà che da tutto questo cancan non possa nascere un’opportunità per qualcuno. Daniel Ricciardo è rimasto senza un sedile per l’anno prossimo. Ma le sue speranze per un rientro in gruppo, da titolare, nel 2024 sono ancora integre.