Ciabatti felice di aver festeggiato prima Bagnaia in MotoGP e poi Bautista in Superbike: la Ducati ha rivinto due titoli importanti.
Il 2022 è stato un anno veramente fantastico per la Ducati. Dopo aver riconquistato il titolo MotoGP a distanza di quindici anni dall’ultima volta, ha ottenuto quello Superbike dopo undici anni dal trionfo di Carlos Checa.
Se a Valencia è stato Francesco Bagnaia a regalare una grande gioia alla casa di Borgo Panigale, in Indonesia è toccato ad Alvaro Bautista farlo. A tre anni da un discusso addio al team italiano, il pilota spagnolo si è preso una bella rivincita. Nel 2019 non era stato in grado di sfruttare il vantaggio accumulato nelle prime undici gare dell’anno vinte consecutivamente. Una serie assurda di cadute favorì Jonathan Rea e la Kawasaki.
Questa volta l’ex rider MotoGP non ha sbagliato. Ha saputo gestire la situazione al meglio e ha estratto il massimo potenziale dalla sua V4 R. Non manca chi vorrebbe limitarlo per evitare che continui a vincere, però nel frattempo lui si gode un meritato successo nel Mondiale SBK. Si tratta del suo secondo titolo iridato, visto che il primo lo ottenne in 125 nel lontano 2006.
Ducati, Ciabatti paragona Bagnaia e Bautista
Paolo Ciabatti, presente in Indonesia con Gigi Dall’Igna, ha parlato a Speedweek e ha risposto sul paragone tra Bagnaia e Bautista: “Si tratta sempre della combinazione tra moto e pilota. Ora Alvaro ha le stesse sensazioni che ha Pecco sulla Desmosedici. Bagnaia è stato dominante, però ha messo insieme troppi zeri. È stato forte quanto Bautista, che avrebbe potuto vincere il titolo prima senza l’incidente causato da Johnny”.
Il direttore sportivo della Ducati vede due situazioni abbastanza simili, con dei piloti che sono stati straordinari nell’adattarsi e nello sfruttare ottimamente le loro moto: “Quando un pilota trova il giusto feeling con una moto, può fare una grande differenza. Quando sente di poter fare ciò che vuole con essa ed è certo che la squadra gli fornirà la migliore moto possibile per la gara, gli dà ulteriore forza e motivazione. Ciò è molto simile per Alvaro e Pecco”.
Ciabatti sottolinea anche cosa è cambiato in confronto al primo anno di Bautista in Superbike con la Ducati: “La moto di Alvaro è migliorata rispetto al 2019. Lui è cresciuto nei due anni complicati con la Honda, ora è sempre competitivo e quasi sempre sul podio. È in grado di gestire un secondo o un terzo posto senza prendere rischi quando non può vincere ”.